Capitolo 14

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JISOO POV


Jin mi ha detto che mi amava e questo mi dava un vantaggio non irrilevante, se volevo invitarlo ad uscire con me non avrebbe rifiutato e io volevo uscire con lui, ero stanca di fingere, gli volevo troppo bene perchè rimanesse solo un amico.

Sorrisi al solo pensiero, quel ragazzo era così prevedibile, dal primo giorno in cui l'ho visto, era così carino, imbarazzato quasi quanto me, con i suoi capelli neri tutti in disordine e le guance rosate.

Allontanai i pensieri, non era il momento per pensare al passato, affrettai la mia camminata per il corridoio e saltai praticamente in braccio a Jin, che camminava giusto davanti a me.

"Che...Soo? Guarda che pesi!" esclamò lui posandomi a terra e circondandomi le spalle con il suo braccio- "Lo so Oppa, lo so." dissi circondandogli la vita con le braccia, Jin superato il primo momento di imbarazzo mi diede un casto bacio sulla testa. 

Stavamo per raggiungere l'aula, era troppo tardi ormai. "No" pensai e strattonai il mio migliore amico verso il sottoscala. Aprii la porta e lo spinsi dentro più velocemente possibile per non essere notati, poi quando la gente se ne andò mi infilai anche io.

"Jisoo che cavolo fai?" chiese Jin nell' oscurità dello stanzino. Accesi una piccola torcia tascabile che tenevo in tasca per ogni evenienza e mi accorsi che eravamo entrambi seduti su pile di vestiti usati.


(so che state pensando tutti a Spring Day)

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(so che state pensando tutti a Spring Day)


"Ti dovevo parlare." risposi. Lui increspò la fronte e disse a sua volta: " IO ti dovevo parlare." 

"No, sarò io a parlarti perchè sono una ragazza e quindi prima le donne." risposi facendo un tenero broncio che fece sorridere ironicamente Jin. "E va bene." cedette guardandomi un po' ansioso. Io sorrisi, ce l'avevo in pugno: "Esci con me, domani, alle 7:30, ti prego, ci vediamo davanti al centro commerciale." 


JIN POV

 "Potresti ripetere RESPIRANDO tra una parola e l'altra, non so se ho capito bene." Dissi con gli occhi strabuzzati, ero sotto shock, mi aveva battuto sul tempo. Lei mi fissò con il suo solito sguardo di sfida mischiato ad un' espressione dolce e ripetè: "no, hai capito benissimo, ci vediamo domani, se vuoi." A  dire quell' ultima parola abbassò lo sguardo e io la abbracciai. "Certo che voglio, mi hai battuto sul tempo." 

Lei alzò lo sguardo e si mise in piedi, aprì la porta e prima di uscire bisbigliò: "Ti ho sentito l'altro giorno." Detto questo se ne andò lasciandomi seduto a terra e indubbiamente confuso.

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