2 -M-Mario?!

227 14 8
                                    

Stefano's pov

Era il primo giorno di quinta superiore ed ero all'ultima ora di scuola. 

Avevo provato a seguire le lezioni ma adesso non ci riuscivo minimamente per vari pensieri: i dormitori, i corsi pomeridiani e la famiglia che non rivedrò per un po'.

Forse.

Oggi penso di aver sbattuto la testa, ho sentito che un mio vecchio amico d'infanzia veniva chiamato da una professoressa, giù in cortile, e poi l'ho anche intravisto, credo, in una classe.

<Sto impazzendo.>

Stavo giocherellando con la penna senza ascoltare la lezione. Pensavo a vecchi ricordi di quando ero piccolo. Mi manca quel periodo, era felice e tranquillo. L'infanzia, ecco.

Ricordo quella volta che io e il mio più caro amico, Mario, giocavamo su un prato vicino ad un ruscello e dopo un paio d'ore iniziò a piovere. Corremmo a casa sua, visto che era la più vicina e, con la scusa della pioggia, rimasi a dormire lì.

Suonò la campanella, era finito il primo giorno di quest'ultimo anno di superiori.

Uscii dalla mia classe e mi sentii chiamare da dietro, mi girai e vidi un ragazzo dai capelli neri. Mi sembrava familiare, molto familiare era...

<M-Mario?!>

Chiesi, sconvolto dall'emozione. Lui sorrise, mi credeva stupido come credono tutti, o era proprio lui?!

Gli occhi gli si fecero lucidi. Mi abbracciò. Scoppiai a piangere, le emozioni mi stavano sopraffando.

<Finalmente!>

Esclamai tra i singhiozzi e notai che anche lui piangeva silenziosamente.

<Allora, ti sono mancato?>

Mi chiese.

<Ma che caz*o di domanda è?! Come fa una persona così importante nella mia vita, a non mancarmi?!>

Gli risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.


Mario's pov


<Come fa una persona così importante nella mia vita, a non mancarmi?!>

Mi rispose Stefano, caz*o se mi era mancato! Lo presi per i fianchi e lo strinsi a me.

Affondai la testa dentro quei morbidi capelli color zucchero filato, mentre lui metteva la sua testa nell'incavo del mio collo. Ebbi la conferma in quell' istante. Ero innamorato di lui.

<Andiamo a prendere le chiavi del dormitorio?>

Gli chiesi.

<Certo, Marietto!>

Mi rispose lui sorridendo. Ci incamminammo verso la sala professori e, appena fummo davanti alla grande porta di legno di ciliegio, bussammo.

<Siete qui per le chiavi del dormitorio, vero?>

Chiese un professore a me sconosciuto.

<Esattamente.>

Dopo aver riferito il nome e il cognome di entrambi, ci vennero consegnate due chiavi. Ringraziammo e uscimmo.

<Io sono nel dormitorio 242, tu?>

Gli chiesi non appena ebbi controllato il numero inciso sulla chiave.

<Anche io!!>

Rispose lui euforico.

<Nooooo!>

Esclamai ironicamente.

<Non sarà così facile liberarsi di me, da oggi in poi...>

Disse lui sghignazzando, fin troppo felice in volto e, per quanto si sforzasse di far venire bene la scena da film che era intento a ricreare, non ci riusciva minimamente.

<AiUtoOoO!!!>

Dissi, mentre correvo attraverso i corridoi completamente vuoti per via della pausa pranzo.

<Adesso ti prendo!!!>

Disse lui iniziando a rincorrermi.



Angolino a caso

Vi piace il capitolo? Spero di si grazie per la lettura!

Allura... che carini!!!!!!! Sono la scrittrice del futuro che corregge i capitolo XD

Io sono quella ancora più del futuro che corregge di nuovo e concordo con la me del passato (sto capitolo prima di correggerlo ti faceva ammalare da quanto era cringe)

A domani 👋

Sterio/Mafano -Devo, per lui...-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora