27. Qualche nodo viene al pettine

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«Non ci posso credere.»

«Già» sbuffai.

«Jason diventerà il tuo capo» Becca sembrava essere troppo tranquilla. Me l'ero immaginata dare di matto ed esultare come avrebbe fatto solo allo stadio. 

«Già.»

«Jason diventerà il vostro capo!» Gina esultò, guardando Taylor accanto a lei sul divano che la trucidò con lo sguardo.

Eravamo sul mio divano, Becca in diretta su FaceTime sullo schermo della TV e le avevo appena aggiornate delle novità degli ultimi giorni.

A differenza di quello che sembrava quando avevo parlato con mio padre, Jason non aveva subito accettato la proposta, sembrava ben propenso, ma aveva chiesto un po' di tempo per pensarci. Aveva fatto il prezioso e aveva reso mio padre irrequieto, perché dava per scontato che avrebbe dato una risposta affermativa in un breve tempo. La speranza di mio padre vacillava a mano a mano che le ore passavano e il telefono non squillava. Io, internamente, ridevo, perché speravo che Jason avesse deciso di non accettare e che non avrei dovuto avercelo come capo. Purtroppo, non fu così. Aspettai fino all'ultimo minuto per mettere a conoscenza le mie amiche dei nuovi sviluppi, perché volevo avere la conferma che il mio inferno personale sarebbe cominciato.

«Ne prevedevo delle belle» Becca sogghignò. «Potrei pensare di venire per la festa che organizzerete in onore di Jason, che dite?»

«Sarebbe stupendo, Becca!» dissero in coro Gina e Taylor. «Non vediamo l'ora di conoscerti.»

«Anch'io, lo sapete, mi sembra di conoscervi da una vita e sono così contenta che Hal non sia da sola come prima di conoscervi, senza di me era sempre uno straccio, ma ammetto che verrei per vedere la sua faccia quando sarà costretta ad avercelo in giro per così tante ore al giorno.»

Alzai gli occhi al cielo e bevvi un sorso di cioccolata calda. «Sei proprio una stronza.»

Mi mandò un bacio. «Anch'io ti voglio bene, tesoro.»

«Uhm, mi sono dimenticata di dirvi anche un'altra cosa» un dettaglio che mi ero tenuta per me come salvagente.

«Sarebbe?» Gina aggrottò le sopracciglia e mi si fece vicina come per sentire meglio.

«Jason ha chiesto espressamente di avere Paul come suo assistente» puntai subito lo sguardo su Taylor.

«Andiamo, no!» si coprì la faccia con le mani, mentre Gina e Becca urlarono talmente forte da costringermi a tapparmi le orecchie.

«Oh, mio Dio! Vi dovrò venire a trovare spesso in ufficio allora! Sarete circondate! Ne succederà sempre una!» Gina scoppiò a ridere quando si beccò un'occhiata da me e Taylor.

«Vorrei poter essere lì con voi, sapete? Ci sarà da divertirsi nelle prossime settimane» Becca ridacchiò. «Sei ancora dell'idea di ignorarlo, Tay?»

«Irremovibile» incrociò le braccia al petto seria.

«Nonostante lui tutti i giorni le mandi un messaggio carino, anche solo un emoji o una foto» puntualizzai, ringraziando il fatto che per una volta, non fossi io il centro dei pettegolezzi delle mie amiche.

«Oddio, questa cosa non me l'avevi detta!» Gina lanciò un cuscino a Taylor indignata.

«Oh, ma ad Hal mica l'ho detto, mi ha scoperto un giorno, che stavo guardando il messaggio appena ricevuto e mi ha rubato il telefono per scorrere la conversazione. Ha visto tutto» sbuffò, risentita. «Credo che dovrei fare la stessa cosa con te, sai? Chissà quanti messaggi tra te e Jason ci hai tenuto nascosto.»

Il Linguaggio Segreto dell'AnimaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora