Capitolo 2: Casa

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Eddie

Arrivai a casa di Brittany alle 19, quando ormai il cielo si era annuvolato e la mia voglia di vivere era paragonata a 0.

Speravo che la serata sarebbe migliorata in meglio.

Bussai alla porta trovandomi davanti Steve.

"Dio mio...BRITTANY! C'È UN DROGATO QUI!" Urlò per farsi sentire dalla ragazza.

"Si, è un piacere anche per me vederti."

La vidi in mezzo alle scale guardarmi, facendomi cenno di entrare. Le sorrisi incominciando ad incamminarmi, ma fui bloccato dall'uomo.

"Che cazzo vuoi?"

"Falle del male, o anche solo sento un grido, o qualsiasi cosa, giuro che la serata non finirà bene per te."

"Steve... Sei stato picchiato da Billy... Figurati se lo facessi io." Dissi. "E comunque sta tranquillo. Non ho nessuna intenzione di farla star male."

"Bene." L'uomo si porse in soggiorno mentre io salii le scale raggiungendo la stanza della ragazza.

C'erano foto ovunque: lei e Bob, o tutti e cinque, o lei e Steve, o con Will, Jonathan... Insomma, si era riempita di bei momenti la casa per non pensare al dolore che aveva dentro.
La stanza era cambiata molto: da essere verde, piena di piante e con tanti colori in giro, ad essere più scura, con un muro tendente al nero e pieno di foto che ricordassero quel colore.

"Pensavo fossi scemo si, ma non addirittura cieco."

La guardai in uno stato un po' confusionario. Di che parlava?

"Scusami?" Chiesi.

"Non riuscivi a trovare la camera." Batté lei, modificando qualche appunto.

"Ah. Sì, mi sono perso a guardare le foto. Notando che io non ci sono neanche in una."

Indicò lo specchio senza alzare il volto dal libro, ed io mi avvicinai ad esso per guardarlo meglio.

Intorno a tutto lo specchio c'erano delle nostre foto, alcune che neanche sapevo avessimo fatto.

"Uh, strano."

"Sei stato un periodo importante della mia vita, Munson. Non rinnego il passato."

"Posso farti una domanda?"

"Sì, chiedi pure."

"Perché mi hai allontanato? Insomma. Io vivo con mio zio, che praticamente non c'è mai. Per questo, so cosa significa non avere genitori."

"Lo so... Proprio per questo non volevo sfogarmi con te. Non volevo addossarti altro dolore, che non meriti. È davvero difficile sfogarsi, Eddie. Tutto quel dolore continuo e costante. Le lacrime... Steve mi ha aiutato, e mi è stato molto di aiuto. Ma non è mio padre, capisci?"

Mi sedetti vicino a lei, avvicinandola al petto per un abbraccio.

Brittany ci rimase. Era stupita, e anche un po' felice, diciamo.

Se si fosse concentrata per qualche minuto, avrebbe ascoltato il mio cuore andare in tilt.

Oltre al fatto che non avevo un contatto fisico con una ragazza da un botto di tempo, ma poi soprattutto era lei. Non era una qualunque...

Annusò a pieni polmoni il profumo che sapevo gli piacesse, e smise di piangere.

"Sto bene, davvero Eddie."

"Lo so che menti. Senti, ascoltami. È passato un anno, ed è pochissimo per affrontare un dolore del genere, per questo, volevo farti un regalo."

Uscii dalla tasca una busta piena di erba.

𝒯𝒽𝑒 𝒲𝒶𝓎 𝐻𝑒 𝑀𝒶𝓀𝑒𝓈 𝑀𝑒 𝐹𝑒𝑒𝓁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora