Capitolo 36: Erba

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Brittany

Io e Steve eravamo fatti, da morire.

Decidemmo di rimetterci dentro casa, onde evitare di fare qualche caduta dal secondo piano.

Gli diedi una mano ad entrare, mentre lui non smetteva di inciampare e ridere.

Finalmente lo Steve serio si era spento. Era ora!

Scendemmo le scale, ed ad un certo punto si sedette su di esse.

"Sono comode queste scale, credo che stanotte dormirò qui! Sono abbastanza lunghe per contenermi. Non preoccuparti per me, starò bene. Mal che vada, se mi sposto, mi ritrovo sull'altro scalino. Sarà sempre comodo, però. Vedi come dormirò stanotte!" Urlò.

Lo vidi chiudersi a riccio sulla pedata, guardandomi negli occhi.

Non appena mi resi conto della scenetta, scoppiai a ridere.

Come poteva anche solo pensare una cosa del genere? Dai!

"Steve! Non si può dormire sulle scale! è impossibile!"

Feci un salto per raggiungere lo scalino più basso al suo, e mi guardò.

"Wow! Sei riuscita a volare! Come hai fatto? Me lo insegni? Ti prego! Ti prego! Ti prego! Insegnamelo! Voglio imparare a volare anche io."

"Steve, ho solo fatto un salto. Non so volare, dovresti sapere che nessun essere umano sa volare."

"Io so volare, vuoi vedere? Te lo mostro. Ti giuro che lo so fare. Ho fatto tanta pratica quando ero piccolo. Dopo un po' di anni, lividi, e rottura di ossa, ci sono riuscito. Guarda!"

L'uomo si tolse finalmente da quella posizione scomoda, alzandosi in piedi.

Appoggiò una mano sul muro e l'altra sul passamano, mantenendosi con forza su di esse.

Scese lentamente le scale con dei piccoli saltelli fatti con le mani, che si staccavano e riattaccavano velocemente al muro, fino a fare un salto per arrivare di fronte alla porta.

Wow Steve, sei bravissimo! Ma come hai fatto?

"Hai visto? So volare! Sono troppo forte!" Urlò, prima di tirare un grido di vittoria vichingo.

Alzò le maniche della maglietta per mostrare i suoi minuscoli quasi inesistenti, continuando ad urlare.

"So volare! Fanculo Newton! La gravità con me non funziona! Sono l'unico essere umano a poter volare!"

Il ragazzo spalancò le braccia, ed io feci una rincorsa prima di saltargli addosso.

"Vuoi provare a volare anche tu?" Chiese, abbassando di poco il volto per guardarmi.

"Sì se mi giuri che non moriremo!"

"No, ora prendiamo il divano e lo mettiamo vicino alla porta, così almeno se va male avremo il divano."

"Mh, ottima idea."

Corremmo verso il soggiorno e scesi da lui, tirando il divano verso l'entrata.

"Porca troia ma è pesante!" Dissi, cercando di spingere il divano con tutta la forza che avevo.

"Okay, Okay, faccio io."

Steve mi fece sedere sul divano, e spinse il divano verso l'entrata.

"Principessa, si sente comoda?"

"Molto, se posso dire. Sto benissimo. Ho bisogno solo d'acqua, ho la gola un po' secca." Ironizzai, atteggiandomi sul divano mentre lui continuava a spostarlo.

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