Capitolo 29 - Macedonia di piedini

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Buongiorno cari podofili e fatine birichine!
Dal momento che il clima è' ancora caldo, rendiamolo più bollente per i mes fétichistes amanti del genere.
Cuccatevi questa gustosissima ricetta estiva!
Buona lettura e baci
Hannabi
👣👣👣

Andy insistette per fare un giro a Madeleine. Scendemmo alla fermata metropolitana di Gare Saint-Lazare, una zona adatta a fare acquisti.
Carol: "Voi maschietti non destate lo shopping?"
Rispose vago: "Bhe...potrei portarti allo stadio a vedere il Paris Saint Germain, ma credo ti annoieresti"
...E mentre finiva la frase, svoltò nei grandi magazzini Printemps.
Salì direttamente sulle scale mobili e mi condusse in un area dedicata agli abiti da cocktail.
Curiosai tra i vestiti, contemplando i modelli decorati a paillettes e altri bordati di oro zecchino, sfiorai le sete e gli chiffon leggeri che scivolavano tra le dita come un soffio... ma guardando meglio i cartellini non avrei mai potuto permettermeli!
Andrè: "Vedi qualcosa che ti piace?"
Carol: "Sono tutti stupendi, ma hai visto che prezzi proibitivi?"
Andrè: "E allora?"
Carol: "Acquisto solo vestiti che costano al massimo il doppio del mio peso. È la mia regola d'oro del buon risparmio!"
Rise!
Andrè: "Pago io"
Carol: "Non fare lo splendido! Costano un Peru'e neanche avrei l'occasione per indossarli!"
Andrè: "Non è vero, tra poco andremo in ferie, le occasioni non mancheranno! Mi piacerebbe farti un regalo"
Carol: "No Andy. È un pensiero gentile, ma ti vieto di spendere queste cifre da capogiro. Con i tuoi amici mi hai già aiutato col trasloco e mi farò bastare questo, anzi, sono io che dovrei sdebitarmi con voi!"
Andrè: "È doveroso aiutare la propria ragazza, non fare la Layla della situazione! Mi piacerebbe indossassi qualcosa di mio"
Carol: "Allora ti rubero' una t-shirt dall'armadio, d'accordo?"
Scesi al primo piano a gironzolare tra le collezioni beachwear, dove trovai un grazioso paio di infradito e un bikini colorato. Presi quelli della  mia taglia e li provai immediatamente nei camerini...mi stavano benissimo!
Appena uscii dagli spogliatoi...
Andrè: "Bikini e ciabattine per i tuoi piedini... L'idea mi elettrizza!"
Carol: "Questi mi servono per il mare e me li pagherò io..."

Passeggiare sotto il sole mi fece venire sete, così mi balenò un'idea interessante...
Tornando verso casa, entrai nel supermarket a comprare una bottiglia di rum giamaicano, un'anguria e frutta fresca.
Carol: "Oggi ti preparerò un pranzetto da leccarti i baffi!"
Andre': "Attenzione a quello che dici, l'ultimo che ha detto una cosa del genere, ieri sera si è preso insulti da tutti!"
La pasta di Didier...un'autentica schifezza! Ci ridevamo ancora sopra!
Carol: "Fidati, ormai credo di conoscere un po' di più i tuoi gusti"

Tagliai mezza anguria e con uno scavino ricavai  delle palline di polpa.
Andy seguiva ogni passaggio con enorme interesse, mentre separavo pazientemente i semini dal resto.
Gli diedi da affettare alcune fragole e una banana, poi versai la frutta in una terrina e la condii con zucchero, rum e brandy.
Andrè: "Vuoi farmi ubriacare?"
Carol: "Forse...!"
Travasai la macedonia dalla terrina all'involucro di anguria che avevo scavato e lo riposi in frigo.
Carol: "Ecco fatto! Vado a rinfrescarmi e torno"
Non poteva neanche lontanamente immaginare le mie vere intenzioni!

Finito il doccione, indossai il mio nuovo costumino e uscii dal bagno: "Allora, come ti sembra?"
Lo sfidai, proprio come amavo fare sempre.
Il suo sguardo languido percorse la mia figura.
Andrè: "Sei una bomba!"
Un passo dopo l'altro si avvicinò e incuneò l'indìce nel bordo dello slip per curiosarci dentro.
Andrè: "Credo che prima della macedonia assaggerò quest'anguria!"
Carol: "Fai il bravino...non avere tutta questa fretta, ti assicuro che avrai presto il tuo regalino"

Anziché apparecchiare la tavola, stesi la tovaglia per sul pavimento di fronte alla sedia e gli sorrisi.
Mi guardò confuso, quando presi il cestino di anguria dal frigo e lo appoggiai per terra.
Andrè: "Pic nic in casa?" - chiese ingenuamente -
Carol: "Vediamo se indovini?"
Sedetti sulla sedia e sfilai le infradito. Agitai i piedini davanti a lui, allargando un po' le dita per invitarlo,
Carol: "Ora cucciolino puoi accucciarti a mangiare"
I suoi occhi si illuminarono, guardò in basso arrossendo sulle guance, vidi chiaramente le sue dita tremare mentre si sfilava la maglietta. Era così carino quando si eccitava!
Si inginocchiò in silenzio e li prese con garbo, accogliendoli nei suoi palmi.
Li accarezzò e li baciò, poi se li strofinò delicatamente sulle guance seguendo il contorno del viso fino al mento.
Andrè: "Mi farai girare la testa e non solo per il rum!"
Carol: "Ora mangia la tua pappa!"
Immersi la punta del piede in quella pacecca...porca vacca se era ghiacciata!

Iniziò a mangiare bocconi di frutta e poi a leccarmi il dorso dei piedi.
Succhiò le dita come fossero piccoli ghiaccioli, la  sensazione del freddo alternato al calore della sua bocca rovente, mi scatenò i brividi sulla schiena.
Mordicchiò il tallone e mi fece un succhiotto sul malleolo.
Leccava il rum e poi la mia pelle, la sua lingua sembrava gigante sui miei piedini!
Una pallina di anguria tra i denti e la fece scorrere sotto la mia pianta, causandomi il solletico.
Andrè: "Ora tocca al suo gemello!"
Disse sfiorandomi le labbra col pollice impregnato di rum; aprii la bocca e la richiusi attorno al suo dito succhiandolo forte, in un gesto eloquente.
Immersi l'altro piede e ricominciò quella dolce tortura...
Masticò un po' di frutta e poi prese in bocca quasi  tutte le dita imbrattandole di purea, istintivamente le arricciai e le distesi,  lui infilò la punta della lingua tra uno spazio e l'altro per pulirle...mi agitavo sulla sedia e ridevo in maniera incontrollata.
Carol: "Andy fermati...ti prego, ti prego!"
Per allentare la tensione torno' a lasciare piccoli baci sulle dita e si fermò sull'alluce a succhiarlo.
Chiusi gli occhi finché tornai a respirare regolarmente.
Era talmente eccitato dal nostro gioco che quando riaprii gli occhi aveva i pantaloni abbassati e il membro in mano.
Il mio piede seguii un lento tragitto, dal suo ginocchio all'interno coscia e risalì a toccare il punto più caldo del suo corpo.
Applicando la giusta pressione per fargli un massaggio,  alternai un movimenti  ascendenti e discendenti.
Piano piano iniziò a far ondeggiare il bacino sotto il mio piede.
Lo strizzò con una mano, spostandolo più in basso per coinvolgere la base del pene e parte dello scroto.
Mi mossi piano e seducente sulla sua carne che si contraeva e si rilassava come avesse vita propria.
Lo massaggiai per diversi minuti percependone il turgore.
Mentre io lo ammiravo incantata, parve ingrossarsi ancor di più sotto  la mia pianta.
Iniziò a gemere impazitto!
A fiato mozzo accennò appena la sua intima richiesta: "Carol, io...io..."
Acconsentii con un gesto della testa e gli offrii i miei pedi sulle sue cosce.
Si avvolse il membro nel pugno e iniziò a segarlo a ritmo sfrenato.
Lo guardai estasiata mentre godeva ansante.
Tra mugugni e lievi rantoli, dal glande gonfio violaceo zampillarono getti di piacere, che caddero un po' sui miei piedi e in parte sulle caviglie.
Andrè: "Cazzo!"
Si abbandonò all'indietro, con la schiena sul pavimento e si portò una mano aperta sul petto,
"Ho 300 cavalli che mi galoppano nel petto" - esclamò ansante.
Rise ancora col fiato corto ed è così che mi piaceva vederlo accanto a me, felice e appagato dal sesso!

PIEDINI DI FATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora