Capitolo 16

82 4 1
                                    

ROSE' POV


Caro Diario,

Io sto esplodendo ed è tutta colpa della persona che mi da un senso di vita. Ebbene sì, Jimin ha iniziato a stare con me 24h su 24. Io sono confusa, è cambiato qualcosa, di solito stava con me quanto bastasse a farmi sorridere ma ultimamente è sempre in cerca di una scusa per starmi vicino, non è pesante nè invadente...è semplicemente se stesso. La cosa mi ha scombussolata, sapevo di contare per lui ma da quando si è messo a piangere a casa mia è cambiato qualcosa. Avrà capito che io ci sono sempre per lui? Glielo chiederò...no, ci PROVERO', non è detto che ci riesca. Mi piace così tanto, è stato l'unico di cui mi sono fidata subito, senza un secondo di indugio, forse è qualcosa di più, anzi, mi correggo: è decisamente qualcosa di più. Basta un suo sorriso per capovolgere la mia giornata, basta una sua lacrima per farmi scoppiare in lacrime e basta un suo abbraccio per farmi dimenticare del resto del mondo. Per me Park Jimin è questo, il mio tutto, il mio angelo e in breve l'unico ragazzo che ho amato.

Roseanne


Quando posai la penna emisi un sospiro di sollievo, avevo lasciato andare tutto quello che avevo dentro da fin troppo tempo, non tenevo più sensazioni e sentimenti chiusi dentro di me, ero libera da me stessa.

Sentii dei passi nel corridoio e mi girai di scatto.

Jimin aprì inaspettatamente la porta e mi abbracciò di slancio, come faceva in quei giorni. Io chiusi il diario il più in fretta possibile con una mano ,facendo scattare la serratura, il suo sguardo si posò inevitabilmente su di esso. 

"Cos'è?" chiese fissando il quadernetto ormai chiuso. "Il quaderno degli appunti di Storia Dell' Arte." mentii velocemente ficcando malamente il libretto nella libreria. "Un quaderno scolastico con la serratura?" chiese lui retoricamente con un espressione scettica. "Si, che vuoi, non avevo più quaderni." risposi velocemente per fargli cambiare argomento. Lui mi riservò un' occhiata di sufficienza e poi mi diede un delicato bacio sulla guancia.

Fu questione di un secondo e io arrossii fino a diventare simile al maglione  che indossavo. Lui mi abbracciò forte un' ultima volta, ignorando il mio rossore, e poi sussurrò al mio orecchio  con la sua voce delicata e dolce: "Sei il mio mondo Rosie."


Blacktan ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora