BRENDA'S POV
Non gli stavo dietro giuro. I suoi cambi di umore erano più frequento del giorno che si alterna alla notte, o peggio dei minuti che si trasformano in ore. Non so mai come comportarmi con lui. Non so mai con quale delle sue persone ho a che fare e non so mai come potrebbe reagire ad ogni cosa che dico. Sono una ragazza abbastanza insicura se non si fosse capito e queste cose mi mandavano ancora più in crisi. A cena decisi di non dare a vedere quanto fossi tesa e speravo che ci fosse cibo in abbondanza, cosi da non dover affrontare un'altra personalità di Brooklyn.
''Io e i ragazzi abbiamo pensato di fare una festa in discoteca per il mio compleanno, se per voi va bene'' disse Brooks rompendo il silenzio
''Brenda puo venire?'' chiese David
''Certo'' ammise lui
''Se le piace il posto potrebbe festeggiare il suo compleanno là'' continuó Victoria ''quand'e il tuo compleanno'' mi chiese spostando l'attenzione su di me
''il 9 settembre'' ammisi senza sollevare la testa.
Non volevo incontrare lo sguardo inceneritore di Brooklyn, sapevo che in quel momento mi stava odiando con tutto il suo cuore, ma non volevo mentire ai suoi genitori. Gli sarebbe bastato prendere in mano i documenti della scuola per scoprire che gli avevo mentito
''ma è fantastico, potreste fare la festa insieme''
''non è necessario'' dissi io ''non vorrei essere un peso'' continuai
''So che non andate d'accordo'' inizió Victoria ''ma mio figlio deve imparare a condividere con gli altri e tu potresti essere un buon inizio. I suoi amici ti adorano, l'unico che non si rende conto di quanto tu sia carina e simpatica èlui''
Brooklyn stringeva tra le mani coltello e forchetta con una tale forza che le nocche stavano impallidendo e la mascella era sporgente e serrata, segno che da un momento all'altro sarebbe sbottato.
''non è vero che so odiano'' intervenne Cruz '' prima lui le ha dato un bacio''
Perfetto. Se prima volevo che questa cena durasse in eterno, ora non vedevo l'ora che qualcosa mi andasse di traverso per trovare una scusa e andarmene. In effetti a quell'affermazione il boccone di carne che stavo masticando mi si bloccó in gola e dovetti bere un sorso d'acqua per liberarmene.
Guardai David e Victoria arrossendo per l'imbarazzo, prima di voltarmi verso Brooklyn, che in quel momento era più arrabbiato che mai.
''v-vi siete bacati?'' chiese incredula Victoria
''ora basta'' saltó in piedi Brooklyn '' ho i miei motivi per odiare questa ragazza ok' come posso averla baciate se non ci sopportiamo? Io la odio e a quanto vedo la cosa è reciproca. Non intendo dividere la mia festa di compleanno con nessuno e men che meno con lei'' disse allontanandosi
''Brooklyn torna qui'' rispose a tono David prima di alzarsi per raggiungerlo
''scusa davvero, non avevo idea di avere un figlio così maleducato'' disse Victoria quasi in lacrime
''non c'è problema davvero'' dissi per tranquillizzarla.
In realtà le parole di Brookln mi avevano davvero ferita ed ero dispiaciuta che lui pensasse che io lo odiavo perché¨ non era assolutamente così¬. Avevo cercato in tutti i modi di avvicinarmi a lui ed essere apprezzata ma nessun tentativo aveva funzionato.
''gli lascia fare la sua festa da solo e vedrà che mi odierà di meno''
''non se ne parla, non avrà nessuna festa se non si scuserà con te''
BROOKLYN'S POV
Sentendo i passi di mio padre dietro di me mi resi conto che di lଠa poco ci sarebbero state una strigliata e una bella chiacchierata padre-figlio all'insegna della psicologia. Come quegli strizzacervelli che cercano di leggerti dentro, robe così¬ insomma, ma sarebbe stato tutto gratis e senza appuntamento.
''Brooklyn se non ti fermi puoi dire addio anche all'aria che respiri'' mi avvisó mio padre.
Sono sempre stato testardo ma con lui non potevo esagerare, quando era arrabbiato dava il meglio di sa¨ a torturarmi e non mi andava di farlo infuriare ancora di più .Amo il rischio ma non sono scemo.
Arrestai i miei passi e mi voltai
''in camera tua'' ordinó mio padre prima di seguirmi
''si puó sapere da quando sei diventato un teppistello che manca di rispetto ai suoi genitore e perfino a una ragazza?''
''non lo so papà ok? Non mi va di condividere la mia festa di compleanno con lei e le bugie che si è inventato Cruz mi hanno fatto infuriare''
''Vi ho sentiti ridere prima di venire in sala da pranzo. Ora non lo ammeterai mai ma in fondo ti sta simpatica quella ragazza. Hai solo paura che possa leggerti sotto la maschera e trovare il ragazzo che davvero sei. Sei amico di Matt perché¨ in fondo non siete tanto diversi, ma lui non ha vergogna a mostrare le sue debolezze. E' più uomo lui che ammette di avere dei difetti, piuttosto che te che cerchi di raggiungere la perfezione. Nessuno è perfetto Brooks e nemmeno lei lo è siamo d'accordo. Ma diciamoci la verità è¨ una bella ragazza ed è molto dolce, se le farai delle scuse sono quasi certo che le accetterà , e dovrai porgere delle scuse anche a tua madre se vuoi ancora fare la tua festa. Pensaci ok?'' concluse lasciandomi un bacio sulla fronte.
Come avevo immaginato l'appuntamento con lo psicologo era giunto ma mi era servito perché¨ alcune cose che mi aveva detto erano vere e mi avrebbero aiutato. Decisi di scendere per chiedere scusa a mia madre e la trovai assorta ad asciguare i piatti. Presi in mano uno straccio e la aiutai prima di chiederle scusa e darle un bacio. Mi informó che se avessi chiesto scusa anche a Brenda avrei avuto la mia festa, quindi addio divertimento. Io a quella scusa non lo chiedo.
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loving ME➳Matthew Espinosa-Brooklyn Beckham
FanfictionBrenda è una ragazza di soli 15 anni quando la madre decide per il suo bene di allontanarla dalle questioni famigliari. I problemi non fanno che peggiorare ogni giorno e Brenda coglie l'occasione di uno scambio culturale offerto dalla scuola per cam...