"Devi fargliela pagare."
La voce continua a rimbombarmi nella mente con insistenza tale da farmi male. Sento le tempie pronte ad esplodere.
Cerco di allontanarmi dall'infermeria da cui sento arrivare distinta la voce di Katsuki.
"Fallo. Ne va della tua sanità mentale. Fallo."
Mi appoggio alla parete ormai privo di forze, combattere contro quella voce mi sta distruggendo, non solo mentalmente, anche il mio corpo ne risente.
Vedo le mie mani tremare, le gambe mi cedono facendomi cadere faccia a terra sul pavimento del corridoio, conati di vomito mi salgono per la gola, sento il sudore freddo scendermi sulla fronte e lungo la schiena facendomi intuire il mio stato d'animo.
Ho paura e più quella aumenta, più la voce nella mia testa si fa persistente.
«Basta, ti prego. Non voglio fare nulla.» cerco di sovrastare la voce che mi incita, ma sembra che emetta solo dei sussurri perché non sento neanche le parole che escono dalla mia bocca.
Vorrei fare qualcosa per fermare quello che mi sta accadendo, ma non ho neanche più le forze per sollevare un muscolo.
Con quel poco di controllo che riesco ancora esercitare sulla mia mente, attivo il quirk di telecinesi e anche se a fatica, mi sollevo da terra con una smorfia di dolore. Usare il quirk con questo stato mentale è come avere una sparachiodi conficcata nel cervello che ti tartassa, infatti sento già i primi segni di cedimento.
Il sangue ha preso a colare dal naso fino a scivolare sul mento e alla fine a terra.
Sento le vene intorno agli occhi gonfie e doloranti.
Manca poco.
Con tutta la forza che posseggo mi spingo verso la sala insegnanti dove so di trovare l'unica persona in grado di aiutarmi, ovviamente se la mia teoria è esatta.
Con l'ultimo briciolo di potere che mi è rimasto, spalanco la porta con forza per poi farmi atterrare bruscamente davanti al professore che mi fissa con occhi spalancati e mille domande nella mente.
«La prego Aizawa-sensei, usi il suo quirk su di me.» dico con un filo di voce mentre la voce nella mia testa si fa sempre più forte ed insistente.
«Perché?» mi domanda lui ignaro della lotta che sto affrontando.
«Le spiegherò, ma lo faccia.»
I suoi occhi di colpo divennero rossi, i suoi capelli si sollevarono in aria come mossi dal vento e allo stesso tempo la voce che mi stava torturando scomparve.
Una vene nel mio occhio esplose in quel medesimo istante rendendo la mia vista tinta di rosso e mischiate al sangue, anche delle lacrime scesero lungo le guance.
Sotto l'influsso del quirk del sensei, la mia telecinesi si spense e non avendo più quel supporto a sorreggermi, il mio corpo scivolò verso terra, come se non avessi più controllo di me.
Le braccia del corvino corsero subito ad afferrarmi mentre un sospiro di sollievo usciva dalle mie labbra.
«Grazie.» dissi cercando di riprendere fiato.
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Kanashī
FanfictionQuesta storia è presa da uno delle mie One-shot che mi sono state cancellate. Izuku viene bullizzato tutti i giorni, mentre a casa cancella quel dolore infliggendosene altro. ma tutto questo dolore è destinato a fermarsi. Cosa succederà a Izuku? Vio...