Separate Ways (Worlds Apart)

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Ovviamente Gerard non aspettò molto tempo per scrivere al suo Frankie.
Ovviamente fece un po' il molesto come era suo solito fare col più basso, ma non voleva far innervosire Frank più del dovuto. Dopotutto i voti in matematica gli servivano davvero.

Si accordarono per una "lezione privata" nel cortile della scuola il pomeriggio successivo. Non vedeva l'ora...

-

Il pomeriggio stabilito Gerard piantò in asso tutti i suoi amici che volevano andare in palestra e si diresse col sorriso stampato sulle labbra nel cortile.

Notò subito il ciuffo ribelle di Frank seduto ad un tavolo in disparte. Stava scrivendo qualcosa sorseggiando una bibita. Sembrava tranquillo.
Era il momento di disturbare la sua quiete.

Si avvicinò di soppiatto per prenderlo alla sprovvista.
Si sedette di botto sul tavolo, ma l'altro non si scompose.

"Hey Frankie"
"Sei in ritardo" disse inespressivo senza neanche degnare l'altro di uno sguardo.
Gerard ne rimase un pò deluso ma sapeva com'era Frank: aveva bisogno di un po' di tempo per diventare "espansivo". O almeno così sperava.
Sarebbe stato divertente...

"Smettila di fare il precisino"
"E tu smettila di fare il cazzone. Hai portato il libro di matematica almeno?"
"Ovvio stellina"

Frank sbuffò irritato ma ormai aveva promesso che lo avrebbe aiutato... se ne stava già pentendo.

Iniziarono a lavorare e la situazione sembrava tranquilla. Gerard stranamente ascoltava in silenzio e sembrava attento a quello che l'altro diceva. A Frank sembrava incredibile.

Forse sforarono l'ora stabilità, ma nessuno dei due se ne accorse.

"Quindi gli integrali sono l'inverso delle derivate in poche parole. Hai capito Gee?"
"Più o meno. Però mi è piaciuto come mi hai chiamato" concluse con tono flirtante.
Frank lo guardò confuso, poi capì dallo sguardo dell'altro. Gli sembrava troppo strano che non avesse ancora iniziato a fare battutine.
"Concentrati deficiente. Guarda che è facile"

Frank prese la penna e gli fece vedere come svolgere un esercizio facendo domande all'altro per renderlo partecipe e fargli capire. Tutto sommato era baravo come insegnante.

Mentre scrivevano insieme sul foglio il corvino iniziò ad avvicinarsi di più al più basso. Quest'ultimo se ne accorse e inizialmente cercò di mantenere le distanze senza dare troppo nell'occhio.
Dopo un po' però cedette. Lasciò avvicinare di più l'altro, il quale cominciò a sfiorargli un fianco con la mano.

A Frank non dava fastidio, anzi. Non se lo aspettava che gli sarebbe piaciuto così tanto. Erano così vicini che sembrava che fossero solo loro due, in un mondo a parte senza nessuno attorno. Stavano tranquillamente parlando di matematica, non era la conversazione più divertente del mondo ma era già qualcosa di diverso dalle solite stronzate di Gerard.

Dopo un po' iniziarono ad essere entrambi stanchi di lavorare ed iniziarono a sdrammatizzare la situazione con qualche battuta scadente che però faceva troppo ridere entrambi.
Neanche ci stavano a pensare molto alla loro forse troppa vicinanza: erano praticamente quasi abbracciati nel mezzo del cortile scolastico. Niente di troppo plateale ma comunque inaspettato da due tipi come loro.

Nessuno sembrava notarli più di tanto, a parte una persona.

Lindsey aveva preso una merenda in mensa ed era uscita a sedersi in giardino a prendere un po' d'aria.
Appena si sedette ad un tavolo se li trovò davanti a qualche tavolo di distanza.

Gerard aveva una mano attorno al busto di Frank e stavamo ridendo insieme.

Lei non ci voleva credere che davvero il suo amato Gerard avesse un debole per quel nanetto sfigato. Proprio non le andava giù.

Il sangue ormai le ribolliva dentro da settimane, ma ogni volta che apriva bocca sull'argomento la prendevano tutti per pazza isterica. Ormai lo stava diventando.

Odiava Frank e stava iniziando ad odiare anche Gerard per essersi interessato di più a lui che a lei.

-

Mentre scherzavano a Frank squillò il telefono: era Billie.
Lo insultò mentalmente, gli scocciava che li avesse interrotti.

"Aspetta devo rispondere"
Gerard annuí e rilesse i fogli che avevano scritto.

<Che vuoi?>
<Frank! mio dio che fine hai fatto?!!>
<ehmmm sto facendo matematica con->
<sono le 6.30! Dovevamo uscire sta sera ricordi?>
<meh si mi ricordo, mi ero dimenticato>
<ahhhhh che state combinando tu e Gerard? Avete perso la cognizione del tempo facend->
<vaffanculo Billie. Arrivo>

Gli chiuse la chiamata in faccia e rimise il telefono in tasca.

"Devo andare Gee"
"Successo qualcosa?"
"Nah devo uscire con gli altri deficienti"
Gerard rise.
"Hai un concetto di amicizia un po' strano Frankie hahaha"
"Ahhhhh... tu ripassa quello che abbiamo visto oggi e vedi di prendere la sufficienza al prossimo colpito se no ti stacco le palle" lo minacciò puntandogli il dito.
Gerard assunse uno sguardo provocante... forse col senno di poi non avrebbe detto quella frase.
"Sei un pervertito Gerard!"
L'altro scoppiò a ridere e Frank iniziò ad allontanarsi.
"Ci sentiamo Frankie!"
"Non ci provare"
"Ma io ci provo sempre!"

Frank gli alzò il medio e sorrise tra se e se.
Okey Gerard ci stava palesemente provando con lui... e a lui piaceva... era tutto così strano ma sembrava andare bene.

𝒞𝒶𝓇𝒶𝓅𝒽𝑒𝓇𝓃𝑒𝓁𝒾𝒶 || 𝐹𝓇𝑒𝓇𝒶𝓇𝒹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora