Capitolo 17: Luci

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Eddie

Stavamo raggiungendo casa di Nancy per poter prendere delle armi in grado di difenderci.

Erano la cosa di cui avevamo più bisogno al momento per riuscire a tornare a casa.

Io ero dietro con Steve, Nancy faceva da cicerone insieme a Robin.

"Ti posso essere sincero, Steve?" Lui si voltò verso di me, annuendomi.

"Ti invidio, da morire. Dustin non faceva altro che dirmi quanto tu fossi un cazzuto, super coraggioso e cose così. Ed io non ci credevo. Steve Harrington, bello, popolare, simpatico e pure gentile e coraggioso? Impossibile."

"Beh, non ero così, prima. Anche io ero un codardo come te, Eddie. Scappavo dai miei problemi, mi sembrava la cosa giusta. Ma dopo quello che è successo... Dopo aver visto il coraggio di quei ragazzini, che hanno meno della metà degli anni miei, mi son fatto coraggio. Sei ragazzini che sconfiggevano il male da soli. Nancy e Jonathan seguivano la loro pista ma non sapevano che fossero coinvolti anche loro. Io sono entrato in tutto questo per puro caso. Non dovevo esserci. Ero andato a casa di Will a chiedere scusa a lei, mi sembra. Nancy e Jonathan volevano cacciarmi, ma fu troppo tardi. Il demogorgone stava arrivando, e se fossi uscito da quella casa sarei morto. Credimi, anche io quando ho visto quel bestione mi sono cagato addosso."

"Se io mi sono buttato, è perchè loro l'hanno fatto. Ma se fossero rimaste su quella barca, non lo avrei mai fatto. Ho capito che oltre in D&D sono un fifone. E mi potrebbe anche andar bene, se non avessi una ragazza da proteggere."

"Ed è proprio quello che ti porterà ad essere coraggioso, per Brittany. Dopo che tutto questo sarà passato, per voi sarà una passeggiata il resto."

"Ti invidio anche perchè vivi con lei, Steve. Perché ogni volta che vuoi, ti basta bussare alla sua porta per vederla. Ti invidio perchè le puoi dare conforto, gli sei stato accanto quando non mi voleva, quando non voleva che gli dicessi quanto bene provassi per lei. Quando mi ha allontanato, non immagini come sono stato. E mi sento così in colpa per non aver lottato. Ma ora, devo farlo, devo lottare per lei."

"Esatto! è per lei che stai andando a casa, se stiamo tornando nel nostro mondo."

"Sì, e anche per scappare da Vecna." Dissi, ridacchiando.

"Già, quel figlio di puttana ci ammazzerebbe tutti quanti in un colpo solo, se sapesse che siamo qui."

"Sì." Risi.

"Posso farti una domanda scomoda?" Steve mi guardò inarcando un sopracciglio, ed io lo fulminai con lo sguardo.

"Dimmi."

"Tu... conosci la famiglia Newby? Conoscevi anche un altro parente oltre il padre?"

"Sinceramente? No. A malapena intravedevo il padre venirla a prendere da scuola. O quando andavo a casa sua per studiare o fumare. Ma per il resto, no. Perché?"

"Dustin pensa che lei e Vecna siano collegati, in qualche modo. Hanno lo stesso orologio. Per questo non sappiamo cosa le potesse succedere. Potrebbe ucciderla, o forse no, perché è la sua famiglia."

"Cosa? Sul serio? La sua famiglia? Lo stesso orologio? Di che stai parlando?"

"Ieri, prima di venire da te, siamo andati a casa Creel. E c'era un pendolo, quello che, sia lei che Max vedevano nelle visioni. Lei disse che "è identico a quello di sua nonna". Pensava addirittura che fosse stato suo padre a portarlo lì. Sì, non sappiamo niente su di lui. Ma se avesse avuto una famiglia prima di essere quello che è? Insomma, l'ha lasciata scappare. L'ha lasciata andare dopo due ore che l'ha rincorsa. E se volesse dirgli qualcosa? Se non volesse ucciderla?"

𝒯𝒽𝑒 𝒲𝒶𝓎 𝐻𝑒 𝑀𝒶𝓀𝑒𝓈 𝑀𝑒 𝐹𝑒𝑒𝓁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora