Uno strano ragazzo si stava aggirando per i corridoi della scuola per eroi Yuei, con passo lento e cadenzato, come se non gliene importasse molto di ciò che lo circondava.
Fatto non lontano dal suo pensiero, perché in effetti, a quel ragazzo dai capelli verdi tutti scompigliati che gli scendevano in un groviglio persistente lungo le spalle, non gliene poteva importare di meno di essere lì dentro, il suo unico pensiero era la missione che il signore gli aveva affidato.
I suoi occhi scrutavano il luogo con il puro intento di memorizzare ogni cosa che lo circondava.
«Finalmente ti ho trovato.» urlò una voce alle sue spalle, ma il verdino non si era scomposto quando quella voce lo aveva preso alle spalle, lo aveva sentito avvicinarsi molto prima che la sua bocca si aprisse per parlare.
«La stavo cercando a mia volta Aizawa-sensei, ma non l'ho trovata dove dovevamo incontrarci, quindi di mia sponte la sono venuto a cercare.»
Un pensiero del professore raggiunse la mente del ragazzo che con un sorrisetto strafottente si voltò a guardarlo dritto negli occhi.
«No, non ho ficcanasato dove non avrei dovuto, mi sono solo messo a camminare per i corridoi.» continuò il minore vedendo come il maggiore sgranasse gli occhi, «A quanto pare non l'hanno informata dei miei quirk.» finì il ragazzo voltandogli le spalle e cominciando a camminare lungo il corridoio.
Un verso di stizza venne da Aizawa che cercava in tutti i modi di celare i suoi pensieri al ragazzo.
«È pressoché inutile per una persona non pensare, professore. Nessuno è mai riuscito a oscurarmi i suoi pensieri, ma non si preoccupi, non è nel mio interesse o mia intenzione di svelare i pensieri che ascolto, anzi a dire il vero a volte è frustrante, non sa quanto vorrei avere delle sorprese nella vita, ma non mi è possibile dopotutto.» durante quel breve discorso in cui il professore non era riuscito a spiccicare parola perché il ragazzo parlava troppo velocemente, come una mitraglietta, erano arrivati davanti all'ufficio del preside.
Aizawa passò davanti al ragazzo e bussando lievemente, aspettò che il preside desse il consenso ai due ospiti di entrare.
Nella classe seconda A, sezione eroi, c'era fermento, la notizia di un nuovo alunno circolava da alcune settimane, ma non era ancora stato ufficializzato nulla, non fino al giorno prima, quando il preside in persona era andato in classe da loro a informarli del fatto.
Aveva raccontato loro che il nuovo studente non era potuto presentarsi l'anno prima a causa di problemi di salute, ma che adesso le sue condizioni glielo avrebbero permesso, inoltre di non preoccuparsi perché il soggetto in questione era in pari con il programma da loro svolto e forse anche più avanti di loro in alcuni campi, quindi di non essere da meno.
Poi aveva lasciato l'aula con il solito motto "plus ultra", scatenando un chiacchiericcio che non si era fermato fino all'arrivo del professore che li aveva riportati all'ordine.
Ora il momento era arrivato e tutti erano emozionati, pronti a mettere alla prova il nuovo studente che a detta del preside era migliore di loro.
Un ragazzo in particolare era più smanioso degli altri.
Il suo bisogno di primeggiare lo aveva portato a competere con tutti i compagni, dimostrando di non essere inferiore a nessuno.
Katsuki sorrideva all'idea di come avrebbe sconfitto il nuovo arrivato con una delle sue mosse.
Certo, aveva perso l'abitudine di picchiare chiunque non gli andasse a genio, ma questo non voleva dire che non avrebbe steso a terra e infierito su quel ragazzo se questi non fosse risultato all'altezza dei suoi standard.
Era pronto, come tutti in quella stanza, le mani gli scoppiettavano insistentemente mentre continuava ad osservare la porta con una forza tale che avrebbe potuto distruggerla se avesse potuto.
In quell'esatto istante la porta scivolò di lato con un fruscio che attirò l'attenzione di tutti facendo chetare le chiacchiere che avevano regnato sovrane in quello spazio.
Il professor Aizawa entrò in classe con un'espressione burbera in volto, mentre un ragazzo lo seguiva con le mani infilate in tasca.
I capelli svolazzarono per un secondo mentre varcava la porta.
Le ragazze sospirarono alla sua vista.
Il ragazzo aveva ricci verdi che incorniciavano un volto magro, ma con dei tratti fanciulleschi che lo facevano sembrare più giovane di quello che era anche se una lunga cicatrice che gli sfregiava la guancia poteva risultare contraddittoria, i suoi occhi chiusi si aprirono rivelando a tutti il loro magnifico colore. Le iridi erano spaccate a metà, assumendo un intenso color verde foglia nella parte superiore, mentre la parte sottostante aveva un colore rosse che ricordava i papaveri, ma che a qualcuno invece ricordava il sangue.
Katsuki per un secondo rimase sbalordito da quella figura.
Lo aveva riconosciuto, era Deku, ma del ragazzino che era solito picchiare e insultare non era rimasto nulla, neanche la più piccola traccia.
Dal suo fisico asciutto, visibile attraverso la divisa aderente, all'espressione annoiata e canzonatoria, del vecchio Midorya Izuku non era rimasto nulla.
Il verdino captò subito i pensieri di tutta la classe, accantonando quello delle ragazze che sembravano più interessate al suo aspetto che altro, concentrandosi unicamente sui pensieri del suo obbiettivo.
Il suo sguardo si mosse lentamente verso quello del biondo che ringhiò sommessamente quando vide il colore dei suoi occhi, trovandoli inquietanti da subito.
Un milione di pensieri passarono per la mente di Katsuki, ma uno che non era suo lo fece sobbalzare.
"Che piacere vedere che non sei cambiato per niente, Kacchan."
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Kanashī
FanfictionQuesta storia è presa da uno delle mie One-shot che mi sono state cancellate. Izuku viene bullizzato tutti i giorni, mentre a casa cancella quel dolore infliggendosene altro. ma tutto questo dolore è destinato a fermarsi. Cosa succederà a Izuku? Vio...