Quinto passo

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Sento la solitudine. È come un macigno che mi pesa sul petto con una tale forza che mi sembra di non riuscire a respirare.

Più i mesi passano, più sto male.

Come facevo prima che tutto questo accadesse a rimanere così solo?

Sono quasi passati sei mesi e il peso di quel destino che ho deciso d'intraprendere, si sta facendo sentire.

Il signore è tornato a trovarmi un giorno ed era seguito da un ragazzo dai capelli azzurrini che mi ha fissato con fastidio per tutto il tempo. È venuto a controllare che gli allenamenti stiano dando i loro frutti ed è rimasto piacevolmente sorpreso.

«Vedo che sta andando tutto bene, non che mi aspettasi di meno da te.» mi dice dopo aver assistito ad una delle sessioni di allenamenti che lui stesso mi aveva fornito.

«Grazie signore.» gli rispondo inchinandomi profondamente e riesco a percepire un sorriso celato dietro quel casco integrale che usa sempre.

«Comunque ragazzo sono venuto qui per presentarti una persona,» e nel dirlo fa avanzare il ragazzo che deve avere almeno vent'anni, «Lui è Shigaraki Tomura ed è un mio sottoposto. Spero che se mai dovesse succedere qualche imprevisto, tu possa sostenerlo nel suo progetto. Ovviamente anche lui farebbe altrettanto.»

Un sorriso radioso nasce sulle mie labbra, ma gli occhi non ne vengono coinvolti rendendo l'espressione quasi inquietante.

«È un vero piacere Tomura-san.» rispondo facendogli un mezzo inchino e non distogliendo mai lo sguardo da lui che mi guarda infastidito.

«Ho una cosa da chiederti ragazzo già che mi trovo qui.» continua il signore richiamando la mia attenzione, «Ho sentito che eri un grande fan degli eroi.»

Il sorriso scompare dal mio volto e lo fisso impassibile.

«Cosa ne penseresti se ti proponessi di entrare alla Yuei?»

L'occhio sinistro mi trema al solo pensare cosa abbia dovuto passare solo per manifestare il mio desiderio di entrare in quella dannata scuola, i soprusi, le botte, le offese.

«Perché?» chiedo e il mio tono di voce non riesce a mascherare il disgusto al solo pensiero, «Sa perfettamente che sono un quirkless e che per me è impossibile anche solo sostenere l'esame.»

«Perché io posso darti l'opportunità di accedervi, ma il prezzo per questa opportunità sono le informazioni che ricaveresti riguardanti i membri della scuola, sia alunni che professori.»

Sento com'è compiaciuto di questo piano, ma un solo pensiero si affiora nella mia mente.

Potrei seguire Kacchan e compiere la mia vendetta.

«So che non riusciresti entro quest'anno ad entrare, ma per il prossimo anno sarai abbastanza forte per superare l'esame e per poter sopraffare chiunque ti si pari davanti.» continua porgendomi la mano.

Mi sembra quasi di star per stringere la mano al demonio, ma cancello subito quel pensiero e gli porgo la mano con fermezza.

«Qualunque cosa per il mio scopo, ma come farebbe a far in modo che io possa entrarvi?» chiedo pensieroso.

Il mio brutto vizio di pensare troppo e analizzare i possibili fatti, non mi ha abbandonato in tutto questo tempo, anzi è peggiorato facendo in modo che analizzassi sempre di più quello che mi circondava.

«Ti farò dono di un quirk.»

La mia mente comincia a lavorare senza sosta al suono di quelle parole. Possibili scenari di vari quirk che il signore avrebbe potuto donarmi si fecero strada nella mia mente.

«Lo sceglierò io.» dissi senza esitazione, facendo infuriare il ragazzo dai capelli azzurrini che prese a grattarsi il collo con foga fino a farlo sanguinare.

Vedevo come avesse voglia d'intromettersi nella conversazione, magari per farmi tacere o per farmi del male, ma un'occhiata del signore lo fece desistere.

«So che sei molto intelligente e che riuscirai a trovare un quirk adatto a te. Ti contatterò domani per sapere la tua decisione, poi stabiliremo un giorno in cui trovarci, però sappi che dovrai passare molto tempo con noi per gli allenamenti.» continua lui e sento la gravità della sua risposta.

Sapevo che avrei dovuto abbandonare mia madre, l'ho sempre saputo.

«Lo immaginavo, ma se mi promette l'anonimato...io la servirò nel miglior modo che posso.» e gli feci un nuovo inchino.

Percepii di nuovo il suo sorriso al mio gesto.

Si vede lontano un miglio che è un tipo che adora avere la gente al suo servizio, ma questo non disturberà la mia crescita verso la forza che mi servirà per il mio obbiettivo.

«Perfetto.» disse prima di andarsene seguito da Tomura che continuava a lanciarmi occhiate piene di sdegno.

» disse prima di andarsene seguito da Tomura che continuava a lanciarmi occhiate piene di sdegno

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