Trentacinquesimo passo

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Katsuki si era risvegliato il giorno dopo con un mal di testa incredibile che gli impediva di mettere a fuoco qualunque cosa, aveva anche la bocca impastata.

Neanche quella volta che si era ubriacato con i suoi compagni di classe, si era svegliato così male.

Un pensiero gli balenò per la mente.

"È come se mi fossi sbronzato di brutto, ma molto peggio. Quasi come se mi avessero drogato." pensò massaggiandosi la radice del naso.

Si guardò attorno alla ricerca del suo nerd. Dopo la serata della sera precedente, aveva tanta voglia di stringerlo, ma guardandosi bene attorno non lo vide da nessuna parte.

«Izuku?» lo chiamò alzandosi dal letto barcollando e dovendosi così aggrappare al comodino al suo fianco per non cadere a terra.

La sua mano si arpionò con forza, ma scivolò perché un foglio di carte gli impedì di avere una buona presa sul mobile, cadendo così sul letto con un tonfo sordo.

«Ma che cazzo...» imprecò prendendo il dannato foglietto e leggendo quello che vi era scritto sopra con il cuore in gola quando notò che la calligrafia era quella del verdino.

"Mi dispiace Kacchan, ma me ne sono andato.

Lo catturerò con le mie sole forze, non posso permettere che tu venga di nuovo coinvolto nei piani di quell'essere spregevole.

Ti prego di non venire a cercarmi, perché se mai dovessi sopravvivere, io tornerò da te.

Anche a costo di sacrificare il mondo intero io tornerò da te.

Ti amo, non dimenticarlo mai.

Izuku"

Le lacrime cominciarono a rigargli le guance sempre più veloce ad ogni parola che leggeva.

Una fastidiosa sensazione di vuoto aveva preso posto al centro esatto del suo petto, come se quella lettera avesse voluto dirgli che in verità Izuku non sarebbe mai ritornato da lui, come se lo avesse abbandonato.

Con il fiato che cominciava a rarefarsi nei suoi polmoni, prese la ricetrasmettente che la sera prima aveva posato sul comodino e l'accese con mano tremante.

«Buongiorno Bakubro, dormito bene?» chiese con voce assonnata Kirishima Eijiro quando venne ristabilito il collegamento.

«È scappato, attiva il gps.» ordinò il biondo senza perdere tempo e con il panico che lo stava dilaniando sempre di più.

Eijiro svegliatosi completamente a quelle parole, premette uno dei tasto del dispositivo che la Yuei gli aveva fornito all'inizio della missioni organizzata dal verdino.

Do un punto rosso comparve nel display indicaandogli la posizione del più piccolo la comunicò all'amico che intanto aveva cominciato a vestirsi.

«Mando subito dei rinforzi nella zona, tu preparati che passo a prenderti.» disse Eijiro cominciando a mandare vari messaggi ai compagni di classe e ai pro-hero che avevano garantito disponibilità per quella missione.

Aizawa-sensei che era stato il primo a ricevere il messaggio aveva già preparato la macchina e l'aveva parcheggiata davanti il cancello della scuola attendendo il rosso, l'unico che sapesse dove si trovasse Katsuki.

«Vedi di non fare tardi o potrei farti esplodere.» rispose il biondo mentre si muoveva per l'appartamento alla ricerca dei due amici del suo nerd.

Appena spalancò l'ultima porta, spense la ricetrasmittente, trovando i due ragazzi seminudi che si abbracciavano teneramente.

Katsuki fece scoppiare una goccia di sudore dalle mani, svegliando i due ragazzi che si alzarono in piedi già in posizione d'attacco.

«Se n'è andato.» disse per poi uscire dalla porta e dirigendosi verso l'ingresso dove aveva lasciato i suoi dispositivi di supporto.

«Cazzo.» urlò Dabi vestendosi in fretta seguito a ruota da Tomura che lanciò anche una bestemmia.

«Appena lo trovo, se non l'ha ammazzato All For One, lo faccio io.» continuò l'albino affiancando il biondo e mettendosi le scarpe stando attento a non toccarle con tutte e cinque le dita.

Anche il corvino aveva qualche problema a controllare il quirk, data la troppa agitazione.

Katsuki già pronto fece strada agli altri due che lo avevano seguito senza fare domande.

Aizawa-sensei era già sotto l'appartamento e li stava aspettando con il rosso seduto al suo fianco che continuava a tenere d'occhio il monitor su cui il puntino rosso aveva preso a muoversi in cerchio.

KanashīDove le storie prendono vita. Scoprilo ora