15 Dicembre 1960, Berlino.

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Oggi a scuola ho rivisto Louis. Beh tutti i giorni lo vedo. Però oggi stavo pensando a un'altra cosa. Sai, è difficile avere la persona per la quale sei innamorato a pochi centimetri da te e non poterla nemmeno sfiorare perché non puoi. È un inferno. Ci ho fatto caso oggi, quando ero con i miei amici una volta che le lezioni erano finite. Niall stava raccontando qualcosa, quando la mia attenzione si è focalizzata su Louis. Era di fronte a me, parlava con un suo amico e diciamo che a questo suo amico, Louis dev'essergli sembrato un tipo abbastanza strano visto che l'ha guardato in faccia sì e no due volte perché continuava a guardare me. È un completo caos. Avrei voluto parlargli, dirgli qualcosa, andare da lui, abbracciarlo, baciarlo... Ma non potevo.

«Harry mi stai ascoltando?» mi chiese Niall attirando l'attenzione degli altri due.

«Cosa?»

«Oggi sembra che tu sia da un'altra parte.» aggiunse Liam. Zayn si limitò semplicemente ad alzare gli occhi al cielo per un secondo. Come se sapesse. Ma in realtà nessuno poteva mai immaginare che il diciassettenne Harry Styles stava con un ragazzo di quinta, si proprio si quinta.

«Non è vero, ti stavo ascoltando.» ribadì anche se sapevo di star mentendo.

«Ah si?»

«Sì.»

«E allora cosa ho detto fino ad ora?» e forse avrei dovuto dire la verità, che non stavo ascoltando un emerito niente e che pensavo a tutt'altro, ma Louis mi salvò giusto in tempo.

«Harry, posso parlarti un attimo?» mi chiese con un sorriso sulle labbra. In quel momento milioni di pensieri mi passarono per la testa. Dal "Cosa ho sbagliato" a "Oddio cosa penseranno adesso gli altri".

«Vai pure.» mi disse Liam.

«Grazie.»

Se fossimo stati da soli a quest'ora l'avrei abbracciato. Ma dovetti far forza a me stesso per non guardarlo troppo e per non avvicinarmi a lui abbastanza da sfiorargli la mano con la mia.

«Ho fatto qualcosa che non andava? Perché se è così scusami io-»

«Harry.» mi interruppe. «Se fossimo soli ti avrei già baciato per zittirti ma come vedi per ora non possiamo.» mi disse facendomi arrossire all'inverosimile.

«Oh allora dimmi.» dissi sorridendogli.

«Oggi mia mamma è a fare qualcosa per la chiesa e torna stasera, se vuoi puoi stare con me nel pomeriggio.» In quel momento avrei voluto saltare dalla gioia ma innanzi tutto dovevo darmi un contegno e poi c'erano troppe persone per fare una brutta figura. Ero davvero felicissimo che me lo avesse chiesto.

«Certo che vengo.» dissi forse con troppo entusiasmo perché non appena finì di parlare lui si mise a ridere. «Cioè... Si.»

«Dio Harry sei troppo dolce.» mi disse guardandomi poi negli occhi. Quel giorno erano ancora più azzurri del solito.

«Ma non è vero!» protestai mettendo un broncio del tutto falso. Con lui era impossibile arrabbiarsi. Il risultato fu che lui continuò a ridere e io arrossivo sempre di più.

«Ci vediamo qua dalla scuola alle tre, va bene?»

«Ve bene.»

«A dopo Styles.» mi salutò scombinandomi i capelli per poi rivolgermi un sorriso che presto ricambiai.

«Che voleva quello?» disse Zayn una volta che tornai da loro. Avevo odiato il nome "Quello" ma non potevo dire un bel niente.

«Oh niente uno che viene in chiesa con me e voleva sapere alcuni orari.» dissi con la prima scusa che mi venne in mente e cercando di non far trapelare niente dal mio viso se non un finto disinteresse.

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