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Mentire sta diventando sempre più difficile, soprattutto considerando il senso di colpa che provo ogni volta che Brook tenta di sfiorarmi la mano davanti ai suoi genitori. Non dovrei aderire a questa sceneggiata, lo so e a maggior ragione se questo teatrino è nato per ingannare le uniche persone che in questo ultimo periodo hanno rappresentato la mia famiglia. 

Siamo già a metà ottobre e il freddo inizia a farsi largo nelle giornate più tiepide impedendomi di capire come vestirmi realmente: se ti vesti leggera fa freddo se metti il maglione hai caldo eccetera eccetera: insomma, le solite cose.

Come sempre Brook instaura quel contatto minimo e indispensabile per far credere ai suoi che tra di noi sia tutto apposto. Non hanno mai fatto domande, e gliene sono grata perchè ciò vuol dire che ci stanno cascando. Credo proprio che se mi chiedessero qualcosa cederei prima ancora che la domanda venga finita. Una volta svoltato l'angolo Brook lascia la mia mano e abbassa lo sguardo continuando a camminare a passo spedito, tanto che ho rinunciato settimane fa a stargli dietro. Arrivati a scuola vedo Becca e da lontano scorgo Matt che sta arrivando. 

Con Becca le cose non vanno un gran che bene. Voglio dire ci parliamo certo ma da quando Brook ha accettato di uscire con lei, non faceva altro che ringraziarmi per aver rinunciato a lui, e quest mi faceva sentire terribilmente sola. Certo io ho Matt ma continuo a sentire qualcosa tra me e lui, come se fossimo calamite dello stesso polo.

Mi avvio in classe senza salutare nessuno, evito di incrociare i loro sguardi e con la testa chino entro nell'aula di Letteratura. Tutti i banchi vengono occupati tranne quello di fianco a me e proprio quando il professore stava iniziando a spiegare ecco che entra lui.

''scusi il ritardo prof''

''Beckham, per stavolta chiuderò un occhio'' dice il professore ripetendo quello che ormai è diventato un copione 

''ma dalla prossima volta pretendo che lei sia puntuale'' dico io a bassissima voce seguendo il professore.

Voglio dire è un classico ormai: studiano e si laureano in 80 materie ma sanno dire solo quelle tre frasi lì.

Brooklyn prende posto vicino a me e io sposto il mio quaderno per gli appunti verso l'angolo del banco più lontano a lui, mentre la mia mano inizia a scrivere a ruota le parole del prof.

''come pensate che si senta l'autore scrivendo queste parole per i genitori che non ci sono piu?'' queste parole rotolano fuori dalla sua bocca e come una valanga mi travolgono

Inizio a tremare tutta, ad avere freddo ma a sentirmi la testa bruciare. La stanza attorno a me comincia a girare mentre le lacrime mi innondano il viso e mi appannano la vista. Sento gli sguardi di tutti addosso e la mano di qualcuno sfiorare la mia. Ho molta gente attorno e sento dei passi raggiungermi.

BROOK'S POV

''come pensate che si senta l'autore scrivendo queste parole per i genitori che non ci sono piu?'' sento chiedere dal prof. In questo momento non posso fare a meno di voltarmi versi di Brenda e prenderle la mano, da sotto il banco. Noto una reazione a me familiare mentre tutta la classe si volta a guardarla e il professore la raggiunge 

''per caso è tutto scemo?'' chiedo 

''come scusi?'' dice distogliendo l'attenzione da Brenda.

Appunto. E' scemo.

''non lo sa che a Brenda sono morti i genitori? ler pare il caso di affrontare questi argomenti cos' delicati con non chalance? Sta avendo un attacco di panico'' dico indicandola

''qualcuno chiami l'infermiere'' urla il prof, ma prima che quello stupido vecchio se ne renda conto prendo una Brenda tutta tremolante in braccio e la porto fuori, nel giardino, facendola distendere su una panchina. 

Non è la prima volta che le viene un attacco di panico, ma gli altri le accadevano di notte, nel mezzo di un sogno, o meglio di un incubo. Sono le reazioni che lei ha quando si parla dei suoi genitori e non a nulla erano servite le visite mediche che i miei genitori l'avevano obbligata a fare. La stringo a me con quanta più forza ho in corpo e le sussurro di tranquillizzarsi, che andrà tutto bene. La reazione non è immediata certo ma bastano 5 minuti perchè il suo respiro si regolarizzi e i tremiti si facciano meno potenti.

Il professore ci raggiunge per dirmi che dopo mi aspetta un colloquio con il preside ma non prima di aver accompagnato Brenda a casa.

''la accompagno io'' si intromette una voce

''non dovesti essere a lezione'' dico avvelenato 

''ho un'ora buca e le voci in questa scuola corrono in fretta''

''mi faresti un favore'' si intromette il prof rivolgendosi a Matt '' tieni questo è il permesso di uscita ma dopo devi tornare siamo intesi?''

Dio lo uccido. Era la mia occasione per stare con lei e farle capire che ci tengo e che anche io sono in grado di fare ciò che fa Matt ma ovviamente no, lui deve fare il principe azzurro di sta minchia e rubarmi la scena mentre io devo limitarmi a fare lo stronzo con una ragazza che nemmeno amo. Si perchè io Becca non la amo, sto con lei solo per farle cambiare idea perchè l'unica che mi interessa è Brenda.

Le lascio un piccolo bacio sulla fronte prima di seguire il prof per andare dal preside, mentre vedo Matt allontanarsi con una Brenda che fatica a camminare perchè dopo gli attacchi vuole solo dormire, crollare direi in un sonno profondo.

- io l'avrei presa in braccio- pensai prima di voltarmi rivolgendo la mia attenzione altrove.




loving ME➳Matthew Espinosa-Brooklyn BeckhamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora