Capitolo 27: Trasparente

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Steve

Io e Brittany uscimmo dal caravan, e lei si porse sulla macchina del ragazzo, guardandomi.

"Cosa c'è, Bri?"

"Voglio ricordare, Steve. Voglio ricordarmi tutto quello che è successo. Voglio sapere la nostra storia. Voglio sapere della mia famiglia. So che è il compleanno di Eddie, ed è molto importante per lui, però non sapere mi uccide, e-"

"Io non sono il tuo vero fratello, Brittany. Noi non siamo imparentati."

Sapevo che non fosse quello che si voleva sentire, ma doveva saperlo.

Mi torturava il pensiero di mentirgli. Proprio non ce la facevo.

"Lo so, Dustin e Lucas non hanno risparmiato i dettagli." Batté lei, guardandomi negli occhi. "E allora perché mi hai detto che sei mio fratello? L'ho dovuto scoprire dagli altri, neanche da te!"

Aveva ragione, glielo dovevo dire fin dal principio. Dovevo dirgli che non ci unisce niente, se non la nostra amicizia.

"Perché lo sono. Anche se non abbiamo lo stesso sangue. Viviamo insieme, mangiamo insieme, ci divertiamo, parliamo, ci sfoghiamo, e stiamo accanto l'un l'altro."

"Perché mi hai mentito? Perché non mi hai detto nulla?"

"Perché non volevo farti sentire da sola. Tu non sei sola. Hai noi, tutti noi."

"Scusami, Steve. Ho bisogno di...non lo so, credo entrerò."

Scese dalla macchina ed entrò dentro senza proferire parola.

Benissimo, a meraviglia. Non poteva andare peggio di così, sul serio.

La seguii, entrando nel camper.

Eddie la rincorse, trovandosi poi la porta del bagno in faccia.

Si voltò verso di me, raggiungendomi con uno sguardo rabbioso.

Ma sì, Eddie, aggiungiti pure tu come se niente fosse, dai!

Porca puttana. Aveva scelto proprio il momento perfetto.

"Che cosa è successo?"

"Gli ho detto la verità. Gli ho detto che non è mia sorella di sangue."

"Proprio oggi? Cazzo."

"Lei voleva sapere della famiglia, cosa potevo dirgli?"

"Non lo so, inventavi qualcosa."

"Sì, e se gli fosse tornata la memoria?"

"Chi se ne frega, ti avrebbe sicuramente perdonato. Cazzo." Batté lui.

"Ora-" Mi avvicinai al bagno, ma Eddie porse il braccio davanti a me, bloccandomi.

Dai fammi andare, Eddie. è colpa mia se sta così, e devo essere io a risolvere questa faccenda.

"No. Ora non fai un cazzo. Parla con gli altri, ubriacati, fa qualcosa. Lasciala perdere, ci penso io."

"Ma-"

"Ci penso io, ho detto. Hai già fatto abbastanza, Steve."

Si ma dammi il tempo di finire di parlare cazzo!

Mi guardò negli occhi per l'ultima volta, poi andò verso il bagno.

Sai che c'é? Si vaffanculo, vai. Parlaci tu, dagli conforto.

Lo vidi a bussare la porta ininterrottamente, fin quando non gli aprì. E da lì, non potevo sapere cosa stesse succedendo.

"Che hai fatto, testa di culo?" Aggiunse Dustin, sedendosi vicino a me.

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