Capitolo 7 - La nostra prima volta

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Carol, come una gattina in cerca di coccole, sfregò il naso contro il mio mento e con voce carezzevole, mi sussurrò di avere sonno.
Scambiò il numero di telefono con le mie amiche, poi qualche coppia si appartò, mentre altri si spostarono nel salone per giocare a poker.
Per raggiungere le camere al piano superiore, bisognava usare le scale nel salone, perciò dovemmo passare obbligatoriamente tra i tavoli dove i miei amici stavano giocando a carte.
Appena entrammo nella stanza, vidi molteplici  teste rivolgersi nella sua direzione e  mi sentii sopraffatto da sensazioni contrastanti.
Contrariamente a quando uscivo con Veronic, mi  sentii compiaciuto di me stesso e persino invidiato di sfoggiare una ragazza stupenda e inarrivabile come lei, ma contemporaneamente mi urtarono gli sguardi dei ragazzi puntati sul suo culo e sulle sue gambe.
Sentii un moto di fastidio crescere dentro di me, era forse gelosia?
Ero consapevole che con quel viso da Barbie e il corpo da modella avrebbe fatto impennare qualsiasi uccello, perciò riuscivo a leggere nelle loro occhiate eloquenti e dai loro sorrisi maliziosi quanto fossero turpi i loro pensieri.
La chiamavano da un tavolo all'altro con la scusa di augurarle buonanotte per attaccare bottone e continuavano a trattenerla per adularla.
Com'è che all'improvviso tutti avevano voglia di fare conversazione???
Forse qualche mia espressione seccata, lasciò trasparire qualcosa... perché Carol fece il gesto di abbracciarmi inaspettatamente e baciarmi davanti a tutti, prima di trascinarmi via verso le scale..
I miei amici ci osservarono con stupore salire i gradini mano nella mano e mi sentii come il bambino più felice al mondo di mostrare che il giocattolo più bello apparteneva a me.

Entrata in camera cominciò a tirar fuori dallo zaino la sua roba:
Carol: "Chi va a lavarsi per primo?"
Andrè: "Prima le signore"
Durante quei 20 minuti in cui era in doccia m'immaginai di entrare con lei e mi feci tutti i film di questo mondo!
Uscì coi capelli raccolti da un mollettone sopra la nuca, con l'asciugamano avvolto sotto le ascelle e le spalle coperte solo da golose goccioline d'acqua che avrei volentieri lappato via con la lingua.
Al solo pensiero di dormire insieme ero tutto un fremito.
Perciò quando fu il mio turno in doccia, mi sparai un segone per evitare figure di merda  ed eventuali eiaculazioni precoci.

Quando uscii dal bagno mi prese un colpo! Per Dio! La trovai distesa sul letto avvolta in una vestaglietta trasparente da urlo che la mostrava nuda con solo le mutandine addosso

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Quando uscii dal bagno mi prese un colpo!
Per Dio! La trovai distesa sul letto avvolta in una vestaglietta trasparente da urlo che la mostrava nuda con solo le mutandine addosso.
Non era solo la femmina più incantevole che avessi mai visto, ma unica nel suo genere, una fata bellissima!
Come uno shock anafilattico, mi si bloccò il respiro, faticai a deglutire e ritrovare la voce per parlare:
"Che... che bella sorpresa!" - esclamai con voce tremula.
Carol: "Grazie. Anche tu sei molto carino, ma non sei troppo vestito?"
Indossavo un pigiama blu di seta, che conservavo solo per le occasione speciali, tipo questa.
Andrè: "Ehm...mh, mh!" - Mi schiarii la voce - "Solitamente dormo solo con i pantaloncini, ma non mi sembrava educato nei tuoi confronti"
Carol: "Allora perché non fai il maleducato e ti metti comodo vicino a me?"
Non me lo feci ripetere! Sfilai immediatamente il pigiama, restando a petto nudo coi boxer.
Carol: "Niente male campione!"
Il suo apprezzamento mi fece arrossire.
Gattonai sul letto, accarezzai con lo sguardo tutto il suo corpo armonico: un susseguirsi di linee perfette e mi soffermai sui i piedi.
Erano magri, affusolati, lisci senza imperfezioni, con le unghie curate e laccate lucide come piacevano a me.
Mi sorrise con uno sguardo dolce, che sconfinava la complicità di chi aveva già compreso l'oggetto celato del mio desiderio e allungò i suoi piedini sulle mie cosce per offrirmeli.
Carol: "Li vuoi?"
Li presi delicatamente per i talloni e cominciai a massaggiarglieli uno dopo l'altro. Erano caldi, morbidi e da mangiare!
Andrè: "Te l'hanno mai detto che hai dei piedi meravigliosi?"
Carol: "No. Il primo sei stato tu!" -  Rise - "Se ripenso alla sera in cuu siamo conosciuti... per un attimo ho creduto fossi ubriaco, eppure stavi bevendo soltanto una cocacola!
Mi hai davvero sbalordita. Nessun uomo prima di te è mai stato così pazzo da approcciarmi con un massaggio ai piedi!"
Andrè: "Dipende dai punti di vista. Io penso sia da pazzi vedere due piedini belli come i tuoi e non approfittarne! Hanno la forma egiziana."
Carol: "Ossia?"
Andrè: "Vuol dire che hanno la forma perfetta! Sono ben proporzionati,  le dita sono affusolate e ben equilibrate, seguono una linea perfetta discendente dall'alluce verso il mignolo. Te li hanno mai leccati?"
Carol: "Santo cielo, no! Credo farebbe il solletico!"
Andrè: "Ahaha... certo!"
Ma quale solletico? Non sapeva proprio di cosa stessi parlando!
Andrè: "Allora devo farti provare. Ti sei persa il meglio!"
Mi tuffai su quei piedini da sballo!

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