12 Un altro come me

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Mario's pov

Era lunedì.

<Il mio compleanno si avvicina>

Pensai con un sorriso malinconico in volto. Ero a lezione, c'era una materia che solitamente mi incuriosiva parecchio: chimica. In questo momento, però, non riuscivo minimamente a seguire.

<Sembrava quasi un Déjà Vu!>

Pensai provando a scacciare la malinconia.

<Signor Mario Militello dopo la fine della lezione potrebbe rimanere un secondo?>

Mi chiese cortesemente il mio professore, Baldo Barone.

<Mi dovrà fare la solita predica sullo stare attenti alle lezioni. Anzi sembrava il professore "dei sogni". Che sfiga. Mizzica però!>

Pensai infastidito. 

Finirono le lezioni e appena tutti uscirono dalla classe vidi il mio professore che rassettava la cattedra. Mi avvicinai.

<Salve professore>

Dissi, attendendo la predica.

<Possiamo darci del tu?>

Chiese mentre finiva di sistemare.

<Se vuole.>

Gli risposi.

<Quando devi parlare con qualcuno dare del lei non aiuta. 😅>

Disse lui che ora stava appoggiato davanti la cattedra e mi guardava sorridente. 

<Ma sta predica me la voleva fare o no?!>

Pensai. 

<Oggi in classe ti vedevo pensieroso...>

Disse lui.

<Eccoci...>

Pensai sicuro di conoscere il continuo del discorso.

<...non voglio intromettermi eh, ma tuto ok?>

<CHE?! Si era preoccupato?...>

Pensai, facendomi sorgere un leggiero sorriso in volto.

<Non hai molte persone vicine, o sbaglio?>

Mi disse, controllava tutti i particolari facciali, sarebbe stato molto bravo come mimico facciale*.

<Ti vedevo letteralmente perso, non solo disattento, forse anche malinconico. E'  per questo che mi sono incuriosito.>

Mi disse, provava a mantenere un contatto visivo per vedere i miei limiti, per conoscermi meglio forse... c'ho ripensato sarebbe bravo pure da psicologo!

<Forse non vorrai raccontarmi tutto subito, e ti capisco ma, per favore, dimmi solo se è importante bello/brutto o non è molto importante. Per favore.>

Mi chiese, sperando in  una risposta.

<E' più di importante, ed è più di brutto>

Dissi sentendo una lacrima che mi rigava il viso, abbassa immediatamente lo sguardo.

<Può essere che non ti si vedrà per un po' a scuola?>

Chiese lui, cercando di indagare.

<Si, un mesetto circa, ma il motivo è sicuramente peggiore di quello che pensa...>

Dissi io triste.

<Se c'è di peggio nel andare in un universo parallelo...>

Sussurrò il professore fra se e se.

<Quindi anche lei conosce!...>

Dissi io sperando in una risposta positiva.

<Mi sono riuscito a far scappare i pensieri vero?>

Chiese con lo sguardo di uno che si conosce fin troppo bene.

<Ho trovato qualcuno con la mia stessa "difficoltà" eh. E' per questo che provi a non legare con nessuno vero?>

Disse lui guardandomi in modo da sembrare speranzoso in una risposta negativa.

<Se ci siamo capiti si... anche se io non sapevo neanche dell'esistenza di qualcun altro... rispetto alla domanda è vero. Ma hai deciso di andare?>

Sentii bussare alla porta dell'aula.

<Avanti!>

Disse Francesco, io davo le spalle alla porta quindi non vidi chi entrò.

<Eccoti Mario!>

Esclamo quella voce che avrei riconosciuto fra mille.

<Ei Ste!>

Gli dissi sorridendo e girandomi.

<Buongiorno.>

Disse Stefano avvicinandosi al mio professore.

<Buongiorno...?>

Disse Francesco provando ad aver detto il nome di Stefano.

<Stefano Bianchi signore!>

Disse Stefano.

<Io ti lascio libero. Però ti va se poi vieni nel mio ufficio per parlare un po'?>

Mi chiese Francesco indicando Stefano collo sguardo.

<Sta tranquillo Stefano sa già tutto...>

Dissi malinconico.

<Mario...>

Mi disse Stefano. MANNAGGIA A PIPPO!!!!! MI ERO SCORDATO DI NON AVER DETTO ANCORA NIENTE A STEFANO!!!

<Non mi avevi detto che è quest' anno...>

Mi disse rabbuiandosi sempre di più.

<Ste non ti volevo allarmare prima...>

Gli dissi provando a discolparmi.

<Mario... manca una settimana...>

Andai da lui, gli alzai il viso e gli feci incontrare il mio sguardo.

<Questa settimana la passiamo 24/24 insieme. Lo giuro.>

Lui avvolse le braccia attorno al mio busto e mi strinse a se.

<Mi devi lasciare di nuovo solo eh...>

Disse lui  iniziando a piangere il più silenziosamente possibile.

<Dai... è solo un mese...>

Gli dissi senza pensare.

<Mario! Due sole lettere! N-O. Tu non parti. POI PER CHI?! TANTO TUO FRATELLO FA ECCEZZIONE!!!>

Disse lui, lo sapevo, perché non capiva?

<Ma tu non fai eccezione...>

Dissi con il cuore, non ci riflettei, quelle parole uscirono da sole.

<Mario...>

Mi disse, sussurrando in modo che solo io lo potessi sentire.

<...non ti azzardare a morire per me... mi sentirei in colpa a vita.>

Disse con oramai le mani dietro la mia testa.

<Shhhhh... non sarebbe comunque colpa tua...>

Gli dissi mente il professore usciva dalla classe accennando un saluto e sorridendo, lo ringrazia con un cenno della mano per poi continuare a preoccuparmi per Stefano.



Angolignoooooooo

So che il capitolo è cortissimo ma non ho molta creatività.

Riguardo la copertina del capitolo ho deciso che quando non so che mettere metto una delle canzoni della mia playlist di cui 170/180 sono WGF

*Tanks Google

A domani, ciauuuuu 👋

Sterio/Mafano -Devo, per lui...-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora