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Cheryl Blossom camminava a testa bassa in quella che era la Riverdale high.
Vittima di bullismo da parte dei serpents, i re della città, con le loro giacche di pelle ed una vita a dir poco fantastica.
I northsider, invece, non erano accolti positivamente nella società.
Dopo troppa sottomissione ,i serpents, decisero di ribellarsi.

Nonostante tutto, però, molte persone non demordevano, credendo di essere ancora i migliori.
Come i Blossom, che a testa alta praticavano manifestazioni continuando a disprezzare i veri padroni di Riverdale.

La giovane Blossom non aveva tanti amici.
Veronica e Betty erano due ragazze molto ricche ed una vita perfetta da vere northsider.
Le sue migliori amiche, è vero, ma mai nessuna si avvicinava al suo vero modo di essere.

Lei amava il lusso, non poteva dire il contrario, ma vivere in una roulotte senza preoccuparsi di niente, forse l'attirava maggiormente.

In realtà, ciò che l'attirava maggiormente, era anche Toni Topaz, la regina dei serpents, al fianco del suo bellissimo ed affascinante ragazzo Jughead Jones.

Vederli sfilare per i corridoi con le loro giacche, mano nella mano, mentre tutti li osservavano a bocca aperta.

Cheryl non sapeva chi invidiare di più.
Pensava che Jughead fosse attraente, o forse il potere da re lo rendeva tale.
Ma Toni...era decisamente meglio, secondo i suoi gusti.

Nonostante tutto,però, non ci faceva caso.
Camminava silenziosamente tra i corridoi, cercando di arrivare a fine giornata senza alcun frullato rovesciato addosso.

-

-"ei rossa!" esordì Veronica, affiancandola.
-"ciao, V"

La corvina inarcò un sopracciglio, incrociando le braccia,interrompendo la camminata.

-"sei triste?" le domandò.

La rossa sospirò, cercando di trovare la scusa più plausibile e mentire.

-"no Veronica, perché mai dovrei esserlo? sono soltanto stanca..."
-"stanca di cosa? l'anno è appena iniziato"
La Lodge inclinò la testa di lato, socchiudendo gli occhi, cercando di leggere l'espressione della sua migliore amica.

Venne interrotta da una pallina di carta che le colpì il capo.
Sospirò alzando gli occhi al cielo, per poi voltarsi lentamente.

-"scusa, Lodge.
Cercavo di beccare la secchia che avevi accanto" ridacchiò Jughead.
-"sta' zitto, Jones.
E che non accada mai più!" rispose a tono, lanciandogli nuovamente la pallina di carta.

Quando la corvina si voltò verso la sua amica, quest'ultima era scomparsa.
Si guardò intorno cercando di capire dove fosse finita, per poi arrendersi e dirigersi nella sua classe.

Intanto la rossa, con un crollo emotivo, si diresse con le lacrime agli occhi verso gli spogliatoi della palestra.
Quello era forse il suo posto tranquillo, di cui nessuno ne era a conoscenza.
L'anno scolastico era appena iniziato, e già era stanca di tutti quei commenti.

Betty le diceva sempre che era invidia, provando ad alzarle l'umore.
Ma la realtà? La mente di una persona così paranoica non si può cambiare, neanche con la migliore terapia.

Aprì la porta, per poi dirigersi finalmente negli spogliatoi e sedersi su un panchina.
Piangere li sarebbe stato più sicuro, e nessuno mai sarebbe entrato.

O forse, questo, era quello che si immaginava.

Alzò la testa di scatto quando sentì strani rumori provenienti dall'altro lato dello spogliatoio.
Sospirò, sperando che nessuno l'avesse sentita.
Ma più questi rumori andavano avanti, più Cheryl si insospettiva.

Camminò , silenziosamente , verso la meta desiderata, udendo qualcuno ansimare mentre si faceva strada.

Sporse la testa di poco da dietro un armadietto, spalancando gli occhi quando vide ciò che forse doveva rimanere segreto.

Toni Topaz era in piedi, con la schiena aderita al ghiacciato muro della struttura, con le braccia spalancate mentre e i palmi delle mani si appiccicavano alle mattonelle per via del sudore, la testa gettata all'indietro e la bocca leggermente aperta.

Sotto di lei era presente Josie McCoy, che stava facendo un qualcosa di forse troppo privato tra le gambe della regina dei serpents.

La rossa cercò di fuggire da quella situazione imbarazzante, voltandosi per poi mettere un piede davanti all'altro dirigendosi verso l'uscita.
Fino a quando non andò a sbattere contro un armadietto guardandosi indietro.

-"c'è qualcuno?!" domandò la rosa impanicata,mentre Cheryl cercò di uscire dalla porta il più velocemente possibile.

-"Aspetta aspetta, Blossom!" esclamò Toni quando la vide, mentre corse e le afferrò il polso, facendola voltare.

La rossa alzò gli occhi al cielo, per poi guardare quelli color nocciola della ragazza davanti a lei.

-"cosa hai visto!?" domandò impanicata.

Cheryl posò lo sguardo sul pavimento, non riuscendo a mantenere il contatto visivo.

-"niente" mentì.
-"ti prego, non dire nulla!!" la supplicò, mentre Josie la guardava da dietro con le braccia incrociate.
-"cosa!? non andrei mai a dire una cosa del genere.
Non faccio schifo quanto te, Toni." concluse, per poi liberarsi dalla sua presa ed uscire definitivamente dagli spogliatoi.

-

Più la giornata passava,più Cheryl non faceva a meno di pensare a ciò che aveva visto la mattina in palestra, sentendo le farfalle nello stomaco ogni volta che ripensava alla rosa con quell'espressione.

Guardava un punto fisso con la bocca semiaperta, cercando di riprodurre la scena che aveva precedentemente visto.

-"Cheryl? Cheryl!!" esclamò sua madre, riportandola con i piedi a terra.
-"mhmh?" rispose, distogliendo finalmente lo sguardo.
-"eri in quella posizione da mezz'ora, che ti prende?" le domandò.

La rossa arrossì, continuando a mangiare il piatto che aveva davanti a sé.

-"niente, stavo ripetendo le formule di matematica, ovviamente" le rispose, mentre ripose il piatto nel lavandino.
-"brava tesoro, orgogliosa di te" le sorrise.

Ciò che Penelope Blossom non sapeva era che, in quel momento, la stava proprio deludendo.
Una madre omofoba era proprio ciò che mancava nella vita movimentata di sua figlia.

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-"ei, Ronnie" esordì quando rispose al telefono.
-"Cherry!!!" quasi urlò la sua migliore amica.
-"Veronica, ci sento, non c'è bisogno che urli" ridacchiò la rossa, allontanando il telefono dall'orecchio.

-"devo dirti una cosa così... fantastica!"
-"mhmh?" ridacchiò.
-"Archie mi ha chiesto di uscire! Sono così contenta, cazzo!!"

La Blossom sorrise contenta, per poi congratularsi con la propria migliore amica promettendole felicità.

Quando attaccò si posizionò davanti alla sua scrivania, per poi aprire il suo album da disegno ed iniziare a scarabocchiare.

Più andava avanti e più viaggiava con la mente,continuando a tracciare linee leggere con la sua matita professionale.

Quando tornò con i piedi a terra si accorse di ciò che aveva disegnato, per poi arrossire violentemente e chiudere velocemente il suo album da disegno dopo aver visto il corpo nudo di Toni ,in posizioni compromettenti, inciso su quella pagina.

-"cazzo."

𝘛𝘩𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora