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La cena fu meno pesante da affrontare di quanto pensassi. Brooklyn era anche lui vestito in jeans, e gli altri fratelli erano carinissimi. Romeo assomigliava molto al papà, che si è rivelato simpatico e socievole come la moglie. Cruz è l'amore i persona, è davvero tenerissimo ma è un bambino molto sveglio e furbo. Harper è la tenerezza. Non appena mi ha vista mi ha riempita di domande e ha una voce davvero adorabile. Brooklyn sembra molto legato a lei perchè ogni volta che scendeva dalla sua sedia e mi raggiungeva per pormi altre domande, lui subito con fare geloso la prendeva in braccio e la faceva seder sulle sue ginocchia.

''posso andare in centro dopo?'' chiese Brooks rivolto ai suoi genitori

''certo che potete, perchè lei viene con te no?'' chiese Victoria con sguardo fisso e indagatore.

''oh, si certo'' rispose lui ''tanto ha già fatto amicizia con Matt''

''ottima scelta'' disse lei rivolgendo lo sguardo verso di me ''è un così caro ragazzo e a differenza del mio disgraziato, lui è molto carino ed educato soprattutto.''

''si lo so lo so, io sono il lupo cattivo, andiamo?'' disse alzandosi sgarbatamente da tavola.

Quando raggiunse la porta del ristorante si voltò per assicurarsi che lo stessi seguendo e quando gli fui vicina, riprese a camminare.

Il viaggio fu caratterizzato da un silenzio imbarazzante e da un'aria tesissima, mentre il vento della sera iniziava a farmi provare alcuni brividi di freddo. Notai che Brooklyn indossava un giubbino leggero che comunque riusciva a ripararlo dal freddo, cosi decisi di stringermi all'interno del mio leggerissimo kaftano.

Arrivammo di fronte a una piazza con una fontana circolare da cui zampillava dell'acqua, stranamente pulita.

''ora te la porti sempre in giro?'' chiese uno di loro

''è come il suo cagnolino'' rispose l'altro ridendo e causando le risate di tutto il gruppo. Non era neanche quella gran battuta in fondo. Non capisco perchè stiano ridendo.

''ok, ora basta'' disse Matt chetando quelle galline starnazzanti ''dove vogliamo andare?''

''che ne dite di Starbucks?'' chiese Brooks

'' perfetto'' annuirono gli altri

Camminammo per un pò per strade di Londra e come era successo quel pomeriggio mi trovavo nuovamente isolata dal gruppo mentre gli altri si divertivano tra loro

''Perchè tutta sola?'' mi chiese Matt avvicinandosi

''beh, non penso di essere accettata''

''sei fin troppo riservata per loro e se ti limiterai a incassare i colpi senza ribattere si comporteranno sempre così con te.Rebecca, la ragazza della nostra compagnia sa farsi rispettare, siete praticamente l'opposto''

''Grazie, per prima intendo'' dissi un pò impacciata ''e anche per i consigli''

''figurati'' disse mettendomi un braccio sulla spalla e trascinandomi verso il gruppo.

Entrati nel locale ci sedemmo ad un tavolo dopo aver ordinato le nostre bevande. Presi un Ice Coffeee, che forse mi avrebbe dato l'energia giusta per affrontare la situazione.

''Comunque piacere sono Jacob''

''Brenda piacere'' dissi stringendo la mano del ragazzo

''Tyler'' disse un tipo alzando la mano in segno di saluto

''Paul'' disse un ragazzo biondo che, a differenza di Matt, aveva gli occhi chiari

''Brian'' disse l'ultimo di questi.

La serata fu meno spaventosa del previsto e dopo essermi leggermente inserita nel gruppo riuscii a rilassarmi.

Andai in bagno, per sciacquarmi la faccia schiarirmi le idee sui consigli che mi aveva dato poco fa Matt chiedendomi se fosse davvero necessario avere un carattere determinato per essere accettata da quel gruppo.

Quando tonai trovai il lato che prima era occupato dalla mia sedia completamente sgombro.

''che fine ha fatto la mia sedia?'' chiesi

''Una signora incinta è venuta a chiederla e non abbiamo saputo resistere''

''puoi dividere la sedia con me'' propose Tyler

''o puoi sederti in braccio a me'' continuò Brian

''ah ah ah, non se ne parla, mia mamma vi sbrana se la sfiorate anche solo con un dito. Se vuoi sederti ti siedi in braccio a me, sempre che tu non abbia paura, altrimenti stai in piedi''

Guardai Matt con gli occhi sgranati e come risposta otteni un segno col capo, che mi fece capire che era arrivato il momento di seguire i suoi conigli e sfoderare le mie armi.

''mi siedo in braccio'' risposi secca.

E senza aspettare risposta feci come avevo appena annunciato, con grande stupore di tutti, che non si aspettavano questa reazione.

Passò circa un quarto d'ora da quando ero seduta in braccio a Brooklyn quando decise che per noi era arrivato il momento di andare a casa.

All'iniziati mi era sembrata una situazione parecchio imbarazzante, soprattutto perchè dopo la mia reazione avevo gli occhi di tutti puntati addosso, ma le frecciatine di Matt mi aiutarono a mantenere la concentrazione.

''li hai stupiti stasera'' disse lui interrompendo i miei pensieri, mentre le prime gocce di pioggia iniziavano a cadere.

''non si aspettavano che l'Americana si sapesse vestire e atteggiare così bene''

''Sorpresa'' gli dissi ironicamente

''Qualcosa mi dice che però stai prendendo così tanto freddo non perchè ti sei vestita così per i miei amici ma per in miei genitori''

''Indovinato'' dissi stringendo le spalle nel mio Kaftano

''Tieni'' disse porgendomi il suo giubbino ''se mia madre sa che ti ho fatta gelare mi uccide'' disse mettendomi poi un braccio attorno alle spalle e attirandomi più vicina a lui.

-Forse non è poi cosi stronzo come sembra -pensai.


p.s.. se vi va fatemi sapere cosa ne pensate così mi regolo

loving ME➳Matthew Espinosa-Brooklyn BeckhamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora