Capitolo ventuno

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*Terza Persona POV*

Tre giorni passarono da quando furono rinchiusi nella prigione nascosta. E (T/n), Bakugou ed Ochaco potevano dire tranquillamente che speravano che Mineta non si facesse più vivo. Stava costantemente su Ochaco, stressandola, ed urlando non appena succedeva qualcosa. Qualsiasi cosa. Urlava più di Bakugou, e questo significa tanto.

Attualmente, Ochaco stava spingendo via Mineta da sé mentre Bakugou continuava a dare pugni e battere contro la porta per cercare di scappare. (T/n) stava seduta, accarezzando la testa di Izuku. Furono in grado di trovare una pozza d'acqua da una roccia che ne perdeva un po'. Usarono un altro pezzo di stoffa dal vestito di Ochaco per farci un tovagliolo e posizionarlo sulla fronte di Izuku. Era abbastanza da fargli abbassare la febbre un pochino, ma era sempre malato e sanguinava ancora. Il suo bendaggio veniva cambiato circa una volta al giorno, per quello che credevano dato che non si riusciva a capire come il tempo passasse. Cercavano di tenere lontano l'occhio da delle eventuali infezioni.

Parlando delle torce invece, erano stati fortunati ad aver notato che ci fossero altre torce sul pavimento. Molto probabilmente delle guardie che morirono lì.

Risolsero questo piccolo problema, ma ancora non erano riusciti a trovare cibo. Non trovarono nulla che potesse andare bene per essere cucinato, per questo rimasero molto affamati.

"ARG! Rompiti, stupida porta!! Voglio lasciare questo posto e battere il Re faccia a faccia!!!" Urlò, dando pugni alla porta.

Dopo aver realizzato che non si sarebbe aperta, si accasciò contro il muro. Vederlo in quello stato fece stare ancora più male (T/n). Era così noioso lì dentro, e non c'era niente che potesse tenerli distratti per un momento dalla situazione.

"Camminerò un po' qui intorno..." Sentenziò Bakugou, alzandosi e inoltrandosi nel profondo della prigione, portando con se una torcia alla mano.

Per essere una stanza segreta si spinse molto lontano. Sembrava non avesse fine. Il gruppo non voleva allontanarsi troppo, spaventati che si sarebbero perduti. Ma penso che Bakugou fosse troppo stanco di starsene seduto. E stessa cosa (T/n).

"Vengo con te," (T/n) si alzò lentamente stando attenta e posizionando gentilmente a terra la testa di Izuku, poi seguì Bakugou.

Lui camminava molto velocemente, ma (T/n) era in grado di tenere il suo passo. Quando la luce della torcia ricadde anche verso il basso, (T/n) fissò i sudditi. Quello che la colpì sicuramente di più, furono le ossa delle guardie e le armature che avevano indosso.

Ma con la coda dell'occhio, catturò qualcosa di luminoso dal terreno. Si mise in quella tipica posizione che hanno le galline, lo raccolse e rimase senza fiato. Era un medaglione d'oro, scolpito, con viti e fiori sopra. Lo aprì, chiedendosi se ci fosse una foto.

I suoi occhi si spalancarono. "B-Bakugou?" lo chiamò.

Lui si voltò verso la principessa, non era molto distante da lei. "Cosa?" disse, tornando verso di lei. Senza parlare, lei restituì il medaglione a Bakugou. "No..." Bakugou cadde sulle sue ginocchia, la torcia toccò terra con lui, ma non spegnendosi completamente e tornando a fare luce come prima poco dopo.

Dentro quel medaglione c'era una figura di un piccolo Bakugou e sua madre. Stava seduto sulle sue spalle, sorridevano. Era un disegno di un artista, ma sembrava così reale, come se avessero catturato per sempre quel momento. Era veramente bellissimo.

La mano di Bakugou avvolse il gioiello, tenendo l'altra mano sul petto. "Mamma..." sussurrò molto piano, quasi non riuscisti a sentire quello che diceva.

(T/n) lesse un momento, e sapeva di dover stare zitta in momenti come questo. Ma non potette fare altro che parlare ancora.

"Bakugou?" disse molto piano la sua voce. "Non devi replicare, voglio solo dirti che ti capisco, in questo momento. Ho perso mia mamma anni fa, ed è stato veramente terribile. Non avevo idea di come andare avanti, ero completamente persa senza di lei, e lo sono ancora." Alcune lacrime le rigarono il viso, ma continuò.

"Perdere la propria madre è una delle peggiori esperienze. Perdi la persona che ti da luce in questo mondo. La persona che ti ha reso forte e buono. Magari non vuoi ammetterlo, ma pensi che tu ti stia rendendo ridicolo e debole davanti ai miei occhi. Ma so che ti manca. E lei sarebbe veramente orgogliosa vedendo che guardia che sei diventato. Dell'uomo che sei diventato."

(T/n) finì di parlare, ma Bakugou non si mosse di un centimetro e rimase come era prima, stringendo però ancora più forte il medaglione. La sua faccia era pallida. Ma prima che (T/n) potesse capire la situazione. Un paio di braccia l'avvolsero.

Era un abbraccio, da Bakugou.

"Grazie..." Mormorò prima di sentire delle gocce cadere sulle sue spalle.

"Prego. E puoi anche piangere di più, Bakugou. Non trattenerti."

Lui annuì soltanto, spaventato di cose potesse succedere se avesse parlato, le sue parole sarebbero state coperte dai singhiozzi.

Quel momento venne rovinato da Mineta, che cominciò ad urlare. Non erano lontanissimi da loro, ma abbastanza da essere fuori dalla loro vista.

Si sciolsero dal loro abbraccio, non pensando ad altro che non fosse il grido, quando anche Ochaco gridò. "Ochaco..?" chiese a sé stessa (T/n). Senza pensarci troppo profondamente cominciò a correre. Ochaco non urlerebbe se non stesse succedendo qualcosa di importante.

Bakugou la seguì, riprendendo la torcia da terra. Quando tornarono dagli altri, il Re stava davanti alla porta.

"Ah, ciao. Vedo che avete deciso di unirvi anche voi," disse.

"Il Re..." Bakugou cercò di avvicinarsi a lui, ma (T/n) lo trattenne con la mano.

Lo guardò male. "Perché sei qui?"

Posò una borsa a terra. "Sono cibo, acqua, e bende. Shouto non la smetteva di preoccuparsi per voi, quindi ecco qua. Usateli bene senza sprecarli, perché saranno le uniche cose fino alla prossima settimana." E con questo, li lasciò ancora una volta, chiudendo bene la porta dietro di lui.

"Perché non mi hai lasciato attaccarlo?!" strillò Bakugou.

"Sei esausto e stanco adesso, Bakugou. Attaccarlo in questo stato non avrebbe portato a nulla." sottolineò (T/n), mettendosi in ginocchio verso la borsa.

Dentro, c'erano frutta secca, 4 contenitori di acqua ed un bel paio di bende.

Ochaco sbirciò. "Sembra abbastanza per riprendere le forze almeno, " commentò.

Tutti annuirono, ed ognuno prese la propria porzione di cibo. (T/n) condividete la sua acqua con Izuku, tenendo un po' sù la sua testa e facendo scivolare l'acqua nella sua bocca. Anche nello stato in cui era, aveva bisogno di acqua.

'Grazie, Shouto...Staremo bene con quello che ci hai portato. Ti amo'

––––––

Shouto sospirò. 'Deve davvero amare le corse in carrozza...' disse sarcasticamente.

Era sul punto del suo decesso. È stato solo il primo incarico che il Re gli aveva dato, e temeva molto di farlo male o non saperlo proprio fare. Ma per tenere i suoi amici e (T/n) in salvo, lo fece.

Sperava soltanto che loro non pensassero male di quello che fece e che stava facendo.

'Scusami, (T/n)... Ma questo lo faccio per te, amore mio...'

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