Capitolo 26 - Piove sempre sul bagnato

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Care fatine, specie Romagnole e Campane, dedico a voi questo capitolo,  vi mando un grande abbraccio solidale.

Da qualche anno abbiamo compreso come sia cambiato il sistema climatico globale. Già nel maggio del 2019 neve e pioggia fuori stagione avevano segnalato la regione dell'Emilia Romagna una zona a rischio.
Ancora oggi le previsioni non lasciano sperare nulla di positivo, sembra che in Italia la storia non ci abbia insegnato nulla, almeno non la storia più vicina.

William Shakespeare scrisse: "E così andò di anno in anno e di giorno in giorno, finchè accadde un giorno, una mattina di maggio..."

💗Hannabi

Andrè

Già maggio era il periodo peggiore per il caldo insopportabile, figuriamoci durante gli esami di fine anno, nulla mi faceva più sudare di un esame universitario!
Nonostante avessi studiato intensamente coi miei migliori amici, mi sentivo incredibilmente agitato.
Nella tasca della camicia infilai il foulard di nonna Memè, che mi aveva regalato anni prima in occasione degli esami di maturità delle scuole superiori. Lo portavo sempre con me ad ogni esame, perché lo consideravo il mio porta fortuna.
A colazione, avevo mangiato più del solito per non sentire i morsi della fame durante gli scritti, eppure per l'agitazione, lo stomaco continuava a gorgogliare in modo imbarazzante.
Arrivammo per primi in aula per occupare i posti più strategici e Didi sedette accanto a me.
Era insopportabile quando andava in ansia, ripeteva continuamente: "Non ricordo nulla...non so assolutamente niente" - Poi prendeva il classico 30 e lode da secchione!
Terminato l'esame, durato ben tre ore, mi fermai nel corridoio coi miei compagni a discutere i quesiti del test.
Fu solo allora, quando guardammo i cellulari, che visualizzammo le molteplici chiamate di Carol...

Carol

Nel bel mezzo del traffico del mattino, a pochi chilometri da Beutè Harmonie, udii improvvisamente un ticchettio metallico martellante aumentare sempre più di intensità...
"Sono io? ...Oh, oh! Sembrerebbe proprio di sì"
Accesi le quattro frecce e accostai a destra, seguita dalla sinfonia di clacson degli automobilisti che protestavano impazienti.
Quegli strani rumori di ferraglia sembravano arrivare proprio dal cofano dell'auto.
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato quel malaugurato giorno, in cui la mia Carolina mi avrebbe abbandonata, ma al diavolo! ...non a più di tre chilometri dal lavoro!
Scesi sul marciapiede a guardare la mia fedele amica defungere!
Ovviamente non avevo aggiunto nella polizza il soccorso stradale, quindi figuriamoci se l'assicurazione mi avrebbe rimborsato un pezzo da museo!

"Signora, mi scusi..." - Un negoziante alle mie spalle mi chiamò - "non può parcheggiare qui! Questo posto mi serve per carico e scarico delle merci!"
Carol: "Mi perdoni tanto! La mia macchina è rimasta in panne e non riesco a muoverla. Se gentilmente potesse darmi una mano a spingerla, potrei spostarla più in là"
Il signore, molto cavalliere, uscì dal negozio con due ragazzi e la spinsero in un parcheggio poco più avanti.

A questo punto non sapevo cosa fare. Avevo un meccanico di fiducia a Cergy, ma su Parigi non conoscevo nessuno e non è facile trovarne uno onesto su due piedi!
E se fosse servito un carro attrezzi? Quanto avrei dovuto sborsare?
Nel momento del bisogno, la prima persona a cui pensai fu Andrè che a quell'ora aveva un esame di giurisprudenza e non rispondeva al telefono, tanto quando Raymond, Didier e Cloè che aveva il cellulare spento.
Andai nel panico: "Merda, merda, merda!" - imprecai.

Chi altro avrebbe potuto aiutarmi?
Qualcuno che lo aveva già fatto altre tantissime volte e che viveva 24 ore su 24 col cellulare incollato alle orecchie!
Cercai il contatto di Lucas in rubrica. Osservando il suo nome sul display, rimasi qualche minuto a pensare sul da farsi.
Ero indecisa se chiamarlo o inviargli soltanto un messaggio per non disturbarlo, nel caso stesse lavorando o fosse dall'altra parte del mondo, o magari... occupato con la sua nuova amante!

PIEDINI DI FATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora