Mario's pov
Era lunedì.
<Il mio compleanno si avvicina>
Pensai con un sorriso malinconico in volto. Ero a lezione, c'era una materia che solitamente mi incuriosiva parecchio: chimica. In questo momento, però, non riuscivo minimamente a seguire.
<Sembrava quasi un Déjà Vu!>
Pensai provando a scacciare la malinconia.
<Signor Mario Militello dopo la fine della lezione potrebbe rimanere un secondo?>
Mi chiese cortesemente il mio professore, Baldo Barone.
<Mi dovrà fare la solita predica sullo stare attenti alle lezioni. Anzi sembrava il professore "dei sogni". Che sfiga. Mizzica però!>
Pensai infastidito.
Finirono le lezioni e appena tutti uscirono dalla classe vidi il mio professore che rassettava la cattedra. Mi avvicinai.
<Salve professore>
Dissi, attendendo la predica.
<Possiamo darci del tu?>
Chiese mentre finiva di sistemare.
<Se vuole.>
Gli risposi.
<Quando devi parlare con qualcuno dare del lei non aiuta. 😅>
Disse lui che ora stava appoggiato davanti la cattedra e mi guardava sorridente.
<Ma sta predica me la voleva fare o no?!>
Pensai.
<Oggi in classe ti vedevo pensieroso...>
Disse lui.
<Eccoci...>
Pensai sicuro di conoscere il continuo del discorso.
<...non voglio intromettermi eh, ma tuto ok?>
<CHE?! Si era preoccupato?...>
Pensai, facendomi sorgere un leggiero sorriso in volto.
<Non hai molte persone vicine, o sbaglio?>
Mi disse, controllava tutti i particolari facciali, sarebbe stato molto bravo come mimico facciale*.
<Ti vedevo letteralmente perso, non solo disattento, forse anche malinconico. E' per questo che mi sono incuriosito.>
Mi disse, provava a mantenere un contatto visivo per vedere i miei limiti, per conoscermi meglio forse... c'ho ripensato sarebbe bravo pure da psicologo!
<Forse non vorrai raccontarmi tutto subito, e ti capisco ma, per favore, dimmi solo se è importante bello/brutto o non è molto importante. Per favore.>
Mi chiese, sperando in una risposta.
<E' più di importante, ed è più di brutto>
Dissi sentendo una lacrima che mi rigava il viso, abbassa immediatamente lo sguardo.
<Può essere che non ti si vedrà per un po' a scuola?>
Chiese lui, cercando di indagare.
<Si, un mesetto circa, ma il motivo è sicuramente peggiore di quello che pensa...>
Dissi io triste.
<Se c'è di peggio nel andare in un universo parallelo...>
Sussurrò il professore fra se e se.
<Quindi anche lei conosce!...>
Dissi io sperando in una risposta positiva.
<Mi sono riuscito a far scappare i pensieri vero?>
Chiese con lo sguardo di uno che si conosce fin troppo bene.
<Ho trovato qualcuno con la mia stessa "difficoltà" eh. E' per questo che provi a non legare con nessuno vero?>
Disse lui guardandomi in modo da sembrare speranzoso in una risposta negativa.
<Se ci siamo capiti si... anche se io non sapevo neanche dell'esistenza di qualcun altro... rispetto alla domanda è vero. Ma hai deciso di andare?>
Sentii bussare alla porta dell'aula.
<Avanti!>
Disse Francesco, io davo le spalle alla porta quindi non vidi chi entrò.
<Eccoti Mario!>
Esclamo quella voce che avrei riconosciuto fra mille.
<Ei Ste!>
Gli dissi sorridendo e girandomi.
<Buongiorno.>
Disse Stefano avvicinandosi al mio professore.
<Buongiorno...?>
Disse Francesco provando ad aver detto il nome di Stefano.
<Stefano Bianchi signore!>
Disse Stefano.
<Io ti lascio libero. Però ti va se poi vieni nel mio ufficio per parlare un po'?>
Mi chiese Francesco indicando Stefano collo sguardo.
<Sta tranquillo Stefano sa già tutto...>
Dissi malinconico.
<Mario...>
Mi disse Stefano. MANNAGGIA A PIPPO!!!!! MI ERO SCORDATO DI NON AVER DETTO ANCORA NIENTE A STEFANO!!!
<Non mi avevi detto che è quest' anno...>
Mi disse rabbuiandosi sempre di più.
<Ste non ti volevo allarmare prima...>
Gli dissi provando a discolparmi.
<Mario... manca una settimana...>
Andai da lui, gli alzai il viso e gli feci incontrare il mio sguardo.
<Questa settimana la passiamo 24/24 insieme. Lo giuro.>
Lui avvolse le braccia attorno al mio busto e mi strinse a se.
<Mi devi lasciare di nuovo solo eh...>
Disse lui iniziando a piangere il più silenziosamente possibile.
<Dai... è solo un mese...>
Gli dissi senza pensare.
<Mario! Due sole lettere! N-O. Tu non parti. POI PER CHI?! TANTO TUO FRATELLO FA ECCEZZIONE!!!>
Disse lui, lo sapevo, perché non capiva?
<Ma tu non fai eccezione...>
Dissi con il cuore, non ci riflettei, quelle parole uscirono da sole.
<Mario...>
Mi disse, sussurrando in modo che solo io lo potessi sentire.
<...non ti azzardare a morire per me... mi sentirei in colpa a vita.>
Disse con oramai le mani dietro la mia testa.
<Shhhhh... non sarebbe comunque colpa tua...>
Gli dissi mente il professore usciva dalla classe accennando un saluto e sorridendo, lo ringrazia con un cenno della mano per poi continuare a preoccuparmi per Stefano.
Angolignoooooooo
So che il capitolo è cortissimo ma non ho molta creatività.
Riguardo la copertina del capitolo ho deciso che quando non so che mettere metto una delle canzoni della mia playlist di cui 170/180 sono WGF
*Tanks Google
A domani, ciauuuuu 👋
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Sterio/Mafano -Devo, per lui...-
Literatura FemininaE' il mio primo libro, quindi scusatemi se è corto e brutto (ho problemi con la punteggiatura), ovviamente con la mia ship preferita! Se siete omofobi skippate o vi yo-yo, tanks #Steriotuttalalife and #Wgftuttalalife