3 Febbraio 1961 Berlino.

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Questa mattina mi sono svegliato grazie ad un raggio di sole penetrato attraverso la tenda poco chiusa della finestra. E già, persino qua ti ho portato caro diario. Louis sta ancora dormendo disteso sul divano e il viso appoggiato alla mia gamba. Io invece con una mano scrivo appoggiando il diario all'altra mia gamba e con l'altra mano accarezzo i capelli di Louis. Sembra un angelo mentre dorme, è bellissimo. Il suo viso è illuminato dal sole e le sue ciglia lunghe proiettano una piccola ombra sui suoi zigomi. La bocca sottile è schiusa, mentre il suo respiro calmo fuoriesce tra essa. La cosa più tenera è il fatto che si sia aggrappato ai miei fianchi come se avesse paura che potessi fuggire da qualche parte, ma forse lui non sa che senza di lui non andrei mai da nessuna parte, lo amo troppo. Dovremmo andare in chiesa ma né io né lui, credo, abbiamo voglia, perciò per una volta voglio godermi il tempo insieme a lui e chissà forse ci andremo all'ultimo sedendoci sulle ultime panche. Credo che si stia per svegliare, devo andare diario, a presto.

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