Capitolo 18 - Chiarimenti

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Con lo sguardo fisso sulla lista dei miei appuntamenti pomeridiani, chiamai il cliente successivo: "Avanti il Sig

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Con lo sguardo fisso sulla lista dei miei appuntamenti pomeridiani, chiamai il cliente successivo:
"Avanti il Sig. Royè"
Andrè: "Sono io... Ciao!"
Aveva rasato la barba e i capelli che gli donavano un aria più sbarazzina.
Carol: "Andy! Hai prenotato sotto sotto un altro nome, perché ?"
Chinò la testa, nascondendo le mani nella felpa della Sorbonne University, come un ragazzino beccato a scopiazzare!
Andrè: "Ho preso appuntamento settimana scorsa, quando eri ancora arrabbiata.
Volevo vederti e temevo che ti saresti rifiutata di ricevermi".
La sua tenacia mi sorprese piacevolmente. Se i suoi amici non lo avessero riportato da me, lui non si sarebbe comunque arreso.
Carol: "Seguimi furbetto! Voglio controllare come vanno le tue ferite"
Lo aiutai a togliere il maglione e lo feci sdraiare sul lettino. Esaminai i lividi e i graffi sul corpo:
"Rispetto domenica scorsa vanno molto meglio, sebbene nelle tue condizioni mi rifiuto di farti un massaggio. Per non sprecare l'appuntamento ti farò una bella pulizia del viso.
Cominciai a detergergli il volto e applicargli una maschera.
Carol: "Se dovessi aver bisogno di aiuto per le medicazioni conta pure su di me"
Andrè: "Grazie, in settimana se ne occupa papà, però se tu potessi aiutarmi nei weekend..."
C'era ancora una certa tensione palpabile tra di noi. La musica in sottofondo era appena sufficiente a riempire il silenzio imbarazzante che si era creato. Fu lui a interrompere per primo quel momento di reticenza.
Andrè: "Sai quanto ci tengo a chiarire le cose con te. Te la senti di spiegarmi perché sei sparita?"
Carol: "Non ho digerito che tu mi abbia mentito. Mi avevi detto di uscire coi tuoi amici, quando invece mi hai dato buca per vedere Veronic.
So che lei per te è solo un diversivo, ma questa situazione incerta mi ha messo troppa paura"
Andrè: "Perché non me lo hai detto prima? Quella sera, ho voluto incontrarla apposta per dirle che stavo uscendo con te. Dopo di che, ho per davvero raggiunto i miei amici al ristorante"
Carol: "Pensavo ci arrivassi da solo, facendo un esame di coscienza"
Andrè: "Peccato che l'esame di coscienza sia una penitenza per redimere i propri peccati, mentre io non ho fatto nulla di male!
Sei stata ingiusta! Anziché punirmi, avresti potuto parlarmene come stiamo facendo adesso!"
Carol: "Ero confusa e avevo bisogno di tempo per riflettere. Ci ho pensato così tanto, da prendermi una vacanza nel bel mezzo del pieno del lavoro!"
Andrè: "E ci hai riflettuto bene?"
Carol: "Sì"
Andrè: "Il giorno dell'inaugurazione sei andata via con un vecchio...Chi era?"
Carol: "Quale vecchio?"
Andrè: "Era un tizio tronfio e altero, in completo blu, molto abbronzato che continuava ad abbracciarti.
Vi  ho visti lasciare il centro estetico insieme e salire sulla sua Mercedes. È il tuo 'diversivo'?"
Merda, merda, merda!
Non sapevo ci avesse visti.
Carol: "Si chiama Lucas, non è esattamente un diversivo, è più complicato"
Scattò seduto come una molla e si passò la mano tra i capelli esasperato.
Andrè: "Maledizione! Quanti ne hai ancora in giro? Spuntano come funghi!"
Era arrabbiato, ma stava vedendo solo quello che gli faceva comodo.
Potevo sentire i battiti del mio cuore accelerare e le mani sudate, se avessi sbagliato la mia risposta avrei potuto mandare definitivamente a puttane la relazione con lui.
Carol: "Non parlarmi come se la mia vita fosse piena di uomini, quando in realtà sono sola!
Tutti vi fermate alle apparenze, vedete solo la bionda da portare a letto, la ragazza indipendente che non crea problemi a nessuno, che non ha bisogno di nulla...ma non è come credi!
Ho due genitori menefreghisti e nessuno che si prenda cura di me."
Andrè: "Perché devi generalizzare? Questa è solo una tua convinzione. Tu mi interessi veramente, sono stato di merda per tre settimane!
Perché non mi dici chi era?"
Carol: "L'ho conosciuto quattro anni fa, prima della scomparsa di mia nonna. Non siamo mai stati assieme perché è già sposato con due bellissime figlie, ma è diventato il mio punto di riferimento.
Nonostante continuassi a incontrare ragazzi sbagliati, lui è stato l'unico a interessarsi del mio lavoro e a occuparsi di me.
Io ho bisogno di una persona forte sulla quale poter contare"
Andrè: "Fammi capire. Indossi il ruolo dell'amante in una relazione adulterina, per beneficiare degli aiuti del tuo amico fredifrago?"
Carol: "No, non è ciò che desidero e non voglio essere l'amante di nessuno!
Sto cercando di dirti, vorrei qualcuno in grado di mettermi al primo posto, un persona sulla quale poter contare, che si preoccupi sinceramente per me"
Mi prese le mani,
Andrè: "Io nutro sincero interesse per te, ma non è fuggendo in quel modo che mi dai l'opportunità di dimostrartelo.
Non ci conosciamo, mi hai appena raccontato cose di te che fino a questa mattina non sapevo!
Non sei sola, ci sono io, c'è Layla e poi c'è Clo che ti adora! Ti va di continuare a uscire con me e vedere se riesco a farti cambiare idea?"
Aveva ragione, per paura di ricevere un altra delusione, ero fuggita senza lasciargli alcuna spiegazione.
Cosa poteva saperne lui dei miei desideri e dei miei bisogni?
Lucas era stato l'unico a cui avevo confidato il mio passato e le mie paure.
Carol: "Non raccontarmi mai più bugie e non farmi mai soffrire"
Andrè: "Non ho abbastanza anni ed esperienza per giocare a fare il padre come sta facendo quel Lu-coso..."
Carol: "Lucas"
Andrè: "Vecchio!"
Carol: "Lucas!"
Andrè: "È comunque troppo vecchio per te!" - insistette - "Ti garantisco che ho risorse adeguate e tempo indeterminato da dedicarti, al contrario di quell'uomo che finirà solo per usarti, senza mai rinunciare alla sua famiglia"

PIEDINI DI FATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora