Leave It All Behind

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Si svegliò col rumore della sveglia, il rumore più fastidioso del mondo, soprattutto la mattina.

In casa non volava una mosca, segno che Linda era già andata al lavoro senza minimamente curarsi del figlio. Ma ormai ne era abituato a non ricevere attenzioni, non gli importava più di tanto.

Si trascinò in bagno dandosi una rinfrescata al volto e andò in cucina a prepararsi un buon caffè.

I suoi pensieri erano ancora troppo impastati dal sonno per pensare a cosa gli sarebbe aspettato a momenti. Beh, non che gli fosse importato più di tanto i giorni precedenti. Aveva sempre rimandato i pensieri che si sarebbe dovuto fare.

Finita la colazione si diede due schiaffi per svegliarsi completamente e andò a vestirsi. Non aveva mai badato più di tanto al look ma in quel momento pensava sarebbe stato meglio presentarsi decente il primo giorno di scuola.

Optò per una maglia a righe bianca e nera con le maniche lunghe, meglio non dare subito nell'occhio con le braccia completamente tatuate, poi ci mise sopra una maglia a maniche corte dei Misfits e dei normali super skinny jeans neri con degli strappi sulle ginocchia. Niente che dia troppo nell'occhio insomma.

Prese lo zaino e il telefono e si incamminò verso la sua nuova fantomatica scuola.

Era strano pensare di essere "quello nuovo" a metà dell'anno, ma Frank cercava di non pensarci. Insomma, alla fine era solo una stupida scuola.

A Frank non sono mai piaciuti i cambiamenti, non che ne avesse avuti molti nella sua vita... è sempre stato tutto abbastanza noioso e monotono... fino a quando suo padre non ha deciso di abbandonare lui e sua madre per scappare con una ragazza più giovane chissà dove.

Questo evento è stato l'unica grande mazzata della sua esistenza, aveva solo 7 anni quando è successo, e ne ha sofferto molto. Ma col passare del tempo il senso di abbandono è scomparso e l'indifferenza e la rabbia avevano preso il suo posto.

Dopo pochi mesi dall'accaduto anche la madre ha smesso di curarsi di lui. Dopotutto il cibo non arrivava da solo in tavola.

Ma Frank ormai aveva accettato tutto questo, non gli importava. Passava la sua vita a studiare e a fumare la poca erba che riusciva a raccattare in giro.

A causa del lavoro di Linda, la madre, si sono dovuti trasferire dal New Jersey e questo implicava il cambio di scuola di Frank. Non aveva molti amici nella vecchia scuola ma ciò non gli importava più di tanto, come non gli importava più di tanto si fare amicizia nella nuova scuola.

Cercò di non pensare a tutta la situazione ed entrò nei cancelli dell'istituto.
Il giardino era grande e pullulava di studenti intenti a chiacchierare delle vacanze natalizie appena trascorse.

Nessuno si accorse della presenza di Frank. E questo era un bene.

Non era ancora suonata la campana di inizio lezioni, quindi il ragazzo bassetto e tatuato fino alla punta delle dita decise di sedersi sotto un albero da solo accendendosi una sigaretta.
Si mise ad osservare la fauna di quel posto: c'era gente tranquilla, il solito gruppo di "fighi" della squadra di football con le cheerleaders e vari gruppetti di studenti. Non sembrava male tutto sommato.

Si tolse la sigaretta dalla bocca e la spense sul tronco dell'albero.

"Hey amico che fai!!!?!" Una voce allarmata lo fece sobbalzare.
"Bisogna salvaguardare il nostro pianeta da quella roba!" Continuò il ragazzo indicando il mozzicone spento tra le dita di Frank.

Frank squadrò il ragazzo senza dire niente: era un po' più alto di lui, con un enorme fungo afro in testa e due enormi occhi spalancati.

Non sembrava proprio un tipo "a posto" ma Frank lo reputava tale. Quindi decise di non rispondere da stronzo:
"Scusa amico, hai ragione, dove la butto?"
L'afro rilassò i muscoli della faccia e gli rivolse un sorriso soddisfatto.
"Sei nuovo?" Gli chiese sedendosi accanto a lui.
"Si vede tanto?"
"Beh, uno che non sa di non dover spegnere le sigarette in cortile non può che essere nuovo... oppure soffri di perdita di memoria a breve termine" Frank lo guardò con un sopracciglio alzato mentre l'altro faceva una pausa "ci sono cartelli ovunque amico, non li hai visti?"

Frank si guardò attorno e notò vari cartelli con scritto "vietato fumare" sparsi ovunque.

"Pfff sul serio? Niente sigarette in cortile?"
"Niente sigarette in cortile quando ci sono in giro i professori. Quindi ti conviene farla sparire prima che qualcuno veda il mozzicone. E non azzardarti a buttarla nell'erba. Ti controllo" concluse serio puntando il dito tra gli occhi di Frank.

"Comunque piacere, mi chiamo Ray" disse l'altro tendentogli la mano.
"Frank" rispose lui semplicemente abbozzando un sorriso.

La campanella suonò.

"Vieni dai, ti faccio fare un giro Frank. Vedrai... ti troverai bene... ehm... sì..." non sembrava molto convinto di quello che diceva ma Frank non ci diede peso. Alzò le spalle e seguì il suo nuovo amico per i corridoi.

𝒞𝒶𝓇𝒶𝓅𝒽𝑒𝓇𝓃𝑒𝓁𝒾𝒶 || 𝐹𝓇𝑒𝓇𝒶𝓇𝒹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora