Capitolo 26

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JIMIN POV

Mi sedetti a terra guardando il cielo stellato, nonostante fosse dicembre me ne stavo fuori nel giardino della scuola da solo e senza giacca, avevo bisogno di pensare. Me ne ero andato in fretta e furia dalla camera per evitare di svegliare Rosie e si erano fatte più o meno le 7 di sera.

Vero, Rosie...

Al pensiero della ragazza sorrisi e arrossii e tirai fuori lo spesso quaderno dal mio zaino. Aprii in una pagina a caso, la numero 485, che doveva risalire alla quarta o quinta superiore.


Oggi siamo andati nel bosco (sai, quello dove eravamo scappati io, TaeTae, Chimmy e Soo.) per fortuna questa volta ne avevamo il permesso, eravamo lì per studiare le radici e la natura in generale per scienze. L'intervallo lo abbiamo passato davanti alla riva di un fiumiciattolo, si QUEL, fiumiciattolo. Comunque io e Jimin avevamo appena litigato furiosamente, era da tutta la mattina che ci urlavamo contro e ci ignoravamo. A un certo punto però ho sentito una cosa (che non scriverò)su Jimin. Indovina chi era? Quel fenomeno di Changbin. Io ho fatto una scenata urlandogli di smetterla di insultare il MIO Jiminie, Jimin ha sentito e si è messo in mezzo. E li è cominciato l'inferno. Hanno cominciato a insultarsi e a picchiarsi come due bambini di 5 anni. Io volevo aiutare Jimin ma tutti gli amichetti di Changbin facevano in modo che io non potessi vedere. Alla fine i 2 si sono avvicinati al fiume e in quel momento quel mostro ci ha spinto il mio migliore amico dentro. Mi sono messa a correre per raggiungerlo e mi sono tuffata per recuperarlo. Era dicembre, insomma, Jimin sarà anche bravo a nuotare ma aveva bisogno di aiuto. L'ho tirato su e portato sull' altra sponda. Era svenuto. Appena ha riavuto aria però ha ripreso conoscenza e mi ha guardata. Stava piangendo con lo sguardo. Aveva i capelli biondi bagnati e disordinati, gli abiti strappati e fradici e la pelle fredda, sembrava un' angelo ferito e la cosa mi ha dato una stretta al cuore. Mi ha chiesto perché l'avessi fatto anche se avevamo litigato. Sembrava un bambino, così infantile, così innocente. Avrei voluto baciarlo e dirgli 'perché ti amo' ma mi sono fermata e gli ho detto 'perché sei comunque un mio amico.' L'ho abbracciato fortissimo, però. Ho cercato di dirgli molte cose con quell' abbraccio e spero che un giorno le capirà.


Rimasi a bocca aperta, quella ragazza era da amare, era di una dolcezza disarmante, una sincerità così delicata...si era presa cura di me per 7 anni e quel diario e quel bosco erano stati testimoni di tutto, dei sentimenti repressi di entrambi. Guardai verso la finestra della mia camera e la vidi stringersi al mio cuscino.

Quegli abbracci per molto tempo erano stati l'unico modo che aveva per dirmi la verità, per essere sincera sui suoi sentimenti e per starmi vicino, quei gesti potevano sembrare 'banali' ma mi facevano sentire amato, capito.

Ebbene sì, ora che avevo letto quel diario avevo capito tutte le cose che aveva cercato di dirmi per anni.


Ciao! Come stanno andando le vostre vacanze? Io il 18 parto e quindi non aggiornerò per 10 giorni circa. Per favore, recensitemi e commentatemi la storia, devo pur capire se è di vostro gradimento!

Serendipity_Lily

Blacktan ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora