19

426 18 12
                                    

Il giorno seguente, come promesso, Toni si presentò a casa Blossom, nel preciso orario che Cheryl le aveva, tra virgolette, ordinato.

Quel giorno piovve molto forte, tanto da spaventare la rossa quando un tuono fece tremare casa.

Era dal giorno prima che l'ansia mangiava il suo cuore, rendendola un po' impaziente.
Non poteva dire a Toni di venire prima?

Diciamo che nella sua mente sapeva già cosa avrebbe dovuto dire.
Le avrebbe parlato apertamente, senza alcuna forma di disagio.
Doveva essere sincera, il sapore delle sue labbra le mancava particolarmente, e non poteva dire che non stava ripensando al quanto fosse successo prima dell'arrivo di Jughead.
Non si sentiva per niente soddisfatta di come era andata a finire, aveva bisogno che Toni continuasse.

Sobbalzò quando finalmente la rosa suonò al campanello.
Si alzò di fretta dal divano, per poi aprire la porta e notare i suoi capelli bagnati, appiccicati sulla fronte.

-"ciao" disse semplicemente, mentre entrò dentro casa e si pulì i piedi sul tappeto.
-"stai bene?" le domandò la rossa, mentre Toni si sfilò la giacca di pelle di dosso.
-"mh...si, apparte tutta questa pioggia..."
-"non ti sei messa il casco" Cheryl ridacchiò.
-"lo sai che lo odio"

La rossa la invitò a salire le scale, per andare a parlare nella sua camera da letto.
Non ne sapeva il motivo, ma il terrore che sua madre potesse entrare dalla porta d'ingresso da un momento all'altro, non l'avrebbe fatta ragionare su ciò che la rosa le avrebbe detto.

Quando arrivarono, Cheryl chiuse la porta dietro di sé, per poi far accomodare Toni sul letto.
Poi si sedette di fronte a lei, incrociando le gambe ed annuendo, attendendo che parlasse.

-"mh...ho pensato molto a quello che è successo e...e credo di aver provato dolore per la prima volta nella mia vita.
Non lo sto dicendo per pietà o perdono, ma perché non voglio più mentirti" iniziò.

La rossa annuì, per poi abbassare lo sguardo.

-"penso anche che sia forte soltanto esternamente, perché una persona forte sarebbe riuscita a gestire una situazione di questo genere.
Ho ferito due persone contemporaneamente, ed è davvero...un peso difficile da portare sulla coscienza." fece una pausa per inumidirsi le labbra, mentre cercava dell'altro d'aggiungere.
-"ho sbagliato, soprattutto perché sono convinta che nella vita tutto è lecito, tranne deludere gli altri.
So quanto ti fidassi di me, ti quanto eri in qualche modo legata a me.
Ma Cheryl, io ci tengo a te, te l'ho già detto.
Sbaglio spesso, ed è una cosa di cui devo essere sincera, e spero che tu possa accettarlo"

Cheryl annuì ancora, per poi finalmente posare nuovamente gli occhi sui suoi.
-"Toni, in realtà non capisco perché tu stia parlando al passato"
-"in..che senso?"
-"dici che ero legata in qualche modo a te, ma io lo sono ancora.
Penso che tra la gelosia e la delusione non sia riuscita a gestire il quanto ma...ti giuro che ho pensato molto.
Ho pensato ed ho capito che forse mi piacciono troppe cose di te, e che sono superiori ai tuoi difetti.
Ma ho capito anche che quando vuoi una persona nella tua vita, la accetti sia per i lati positivi che quelli negativi" sospirò.
-"mi dispiace sul serio per ciò che ho fatto" ribadì ancora una volta.
-"lo so...lo so." sorrise, intrecciando le loro dita.

-"sono stata parecchio...male, questi giorni.
Te lo dico perché voglio essere sincera" continuò la più alta dopo attimi di silenzio.
-"ma non perdonarti sarebbe ancora più doloroso" sospirò.

Cheryl era una persona piuttosto orgogliosa, e perdonare o ringraziare qualcuno esplicitamente le veniva difficile, e non poco.

Un sorriso felice allargò le guance di Toni, che rimase felicemente sorpresa quando la rossa avanzò verso di sé.
Non perse tempo, si porse in avanti e catturò le sue labbra.

𝘛𝘩𝘦 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘴𝘪𝘵𝘦 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora