La battaglia durò ben tre lunghi giorni. Molte vite furono perse nello scontro e nessuno era sicuro se fosse una vittoria o una misera perdita.
La città era salvata, e le sue persone erano al sicuro adesso, ma tutti ricorderanno questi giorni con tre nomi: la battaglia dell'amore, odio e codardia. Tre nomi che posseggono più significato di parole dette a voce.
Anche se, in contrasto, a volte le parole ci regalano i significati più grandi.
Specialmente con la morte alle porte.
La battaglia dell'amore, fu la denominazione del primo dei tre giorni. Il gruppo sconfisse facilmente le guardie che si scagliarono contro di loro, ma sarebbero sicuramente arrivate presto le scorte.
"Dovremmo separarci" disse Shouto. "Attaccate in più aree, così non li riuniamo in un unico grande gruppo e sarà più facile sconfiggerli."
"È la stessa cosa che dicono tutte le persone prima di morire!" esclamò Mineta. "Dico che dovremmo stare uniti."
Bakugou brontolò. "Non vuoi semplicemente combattere," sottolineò. "Per una volta sono d'accordo col tipo a metà lì, solo questa volta però. Voglio allontanarmi da tutti voi così da divertirmi a mandare tutti questi bastardi all'inferno!"
"Allora ci divideremo in gruppi," ordinò (T/n). "Bakugou e Izuku, all'ultimo piano del castello"
"Subito!"
"Urgh no—" Bakugou non ebbe nemmeno il tempo di finire la sua frase che Izuku lo cominciò a trascinare per i piani più alti.
(T/n) ignorò i suoi lamenti e urli di rabbia. "Kirishima, Ochaco e Mineta. Voi andrete nei giardini e la cucina siccome sono vicini."
I primi due non fecero tardi ad obbedire, mentre Mineta stava per lamentarsi prima che (T/n) lo zittì parlando con suo padre."Padre, pensate di riuscire a combattere il secondo piano da solo? Non dovrebbero esserci troppe guardie dato che la maggior parte sono state chiamate nei piani inferiori."
Jiro annuì. "Starò bene, puoi fidarti di me." disse dando un caloroso sorriso alla figlia. Uno di quelli che riuscivano a dare coraggio e speranza anche a chi si trovava nelle situazioni più disperate, questa non era da meno chiaramente. Ne avevano avuto bisogno.
Quando Jiro se ne andò verso la sua postazione, gli altri furono costretti a trascinare Mineta, lasciando (T/n) e Shouto da soli.
E le guardie chiaramente, le quali aspettavano soltanto di combattere.
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(T/n) rilasciò un lungo respiro che non sapeva nemmeno di aver trattenuto, spaparanzandosi sulla superficie , coperta di sangue e ferite. "Urgh... è stato così stressante."
Shouto camminò dietro di lei, non sentendosi molto meglio di come stesse lei. Le massaggiò delicatamente il collo, sperando di alleviarle un minimo le preoccupazioni che la tartassavano. "Sei stata magnifica. Hai combattuto con un così intenso coraggio. Eri quasi angelica, se posso dirlo. Come una regina governante il suo regno."
"In fondo, quando tutto questo sarà finito, diventerò la tua regina." rispose ai complimenti sorridendo.
"Già..." rispose ricambiandole il gesto.
Shouto si piegò per ricongiungere le sue labbra con quelle dell'amata in un bacio. Si poteva sentire il sapore amaro e ferreo del sangue, ma lo ignorarono. Anche nel bel mezzo di una guerra, un semplice bacio riusciva a sembrare tanto speciale e puro. Quando allontanarono i volti, il principe le posò la sua calda mano sulla guancia, accarezzandole la pelle con il pollice, specialmente su un taglio, lasciando involontariamente un sospiro. (T/n) si lasciò andare al suo tocco, amando la sensazione.
"Il destino è crudele... Sono l'uomo più fortunato ad averti eppure ti reco fastidio con la mia presenza." disse tutto d'un tratto.
"Che intendi?" rispose (T/n), con una visibile espressione confusa sul volto.
Shouto evitò i suoi occhi pieni di timore, spostando la sua mano sul suo fianco. "Io ti amo, (T/n), con tutto quello che ho. Ti amo, ma non sono giusto per te. Guarda cosa ho fatto ...."
"Ma quello non eri tu, Shouto, erano gli ordini del are Endeavour."
"Avrei dovuto rifiutare, ignorare le sue minacce e salvarti," disse. "Ma non l'ho fatto. Ho lasciato che tu venissi catturata mentre io mi nascondevo dietro questi muri del castello uccidendo innocenti."
"Shouto..."
"(T/n), ti prego, non dire altro. Non ho bisogno che tu risponda alla verità. Ho ucciso persone senza pietà. Ho torturato altri che si mettevano contro la mia autorità. Ho fatto cose così terribili a persone che non meritavano nulla di questo. Volevano soltanto vivere in pace e libertà, ma io sono riuscito a rubargliela in poco tempo." Strinse i capelli respirando sempre più velocemente, nello stesso modo in cui lo pugnalavano i sensi di colpa. "Mi odieranno. Mi odieranno tutti. Tu mi odierai. Te ne andrai, lasciandomi da solo quando tutto questo finirà. Realizzerai quello che ho fatto a tutti e mi lascerai."
(T/n) lo gelò con lo sguardo. "Hey!" urlò fermandolo dal continuare. Shouto le diede uno sguardo e si spaventò dalla sua improvvisa reazione. "Da quando ti ho dato il permesso di decidere i miei sentimenti, eh? Quello che provo è la mia propria percezione, sarò io a decidere cosa penso di te."
"M-ma..."
"No, adesso basta, Shouto." disse la ragazza alzandosi da terra. "Senti, ti dirò la amara verità. Sì, le persone del villaggio ti giudicheranno e odieranno, non ti vedranno più come prima." gli spiegò. "Sì, hai fatto loro del male, e sì, ci sarebbero state molte cose che avresti potuto fare invece di ciò che hai commesso, ma non lo hai fatto. E non importa quanto ti rimpiangerai per questo, non cambierà nulla farlo."
Shouto inspirò profondamente. Non avrebbe mai pensato che (T/n) potesse dire queste cose così direttamente. 'Forse mi odia veramente e questa è la mia punizione per quello che ho commesso...'
"Ma," continuò. "Solo per questo non significa che ti amerò meno. E questo vale anche per gli altri. Noi sappiamo perché hai fatto tutto questo e ti supporteremo sempre." Con le sue mani gli sorresse la faccia. "Quindi, quando tutto questo finirà, ti mostrerai davanti a tutti e confesserai tutti i tuoi sbagli, promettendo di rimediare."
"Heh, come se volessero il mio aiuto..."
"Non lo faranno, ti attaccheranno, ti prenderanno in giro, si aspetteranno che ti ritiri come un codardo. Quindi non farlo. Perché se c'è qualcosa che so di te, Shouto Todoroki, è che non sei per nulla un codardo." e posando la testa su quella del ragazzo, continuò. "Io ti sarò vicino ad ogni tuo passo, nonostante tutti gli insulti e le prese di giro, e non devi aspettarti altro che tutto il mio amore da me. Perché come hai detto il destino è crudele, ma ci ha portati insieme, ed io non penso sia una brutta cosa."
(T/n) sorrise, sperando che il suo discorso lo avesse almeno mosso ad andare avanti.
"Non hai idea di quanto io sia fortunato ad averti..." disse dolcemente, i suoi occhi finalmente incrociarono quelli della principessa. "Ti amo."
"Anche io mi amo" scherzò cercando di rallegrare il suo amato. "ma amo ancora di più te, mio principe."
Sì baciarono ancora una volta, ma era diverso. Adesso sembrava che non ci fosse nessun muro a dividerli, come se ogni cellula del loro corpo fosse in armonia e sincronia.
Ed era magnifico.
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Love's Flame
FanficShouto Todoroki x fem reader ! Questa storia non è stata scritta da me ma da un'altra/o ragazza/o ,questa è solo la mia traduzione. ___________________________________________ La principessa (T/n) (T/c) è la figlia più piccola del regno di (T/c) ed...