Capitolo 23 - La famiglia di Andy

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Arrivati al pianerottolo del suo appartamento, intravidi lo spicchio di una testolina bionda attraverso lo spiraglio dell'uscio.
Andrè: "Guarda che ti ho vista scimmietta!"
Una graziosa ragazzina, stava sbirciando dietro la porta, in attesa del nostro arrivo.
Spalancò la porta per accoglierci festosamente: "Buon Natale!"  - trillò.
Carol: "Buon Natale anche a te!"
Andrè: "Lei è la mia cuginetta Vayèn"
Carol: "Piacere, io sono Caroline"
Mi girò attorno danzando in punta di piedi e si fermò a osservarmi con un sorriso furbetto: "Lo so, sei la fidanzata di mio cugino"
Era questo che si raccontava di me? Le sorrisi imbarazzata.
Andy la riprese, premuroso come un fratello maggiore:
"Scimmietta, non essere invadente e vai a infilarti un paio di pantofole che prendi freddo ai piedini!"
La piccola corse in casa annunciando a gran voce: "Sono qui...sono arrivati! ...e lei assomiglia alla Barbie!!!"
Andrè rise allegramente: "Porta pazienza, è molto vivace!"
Depositammo le giacche nel guardaroba all'ingresso e raggiungemmo la sala da pranzo.
Mi arrestai sotto lo stipite ad ammirare i preziosi addobbi natalizi di vetro soffiato e vischio che pendevano dal soffitto.

Due ragazzi si alzarono in piedi per accogliermi...o meglio due OMONI, considerando che io ero 1,75 m. e coi tacchi gli arrivavo appena alle spalle!
Si presentarono con una stretta di mano e mi posarono un bacio sulla guancia ciascuno.
Erano uno più bello dell'altro e assomigliavano molto ad Andrè, avevano lo stesso fisico vigoroso, medesimo colore degli occhi e dei capelli.
Andrè: "Ti ricordi quella volta che ti ho parlato dei miei parenti di Bruxelles? Loro sono Bart e Zach, cugini di primo grado da lato materno, mentre Vayèn è la figlia di mio zio lato paterno"
Tornarono a sedersi, spintonandosi l'uno con l'altro, ridendo e scherzando in lingua belga.
Guardai Andy sgranando gli occhi sbalordita: "Cavolo! In questa famiglia i maschi dovrebbero essere una specie protetta!"
Andrè: "Vantiamo il pedigree dei Lagarde!" -  si pavoneggiò, poi con tono più serio aggiunse: "Ma aspetta di conoscere mio padre! Lui si che sa come impressionare!"
Carol: "Cioè? È un uomo più affascinante di te?"
Andrè: "Pervertita, non ci provare! Intendo dire che ha il carattere più pungente di mia sorella ed è più indulgente di mia madre.
Non era la prima volta che Andy ne parlava con tono amareggiato, ebbi la sensazione che il signor Lagarde fosse un padre molto rigido.
Carol: "A proposito, Clo dov'è?"

Il fratello la chiamò dal corridoio e ci raggiunse accompagnata dalla madre.
Cloe mi gettò immediatamente le braccia al collo, contentissima di rivedermi e si spostò per fare spazio alla madre.
La signora Lagarde era una donna dallo charme francese e molto aggraziata.
Vestiva bon ton e una cascata di lunghissimi capelli castano cenere le ricadevano ordinatamente dietro le spalle e attorno al volto.
Questa volta guardandola con maggior attenzione, riconobbi le medesime iridi del figlio: un eccezionale amalgama di ambra scintillante e oro, che mi guardavano con curiosità e infinita dolcezza.
Madre: "Benvenuta Carolin! Finalmente ci incontriamo in un occasione più tranquilla, avremo modo di conoscerci meglio"
Ci eravamo sempre incrociate di sfuggita, mentre sgattaiolavo via dalla penthouse!
Carol: "Il piacere è tutto mio signora Lagarde, Buon Natale"
Madre: "Chiamami pure Léonore, nessuno degli amici dei miei figli mi da più del Lei, vanto di essere una mamma giovanile e mi piace instaurare un rapporto informale coi miei ospiti!"
Le porsi il sacchetto con le mie vivande: "Ho cucinato personalmente alcune cose per Natale, le ho portate per la cena di questa sera"
Léonore: "Ti ringrazio! Non hai idea di quanto le apprezzeremo! Oggi abbiamo tante bocche da sfamare! Hai già conosciuto i miei nipoti?"
Carol: "Sì"
Léonore: "Ottimo, allora seguimi che ti presento il resto della famiglia..."

Mi chiesi in quanti erano. La seguii attraverso il corridoio e quando entrammo in soggiorno, mi fu chiaro che c'erano proprio tutti!

 La seguii attraverso il corridoio e quando entrammo in soggiorno, mi fu chiaro che c'erano proprio tutti!

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