6 Dicembre 1960, Berlino.

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Allora... Non so come dirtelo. Tu sei un diario e perciò terrai tutto per te, d'altronde sei pur sempre un oggetto fatto di carta, quindi... Okay cercherò di spiegarti quello che è successo. Innanzi tutto carissimo diario sono proprio felice, felice come non lo ero da molto tempo e mi sento così bene ora. Stamattina sono andato in chiesa, come tutte le domeniche d'altronde, ma sapevo che ci sarebbe stato anche Louis, perciò ero molto nervoso, non sapevo davvero come sarebbero andate a finire le cose. Quando sono arrivato in chiesa mia mamma ha iniziato come al suo solito a parlare con le sue amiche, Gemma invece è andata verso un ragazzo della sua età, non so chi sia, devo ricordarmi di chiederglielo anche se mi risponderà che non sono affari miei, ma almeno ci proverò. Ho visto Louis nel suo completo della domenica, appoggiato al muro bianco e mi guardava senza distogliere lo sguardo. Lo guardai anch'io, però poco dopo dovetti abbassare lo sguardo, proprio non ce la facevo a sostenere il suo sguardo, però, oh diario come mi sono mancati i suoi occhi. A messa ci siamo messi a pregare per tutte quelle persone che stanno combattendo in guerra e per le persone che ormai non ci sono più, è stato un momento molto triste, mamma si è lasciata persino scappare una lacrima. Ho notato Gemma stringere la mano di quel ragazzo che aveva salutato prima, molto probabilmente è lui il suo ragazzo. A vederlo così sembra un ragazzo apposto, da buon fratello indagherò. Padre Bradley oggi ha raccomandato proprio me e Louis per raccogliere le offerte e portarle a lui dopo la messa. Non c'è che dire, forse qualcuno da lassù ha voluto darmi una mano, beh almeno qualcuno che mi aiuta c'è forse. Così dopo esser passati per le varie panche e aver raccolto i soldi, le abbiamo depositate vicino l'altare, dopo le avremo portate via. Quando la messa era giunta a termine abbiamo aspettato che tutte le persone uscissero, compreso padre Bradley che non fece altro che andare a parlare con una famigliola di paese che volevano battezzare la loro bambina.

«Louis...» lo richiamai prendendo il mio cesto delle offerte.

«Cosa?» mi chiese facendo la stessa cosa mia. Nella sua voce non c'era rabbia come immaginavo, ma dolcezza, al che rimasi leggermente colpito.

«Scusa.»

Louis a quelle parole continuò a camminare dirigendosi all'interno della piccola stanzetta di Padre Bradley in cui teneva tutte le cose inerenti alla messa, compreso le ostie e i calici. Io lo seguì ovviamente e dopo che posammo i cesti delle offerte su un tavolo in legno, ci dirigemmo fuori passando da un'altra porta, io seguì sempre Louis anche perché mi era capitato di rado di andare in quella stanza. Con grande sorpresa scoprì che non appena si usciva si ci trovava direttamente dietro la chiesa e ne fui rilassato, forse così potevamo parlare visto che non c'era anima viva.

«Perché ti scusi?» mi chiese soffermandosi difronte a me con le braccia incrociate al petto e gli occhi azzurri fissi sui miei verdi. Era dannatamente bello, fin troppo, anche quando è arrabbiato è pur sempre bello quel ragazzo.

«Io...» cercai di farmi venire in mente qualcosa, ma la verità è che che non mi veniva niente da dire perché in effetti io non avevo fatto un bel niente, era lui ad aver smesso di parlarmi da un giorno all'altro.

«Come immaginavo.» mi disse e fece per andarsene quando però lo fermai chiamandolo.

«Aspetta. L-le scuse te le devo per un'altra cosa...» dissi di getto non connettendo veramente il cervello alla bocca. Beh forse è stato un bene che mi fossi buttato così.

«Sentiamo...» mi disse sorridendomi e avvicinandosi a me, al che io iniziai ad indietreggiare.

«Io-io...» balbettai finendo poi con la schiena contro il muro. Credevo di non farcela davvero.

«Tu?» mi sussurrò ormai vicino a me di pochi centimetri. Alzò una mano avvicinandola al mio viso e io pensando chissà che cosa chiusi gli occhi spaventato, ma li riaprì quando sentì che aveva appoggiato la sua mano sulla mia guancia e con il pollice mi stava accarezzando. La pelle che stava sfiorando sotto al suo tocco stava diventando bollente, un po' come le mie guance, sì decisamente.

«Scusa perché non avrei mai voluto che tu mi vedessi baciare lei, lei che per me non vale niente e forse tu avrai pensato che stavamo insieme ma-» Non so davvero dove trovai la forza e il coraggio di continuare la farse che a momenti neanche avevo iniziato. Ma poi, non me la lasciò nemmeno finire che le sue labbra furono sulle mie. Quello che provai nel baciarlo è stata una sensazione strana ma al contempo bellissima. Sentivo un calore bruciarmi all'altezza del petto e il mio cuore battere talmente veloce che avevo la sensazione che mi stesse minacciando di uscire dal petto. Louis mi cinse i fianchi stringendoli leggermente ma senza mai farmi male. Iniziò a baciarmi con dolcezza le labbra, come se fossero la cosa più delicata di questo mondo. Prese poi a lasciarmi tanti piccoli baci, per poi baciarmi una guancia, poi l'altra, la fronte ed infine un'ultimo bacio sulle labbra e mi fece sorridere come non avevo mai fatto prima d'ora.

«Sei così bello Harry...» sussurrò prendendomi il viso tra le sue mani e guardandomi attentamente ma sempre con dolcezza o forse amore? Se era possibile arrossì ancora di più abbassando lo sguardo per quanto mi era possibile in quel momento.

«Ora come faremo?» gli chiesi perché era ovvio che non avremo potuto parlarne assolutamente con nessuno di quello che c'era tra noi due.

«Non lo so, credimi. Stiamo vicini l'un l'altro e vediamo cosa succede.»

«Basta che non mi lasci più, ti prego.» dissi con gli occhi leggermente lucidi ricordando i giorni precedenti quando non mi rivolgeva la parola. Giorni d'inferno visto che mi era mancato come l'aria.

«Harry, ora che ti ho finalmente trovato, non ti lascerò mai più andare via. Non permetterò mai a nessuno di separarci.»

«Promesso?» gli chiesi guardandolo negli occhi.

«Promesso.» disse per poi sorridermi e posare le sue labbra sulle mie ancora una volta.»

Louis è la mia unica certezza in questa vita, è da oggi che sto continuando a pensare a quello che mi è successo, non avrei mai immaginato un giorno di innamorarmi di un ragazzo, di Louis, e credimi, non mi pento di niente e che resti tra noi: mi innamorerei di Louis altre mille volte.

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