Secondo passo avanti

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«Izu ma perché vuoi così tanto catturarlo? Capisco che è un super criminale che fa del male alla gente, ma non serve che ti spingi fino al limite.» mi disse quella sera Katsuki mentre ce ne stavamo distesi a letto a guardare il soffitto.

«Perché voleva obbligarmi a farti del male e per quanto te lo meritassi, io non posso fartelo. Credo che il mio bisogno di vendetta sia nato solo perché è stato lui a instillarmelo. Io avrei preferito morire quel giorno e se penso a cosa sono diventato per colpa di quello che mi ha fato...io...» provai a dire, ma le parole cominciarono a incastrarsi nella mia gola impedendo loro di uscire correttamente, «Kacchan, io devo catturarlo e farmi togliere questi quirk, così potrò tornare a essere quello che sono sempre stato destinato ad essere.»

«Va bene catturarlo, ma non sacrificare i tuoi sforzi per tornare a essere un quirkless. Non potrei sopportare di tornare a quello che eravamo prima.» disse voltasi a guardarmi.

«Mi dispiace, ma ho già deciso così. Lo catturerò e me ne andrò da qui. Forse cambierò città o anche prefettura, ma non potrei sopportare di farti passare di nuovo tutto questo casino per colpa mia.» e mi voltai anch'io nella sua direzione.

I suoi occhi erano umidi, come se stesse cercando di trattenere le lacrima.

«Izu permettimi di mostrati perché non voglio che tu te ne vada.» e nel dirlo si sospinse sopra di me.

«Kacchan, cos...cosa stai facendo?» chiesi cercando di allontanarlo mentre il cuore prendeva a battermi nel petto con una forza tale che mi sembrava di sentirlo anche con le orecchie.

«Non mi lasciare, non voglio tornare ad essere quell'orribile persona che ha bisogno di ferire gli altri per sentirsi bene. Se ci sei tu con me io posso essere migliore, posso diventare una brava persona e forse anche un bravo eroe.» disse avvicinando il suo volto al mio, «Izuf arei qualunque cosa affinché tu non mi lasciassi.»

I suoi occhi sembrarono diventare liquidi mentre si fissavano con i miei, vedevo il bisogno nel suo sguardo, la voglia di riscattarsi dopo tutto quello che ci aveva coinvolti, ma una parte di me era restia a compiere quel passo.

"Io ho accettato la vendetta nel mio animo e se il quirk del signore non si fosse rivoltato contro di me, probabilmente io lo avrei ucciso per puro auto compiacimento." pensai e con dolcezza gli mandai tale pensiero per fargli capire il mio tormento.

«Non me ne frega un cazzo se volevi uccidermi. Avrei voluto anch'io che lo facessi, ma mi hai permesso di stare al tuo fianco e adesso farò qualunque cosa per rimanerci.» mi urlò dritto in faccia prima di calarsi su di me e far unire le nostre bocche in un bacio che da prima era violento come le sue parole.

«Kacchan...» sospiravo sulle sue labbra negli attimi che si separavano tra un movimento e l'altro.

«Izu...ti prego...» sospirava lui facendo scivolare le mani sui miei fianchi con dolci carezza, anche se la sua pelle calda per le esplosioni che stava trattenendo, mi faceva quasi male.

«No...non voglio farti questo.» dissi io mentre portavo le mani sulle sue guance per poter approfondire il bacio.

Mi sembrava quasi che il mio corpo non rispondesse più alla mia mente.

La mia bocca continuava a cercare la sua, la lingua esplorava e giocava con l'altra mentre le mie mani lo attiravano sempre più si di me, fino a quando i nostri bacini non collimarono tra di loro interrompendo qualunque movimento, qualunque pensiero, anche il respiro.

«Rimani con me e io ti amerò come meriti e come sarebbe sempre dovuto essere.»

I miei occhi si spalancarono a sentire quelle parole.

«Perché? Perché mi fai questo dopo che avevo finalmente preso una decisione? Io volevo lasciarti libero, ma tu continui a incatenarmi a te.» dissi con le lacrime che cominciavano a scendere, «Questo...quello che ci lega ci sta facendo solo del male e per quanto io ti ami...non posso legarti a me. Ti farei solo altro male.»

«Allora uccidimi se vuoi lasciarmi.» urlò sbattendo i pugni sul mio petto, ma non facendomi male, «Io voglio morire se tu non sei al mio fianco. Ti amo e se tu mi lasci io mi ucciderò.» e nel dirlo si portò la mano alla gola.

I primi segni dell'attivamento del suo quirk, mi fecero scattare a sedere con le mani pronte a fermarlo.

«No...no ti prego. Ti prego.» sospirai allontanando le sue mani da sé stesso, «Va bene...starò con te, ma ti prego...non lo fare.»

«Ti amo Izu.» e si fiondò di nuovo a baciare le mie labbra con una passione tale che mi fece stendere di nuovo a letto mentre le sue mani esploravano il mio corpo.

«Mi dispiace.» sussurrai accarezzando il suo volto, «Ti amo anch'io.»

KanashīDove le storie prendono vita. Scoprilo ora