Andrè
Scrisse nella chat di gruppo che, nel weekend, avrebbe organizzato qualcosa di spassoso per noi ragazzi. Ci sorprese non poco la sua proposta!
Aveva allegato al messaggio, il link di un circuito da corsa, situato nelle campagne ad est di Parigi, dove organizzavano gare su auto monoposto. Sapeva veramente come divertirsi!
Inizialmente la prendemmo un po' in giro, dichiarando che l'unico casco adatto a una donna era quello del parrucchiere, ma dovemmo decisamente ricrederci.
Aveva il piedino pesante e ci fece mangiare la sua polvere!
La nostra 'pilotessa' ci diede dimostrazione del suo spirito tenace, battendo me e Ray e arrivando seconda solo dopo Didier.
Davanti a una bottiglia di birra, scoprimmo che Carol, nonostante guidasse la sua 'Carolina', una vecchia Citroèn CX Gti che senz'altro ai vecchi tempi aveva conosciuto periodi migliori, era parecchio aggiornata su auto e motori.
Questo particolare le fece guadagnare parecchi punti. Ora i miei amici trovavano la compagnia di Carol molto più piacevole, era intrepida, brillante, gioviale e finalmente la stavano rivalutando. Ne ero entusiasta!Tornammo a Cergy, io e lei, da soli. Un'altra notte ancora a rotolarci nel letto a godere sudati, scambiarci carezze, gemiti, morsi, i miei "cazzo, sto per venire" e i suoi "vieni con me"!
Anche questa volta completamente nudi, senza preservativo, pelle contro pelle, carne nella carne, avvolti solo dal bisogno atavico di donarci l'uno all'altro.
Lei era la ragazza più incantevole ed eccitante con cui fossi mai stato. Anche quella notte il sesso fu straordinario, un esperienza unica!
Ma allora cos'era quella sensazione di inquietudine che provavo?
Il fatto di averlo fatto senza preservativo, mi aveva risvegliato timori assopiti.Carol
Mi svegliai, sentendo la porta della camera chiudersi. Sbattei le palpebre pesanti diverse volte, prima di mettere a fuoco la stanza.
Il suo lato era vuoto, la luce fievole del mattino filtrava attraverso le tapparelle, disegnando ghirigori sul piumone sgonfio al mio fianco.
Allungai una mano sotto il lenzuolo che conservava ancora il tepore del suo corpo, Andrè doveva essersi appena alzato.
Rotolai al suo posto e sentii l'odore di sesso misto al suo profumo e pensai a quanto era stato passionale.
Udii il getto d'acqua della doccia e mi voltai verso la porta. Era ancora qui e avrei tanto voluto che restasse l'intera giornata con me.
Indossai le mie sabot trasparenti, la vestaglia e lo raggiunsi.
Era voltato di schiena a risciacquarsi i capelli. Lo shampoo disegnava piccole scie di schiuma che scendevano lungo le linee perfette del suo fisico muscoloso, dalle spalle colava tra i dorsali scendendo verso i glutei sodi e finendo sulle gambe toniche.
Mi spogliai ed entrai nella cabina cercando di non far rumore, ma un soffio d'aria fresca lo colse alla sprovvista, facendolo voltare.
Sciacquò gli occhi e li spalancò per la sorpresa, mi attirò a se e mi strinse nelle sue braccia forti.
Andrè: "Buongiorno splendore! ...Ti ho svegliata io?"
Carol: "No. Ho percepito il letto vuoto..."
Andrè: "Volevo preparare il caffè e portarti la colazione a letto"
Carol: "La mattina non prendo caffè, perché ne bevo fin troppi durante la giornata. Ma se cucini tu! Vorrei uova al tegamino, pane tostato e latte caldo"
Andrè: "Oui ma maîtresse, ai suoi ordini!"
Uscimmo dalla doccia e, dopo esserci avvolti negli accappatoi, ci abbracciammo ancora un po'.
Carol: "Sono contenta che sei rimasto" - Ammisi timidamente.
Andrè: "Perché? Credevi fossi scappato?" - Domandò sorridendo.
Alzai le spalle, come se avessi detto una sciocchezza, ma ero davvero felice che non se la fosse svignata come facevano gli altri.
Mentre lo guardavo asciugarsi i capelli, il suo cellulare, appoggiato vicino al lavabo, si illuminò vibrando ripetutamente e segnalando con due beep un messaggio in entrata.
Era proprio sotto il mio naso e non potei fare a meno di notare il nome di Veronic comparire sul display...Ancora lei!
Carol: "Ecco ad esempio, da chi saresti potuto andare!" - Quella battuta acida mi uscì spontanea.
Guardai Andrè, che lo prese in mano e cancellò la notifica dallo schermo, poi lo riappoggiò sul ripiano.
Con la nocca dell'indice, segui' l'ovale del mio viso come una dolcissima carezza, dalla tempia alla mandibola, a finire sulla curva delle mie labbra,
Andrè: "Sono qui, no?"
Annuii abbassando lo sguardo, imbarazzata dalla mia stessa gelosia.
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PIEDINI DI FATA
RomancePIEDINI DI FATA Caroline Klemen è una giovane donna single, attraente, indipendente, ambiziosa e anche una mangia uomini che non si accontenta di chiunque, sa essere molto selettiva! Lavorare come estetista nel centro estetico adiacente al Club Aq...