Take It Away

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Le vacanze natalizie non erano ancora finite ma Donna voleva rimanere qualche giorno in più in Italia per finire di visitare i parenti. Ciò implicava saltare una settimana di scuola. Perché lamentarsi?

"Gerard! Michael! Avete finito di preparare i bagagli?!"

Gerard sbuffò chiudendo il suo album da disegno e lo ficco nello zaino. Gli piaceva stare in Italia a non fare un beato cazzo e disegnare.

Anche la prospettiva di tornare a scuola però non lo sconvolgeva. La scuola era il suo regno. Tutti lo conoscevano e tutti lo rispettavano. Non era un inferno... certo il personaggio figo e duro che si era creato era difficile da sostenere, ma lui ormai ne era abituato.

Si alzò dal letto dell'albergo e diede un colpo alla spalla del fratello per far alzare anche lui.

Si guardò allo specchio prima di uscire: era soddisfatto della sua immagine. Solo qualche anno prima era un brutto e grasso sfigato, mentre ora era un vero figurino. Era riuscito a prendere la sua vita in mano... ma ne era davvero soddisfatto?

Pfff che domande.

Si scrollò i pensieri di dosso e prese le sue valigie preparandosi a un lunghissimo viaggio in aereo.

-

Arrivata la mattina del rientro a scuola, una settimana dopo il regolare inizio delle lezioni, si diede una sistemata veloce e si incamminò con suo fratello verso l'edificio.
Non gli serviva prepararsi più di tanto la mattina: era sempre bello come il sole e lo sapeva bene.

Lui e Mikey, suo fratello, erano praticamente gli opposti. Uno piccolo, smilzo e a prima vista abbastanza sfigato ma con un grande carisma, l'altro un po' più muscoloso, alto e bello ma che si sforza di essere il duro che tutti credono che sia.

Gerard non voleva diventare un bullo o una cosa simile, ma una cosa tira l'altra... per stare in cima alla catena alimentare scolastica doveva accettarlo e conviverci. Tanto ormai la fine delle superiori era vicina.

"Tutto bene Gee?" Chiese Mikey notando il fratello pensieroso.
"Mhm? Si perché?"
"Sei strano ultimamente. Va tutto bene a scuola?"
"Pfff certo. Va sempre bene qui..."
Mikey scosse la testa contrariato e sbuffò.
"Va bene, come vuoi. Io raggiungo i miei amici. Ci vediamo dopo scuola" lo salutò arrivati al cancello.

A Mikey non piaceva come era diventato il fratello, ma oltre ad esprimere la sua opinione nelle quattro mura di casa loro non poteva fare molto. Sperava solo che una volta finito il liceo torni ad essere il fratello gentile e premuroso di un tempo.

Gerard respirò dell'aria fresca a pieni polmoni ed entrò anche lui nel cortile scolastico. Un po' di ragazzi lo salutarono e lui ricambio senza manco sapere chi fossero. Tutti lo conoscevano lì dentro ma lui non si era mai preoccupato di ricordarsi i nomi e i volti degli altri.

"Geeeeeeee!!!! Sei tornato!"
Si girò nella direzione dell'urlo e vide il suo "amico" Robert, o meglio Bert, corrergli in contro.
"Dio amico! È bello rivederti!" Continuò dando una pacca sulla spalla a Gerard.
"Si anche io sono contento di essere tornato..."

Robert era praticamente il suo cagnolino, lo seguiva ovunque e avrebbe fatto di tutto per lui. L'anno precedente Gerard era sicuro che avesse una cotta per lui... come tutte le ragazze dell'istituto... e ciò non può che rendere più facile convincere Bert a fare "il lavoro sporco" per lui. Tipo chiedere i compiti ai secchioni o ricevere sempre porzioni in più alla mensa prendendole agli sfigati di turno.
Non ne andava fiero ma ormai quella era la routine.

I due camminavano a testa alta per i corridoi.

"Allora, cosa è successo in mia assenza?" Chiese Gerard.
"Pst niente di che. Solito mortorio. Non ci si diverte senza di te Gee"
Gerard alzò gli occhi al cielo abbozzando una risata.
"Si ovvio lo so"

Robert fece una pausa che a Gerard non passò inosservata.

"No aspetta... effettivamente qualcosa è successo"
Gerard lo guardo stupito. In quella scuola non succedeva mai niente senza che sia lui a causarla... interessante...
Continuò a fissarlo in attesa che continuasse.

"È arrivato un tizio nuovo, non ricordo il nome pft-"
"Oh un novellino?" Chiese Gerard interrompendolo. Con i novellini c'è sempre da divertirsi a far capire chi comanda.
"Beh ecco... si ma... quello non mi piace Gee. È qui da una settimana e si è fatto già un sacco di amici... e la cosa peggiore... è che è sempre così disinibito e rilassato! Dio mi dà sui nervi!"
"Lo avete infastidito?"
"Ci abbiamo provato, io e Bob, ma niente! Impassibile! Ci ha fatto fare una figura di merda quello stronzo!"

Gerard ascoltava con un sopracciglio inarcato. È arrivato un osso duro. Meglio, più divertimento.
Intanto Bert continuava ad insultare il fantomatico novellino. Quando partiva a parlare a manetta era impossibile bloccarlo e Gerard smise di ascoltare.

"Quindi? Che hai intenzione di fare?"
"Eh?" Era da almeno 5 minuti che stava pensando ai fatti suoi senza calcolare il ragazzo al suo fianco. Nel frattempo avevano raggiunto l'armadietto per prendere i libri.
"Dicevo, che hai intenzione di fare con quello nuovo? Insomma, non vorrai farti mettere i piedi in testa anche tu. Hahaha come se fosse possibile ahaha no?"
"Meh ci penserò, di sicuro non mi faccio intimorire da un novellino qualsiasi"

Bert chiuse l'armadietto e vi si appoggio con le spalle scrutando il corridoio.

"Oh guarda. Ecco lí lo stronzetto"

Gerard, incuriosito, si voltò guardando dove guardava Bert.
Si ritrovò davanti una figura molto bassa, con i capelli arruffati, rasati ai lati e un imponente ciuffo che ricadeva sulla sua fronte, portava degli skinny jeans neri e una maglia larga. Le braccia scoperte erano tatuate fino alle mani non lasciando vedere un centimetro di pelle bianca e anche dal colletto della maglia uscivano fuori altri tatuaggi che si arrampicavano sull'esile collo.

Rimase a fissarlo in silenzio. Non se lo aspettava minimamente così.

Il ragazzo aprí il suo armadietto e ci ficcò la testa dentro. Aveva un'espressione così tranquilla.

"Amico ci sei?" Disse Bert facendo spostare lo sguardo di Gerard dal ragazzo nuovo.
"Ehm? Si sì"
"Stai pensando a come fargliela pagare per averci trattato da stupidi?"
"Cosa? Perché dovrei? A me non ha fatto nulla"
"Come? Non vuoi dargli due calci in culo?"
"Nah lascia stare Bert, aspettiamo il momento giusto... tu vai in classe, ci penso io" disse distrattamente tornando a guardare il ragazzo nuovo.

Era troppo strano per lui vedere qualcuno totalmente indifferente alla sua persona. Insomma, tutti si accorgevano della sua presenza nei corridoi, c'era chi scappava e c'era chi lo ammirava... ma nessuno gli rimaneva indifferente.

In un certo senso questa cosa lo attirava.

Appena Bert si era tolto dai piedi e gli studenti nel corridoio avevano iniziato a dileguarsi nelle varie aule, si mosse nella sua direzione.

𝒞𝒶𝓇𝒶𝓅𝒽𝑒𝓇𝓃𝑒𝓁𝒾𝒶 || 𝐹𝓇𝑒𝓇𝒶𝓇𝒹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora