PIEDINI DI FATA
Caroline Klemen è una giovane donna single, attraente, indipendente, ambiziosa e anche una mangia uomini che non si accontenta di chiunque, sa essere molto selettiva!
Lavorare come estetista nel centro estetico adiacente al Club Aq...
Posso assicurarvi che io, Ray e Didi eravamo oggettivamente tre bei ragazzi e conquistavamo il gentil sesso con considerevole facilità, ciò nonostante, crescendo fu difficoltoso trovare la ragazza giusta. Al liceo non ne parliamo, erano tutte figlie di papà con la scopa nel culo e la puzza sotto il naso. Durante la nostra prima vacanza da soli in Spagna, all'età di 16 anni, scoprimmo il sesso per la prima volta. Eravamo in ferie al Royè Resort di Barcellona, ciascuno aveva la propria camera, alias letti mezzi vuoti e ampia scelta di donzelle nel villaggio. Fu così che consumammo la nostra prima esperienza, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro. Restammo single fino ai 19 anni poiché avevamo più voglia di divertirci che non impegnarci, dopo cominciarono i problemi seri... Perché quando sei ricco, frequenti costosi istituti privati e club esclusivi, puoi conoscere molta gente interessante, ma paradossalmente altrettante stronze opportuniste a cui importa soltanto dei tuoi soldi.
Io ho avuto la sfortuna di conoscere Simonne all'università. Eravamo entrambe al secondo anno. La commediante si dichiarò davanti ai poetici bidoni dell'immondizia della mensa e come un'abilissima bugiarda, passò mesi a interpretare il ruolo dell'innamorata. Studiavamo insieme per gli esami e mi riempiva di attenzioni, poi un giorno si presentò a casa mia con un test di gravidanza positivo 😱 ... Chiese ai miei genitori i soldi per il sostentamento delle spese sanitarie.... Loro, oltre a farmi il culo, accettarono di aiutarla, in attesa di seguire il percorso della gestazione. Ma io, che non ero un incosciente, ero strasicuro di aver sempre usato il profilattico e mi insospettii istantaneamente quando, nel giro di poche settimane, andò a vivere da sola... Un universitaria incinta, poteva davvero permettersi un appartamento a Parigi e pagarsi da sola le tasse universitarie? Era sospetta, perciò mio padre indagò e si scoprì che era una falsa gravida seriale! Ingannare era il suo stratagemma per vivere!
Fu una bella botta! Entrai in modalità 'feel blue', incolpai me stesso di essere stato ingenuo. Tornai a studiare da solo coi miei amici e scelsi di non fidarmi mai più di nessuna. Mi convinsi di bastare a me stesso, tutto sommato il sesso, seppur fondamentale nella vita individuale, non necessita obbligatoriamente di una partner fissa. Malgrado quell'incubo, posso ringraziare i miei genitori di avermi tirato fuori dai guai e i miei fedelissimi amici, i quali hanno continuato a sostenermi e a riassaporare le gioie dei 20 anni! Ci divertivamo, organizzavamo le feste migliori e quando trovavo una tipa che mi piaceva colpivo e fuggivo!
Quella brutta esperienza fu da esempio a tutti, per questo motivo fondammo un gruppo ristretto di fedelissimi, che battezzammo come: 'Il Cerchio'. Una compagnia a numero chiuso, dove ancora oggi, ognuno è custode e difensore dell'altro, aiuto morale, economico e reciproco. Ciascuno è sentinella, nessuno entra senza aver prima assodato chi sia, da dove venga e dove voglia arrivare. Riguardo il rispetto delle regole eravamo inamovibili. Era obbligatorio l'uso di profilattici o contraccettivi e prelievi del sangue periodici a garanzia dello stato di salute. Club, discoteche e locali erano una lista circoscritta di luoghi selezionati per la nostra sicurezza. In tal modo potevo anche tenere d'occhio la mia piccola sorellina, che poi tanto 'piccola' non lo era più! Cominciava ad essere troppo piacente perfino per quei bravi ragazzi dei miei amici, così divenni ancora più protettivo nei suoi confronti.
Col tempo riacquistai un minimo di fiducia, anche se in modo selettivo. Iniziai a frequentare una ragazza del Cerchio: Veronic. Era iscritta al primo anno di Giurisprudenza e l'avevamo conosciuta ad una festa universitaria. Era una biondina molto carina, di vedute 'molto aperte', in cerca di un ragazzo benestante, l'avevamo arruolata in compagnia previo contratto, che accettasse e rispettasse tutte le condizioni dettate dal nostro regolamento. Grazie a noi era sempre sulla lista delle feste più esclusive, dei locali alla moda, la portavamo nei ristoranti costosi... in cambio doveva solo aprire un po' più le gambe. Presto prese alla lettera il nostro motto: 'Do ut des'', noi donavamo a lei, in cambio lei donava a noi... Ebbi addirittura l'ardire di informare i miei genitori che avevo una spasimante, per portarmela a casa quando avevo voglia di trombare. Ma in realtà era la scopa amica anche di Didi e di Ray, ce la passavamo in attesa che arrivasse la persona giusta. L'estate successiva ci raggiunse anche in vacanza a Saint Tropez, da allora ci restò incollata come una cozza, ma tornati dalle vacanze la situazione cambiò... Ray si era preso una cotta per la sua sua Cuginetta e io, dal momento in cui avevo rimesso piede in palestra, avevo cominciato ad avere altro per la testa...
C'era una ragazza più matura di me, che aveva suscitato il mio interesse... Era l'estetista del Beutè Harmonie, il centro estetico adiacente alla mia palestra. Ogni sera quando io finivo gli allenamenti, lei staccava dal lavoro per cenare al bar. Con la sua divisa rosa, tipo infermierina sexy, che lasciava scoperte le sue bellissime gambe lunghe, calamitava gli sguardi di tutti. Aveva il viso dai tratti armonici delicati, lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, alta e con un fisico perfetto. Più che un fulmine era stata una lobotomia a prima vista, perché davanti a lei non capivo più niente, mi faceva venire il batticuore e come un ragazzino timido perpetuavo ad osservarla da lontano, senza avere il coraggio di avvicinarmi. Era sempre in compagnia di qualche uomo, inizialmente pensai fosse fidanzata col proprietario del bar, ma successivamente la vidi uscire dal centro sportivo con l'istruttore di nuoto. Era già entrata nelle mie fantasie erotiche, ma restava una splendida dea inavvicinabile. Stressai talmente tanto i miei amici che iniziarono a chiedere in giro maggiori informazioni, scoprirono che aveva 23 anni, era single e abitava da sola. Era troppo sveglia per uno studentello come me, che abitava ancora con mamma e papà e non aveva un lavoro. L'autostima non mi era mai mancata, eppure, davanti una ragazza straordinariamente bella come lei, la mia sicurezza vacillava. Ogni volta che mi trovavo a un passo per approcciarla, dimenticavo la battuta che mi ero preparato, la memoria andava in blackout e i miei riflessi rallentavano.
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Caroline
Cloè era una cliente del Beutè Harmonie, il centro estetico dove lavoravo. Come tante altre, la incrociavo in palestra. Era un tipino molto simpatico, atletico che amava la danza, non a caso frequentava tutti i corsi che avevano a che fare col ballo: Hip Hop, Zumba, Dance Workout, Body Pump... Dal suo ritorno dalle vacanze estive, girava sempre in compagnia di una new entry all'Aqua Loft: Layla, una ragazzina spagnola dall'aspetto mediterraneo, molto timida, conn un il fisico, ancora un po' acerbo data la sua età: seno piccolo e rotondo, sedere a mandolino, pelle olivastra, capelli castani lunghissimi e due occhi grandi color caramello, così innocenti e profondi che parlavano per lei... non parlava ancora correntemente la nostra lingua, ma i suoi tentativi di francese-ispanico la rendevano ancora più divertente e carinaaaa!!!
Cloe: "Il cugino di Layla darà una festa questa domenica a casa sua, ci saranno tutti i suoi amici dell'Aqua Loft e della compagnia di Montmorency. Vorremmo farle stringere nuove amicizie. Povera piccola! Parla malapena due parole di francese e a parte noi, non conosce nessuno. Ti andrebbe di venire?" Solitamente evitavo le feste organizzate dai soci del centro sportivo, perché a quel tempo tutti gli uomini con cui uscivo, erano istruttori o soci della palestra ed evitavo situazioni imbarazzanti durante le quali avrei potuto trovarmeli tutti insieme nello stesso momento! Ma si trattava di Cloè e di Layla, la loro semplicità mi metteva sempre a mio agio, così accettai l'invito mio malgrado. Lavorare al centro estetico mia aveva permesso di stringere conoscenze molto interessanti. avevo trovato l'Eden in terra! Uscivo con Lucas un imprenditore nel settore finanziario, Thibaud un dirigente bancario, Gèrard il proprietario del bar e per qualche scopata extra con Anthony, l'istruttore di nuoto. Lavorando a turni mi risultava un po' difficoltoso incastrare gli appuntamenti, ma riuscivo ad alternarli periodicamente e sapevano esattamente come soddisfarmi!