Capitolo venti

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*Terza persona POV*

Sono passate ore da quando (T/n), Bakugou ed Ochaco erano stati rinchiusi in questa prigione sanguinolenta con Izuku. Mentre Bakugou cercava di sfondare la porta, le ragazze cercavano di fare del loro meglio per le ferite di Izuku e la sua febbre.

"Oh, Izuku..." (T/n) accarezzava gentilmente il povero ragazzo, che respirava poco e velocemente. L'addolorava vedere Izuku in questo stato. E le faceva male ancora di più che Shouto non fosse lì a confortarla.

(T/n) sperava solo che stesse bene.

"Finito," esclamò Ochaco, sospirando ed accasciandosi contro il muro dove stavano seduti. "Sono stata in grado di usare la mia manica per creare una nuova benda ad Izuku per il suo occhio," Ochaco alzò il braccio, rivelando la sua manica sbrindellata.

"Grazie, Ochaco. Sarei senza speranze se non fossi qui con me," (T/n) diede il sorriso migliore che poteva fare in questa situazione, che Ochaco ricambiò.

La stanza rimase silenziosa. Ma neanche un momento dopo, Bakugou urlò e sbattette la spalla nella porta. Lo fece per altre volte, e (T/n) si stava stancando di tutto questo urlare.

Proprio quando stava per urlare ancora, (T/n) gridò scocciata il suo nome. "BAKUGOU!"

"COSA?!" le volse drammaticamente la testa per guardarla, la sua faccia era rossa di rabbia coperta di sudore.

"Hai urlato abbastanza, basta, ti prego." disse.

Sbuffò e camminò verso l'altro lato della stanza, accucciandosi giù, respirando pesantemente dalla rabbia che aveva soppresso.

Finalmente, la stanza era in pace, l'unico suono era quello dello scricchiolio del legno a causa della torcia. Ringraziavano di averla, senza quella, sarebbe stato come un buco nero, con solo i loro pensieri a farli impazzire.

Sembrava come se prima dei leggeri passi potessero essere sentiti dall'interno della prigione. Catturò la loro attenzione velocemente, e tutti erano nell'angolo della stanza. Bakugou si alzò e si mise in posizione di difesa, (T/n) fece lo stesso mentre Ochaco badava ad Izuku.

Il rumore divenne più veloce e forte, veniva verso di loro. (T/n) cominciò a tremare al pensiero di cosa potesse essere, ma ancora in posizione.

Bakugou notò la principessa tremante. Sapeva non fosse timida o debole, ma chiunque sarebbe spaventato in una situazione come questa. Bakugou camminò davanti a (T/n), sempre in posizione di difesa.

"Non ti preoccupare, Principessa." disse. "So che non sei stupidamente debole come la maggior parte delle persone, ma ti proteggerò sempre."

Gli occhi di (T/n) si accesero di felicità. Lei sospirò felicemente. "Grazie, Sir Katsuki,"

"P-prego..." stava arrossendo. Bakugou la stava ringraziando di fronte a lei, quindi non lo aveva notato.

Erano così occupati a parlare che non si accorsero neanche che il rumore era scomparso. Ma quello che realizzarono era che ci fosse una piccola figura, in piedi, tra le ombre.

"MIO DIO! DELLE PERSONE VIVE!!" gridò.

Bakugou guardò male quella figura. "Aspetta..." sussurrò a se stesso.

"AH! E per mia fortuna, due bellissime ragazze! Ma è perfetto! Mi chiedo che taglia di seno ab--" Fu fermato dal finire la frase quando Bakugou gli lanciò un elmetto. "HEY! MI HAI FATTO MALE!" piagnucolò.

"ZITTO, TU FOTTUTO MINETA PERVERTITO!" Bakugou gli gridò contro.

La cosa tra le ombre cominciò ad avvicinarsi uscendo dalle ombre, rivelandosi essere una persona bassissima. Aveva dei capelli viola ed aveva un vestito stracciato addosso. "Ohi, Bakugou! Non devi essere così offensivo! Stavo semplicemente ammirando la bellezza," ammise, arrossendo con uno stupido sguardo ed il pollice alzato.

(T/n) si lamentò, capendo che tipo di persona fosse Mineta. Lei tornò a sedersi con Ochaco ed Izuku. Ma ovviamente, Mineta aveva occhi sul suo sedere.

"Se fossi in te, non guarderei tanto (T/n), Mineta," Ochacolo avvertì.

Mineta le diede uno sguardo. "Oh, mia cara Ochaco, perché?"

"È perché sta con me quel cazzone del principe, e tutta quella roba, mezzo caldo mezzo freddo," disse Bakugou, tornando a sedersi, con le braccia incrociate.

La bocca del ragazzo cadde. "C-COSA?! Sta con Shouto?! Siete seri?!" fissò (T/n), più che altro al suo abbigliamento. "Aspettate, Lei è un--"

"Sì, sono una principessa," rispose.

Lui saltò indietro e poi si mise in ginocchio. "MI DISPIACE, PRINCIPESSA, NON LO SAPEVO!" guardò verso l'alto. "Cioè, siete molto sexy, ma mi dispiace essermi comportato in quel modo con voi,"

Lei rise. "Va tutto bene, Mineta. Non è stato fatto nessun danno."

Mineta cercò di abbordare Ochaco, dato che (T/n) era di una classe superiore alla sua, e la principessa venne lasciata tra i suoi pensieri.

'Shouto... Sarà probabilmente meno di un giorno che non lo vedo. Ma voglio che tu sappia che ciò nonostante mi manchi già tantissimo...' (T/n) riposò la sua testa sul muro. 'Spero che i miei pensieri saranno capaci di arrivare a te. E che io ti manco tanto quanto tu manchi a me. Perfavore, continua a stare bene e sii forte, non preoccuparti di noi. Pensa a cosa è importante.'

(T/n) sorrise, chiudendo i suoi occhi. 'Ti amo, mio principe.'

–––––––––

Shouto fu lasciato solo in una stanza chiusa dove lo aveva portato il Re. Stava davanti ad un tavolo, dove aveva fogli, le penne del padre e libri.

Le sue preoccupazioni gli ghiacciarono quasi il cuore, facendolo agitare ed aveva bisogno di sfogarsi.

Ma improvvisamente, sentì il suo cuore più caldo. Sapeva che era il suo amore. Solo lei poteva sciogliergli il cuore.

'Pensa a cosa è importante...'

Sentì queste parole ronzare nella sua testa.

Dalla sua bocca uscì una risata nervosa mente si avvicinava alla scrivania, le lacrime cominciarono a scendere lungo il viso.

'Quello che è importante per me sei tu, (T/n),' pensò.

'...sii forte...' La voce di (T/n) echeggiò ancora.

Finalmente si alzò, asciugando le sue lacrime. Prese un grande respiro, era in grado di ricomporsi di nuovo, rimanendo calmo, come se lei fosse veramente lì con lui.

I suoi occchi furono catturati da un libro che aveva preso. Sorrise ancora quando lesse il titolo. Si chinò e lo raccolse.

Mystic Adventures; Libro 1: Un cuore appassionato.

Era il suo libro preferito della serie, il che significava che era anche quello di (T/n) per una ragione. Questo era il libro dove condividevano la scena preferita.

'La mia parte preferita è dove la principessa salva il principe che la stava aspettando,' lo richiamò la memoria.

Lui guardò il libro per un momento abbastanza lungo, prima di aprirlo e iniziare a leggere.

Sorrise pensando a quanto le ricordava (T/n).

Ma poi di nuovo.

Quando non è nella sua testa?

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