15 Giugno 1961 Berlino.

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«Nessuno ha intenzione di costruire un muro.»

Fu quello che lessi stamattina sul giornale che mia mamma aveva appena portato a casa. Era a nome di Walter Ulbricht, un politico tedesco. Io continuo a non capire, che muro? Di cosa stanno parlando? Mamma era molto preoccupata, Gemma invece era sia preoccupata che triste. Perché nessuno mi spiega niente?

«Mamma di che cosa stanno parlando?» le chiesi mentre eravamo seduti a tavola in cucina a fare colazione.

«Harry, in giro si dice che stanno prendendo accordi per fermare le persone della Germania est che vanno in continuazione dall'altra parte della città.»

«Cosa?! Non possono farlo!» obiettai arrabbiandomi. Non potevamo pensare ad altro che a queste cose? Molte persone sono troppo chiuse mentalmente, non le riesco a capire.

«Harry...»

«No! Cosa vorrebbero fare? Costruire un muro? Hai idea di quante gente tenterebbe di scappare? Come minimo il doppio.»

«Vorrei che non accadesse nulla...» affermò Gemma mordendosi le unghie nervosamente, mentre il suo sguardo era completamene perso. E poi pensai a Louis, a Louis che abitava dall'altra parte e credimi, mi sono sentito come soffocare. L'idea di non rivedere Louis mi fece uscire matto. Fu così infatti che uscì di casa dirigendomi in chiesa, forse se avessi pregato e chiesto un po' di aiuto al Signore, magari in un modo o nell'altro avrebbe potuto far cambiare idea a tutte quelle persone che di cervello ne hanno ben poco.

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