Capitolo tre

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*Terza persona POV*

(T/n) si svegliò scossa dopo aver sentito un grande smash. Lei guardò attorno la stanza, solo per vedere Izuku in piedi tenendo una pentola e un bastone.

"Cosa cavolo è quello?!" esclamò (T/n), infelice che il suo sonno fosse stato interrotto, tornò di nuovo a letto, cercando di tornare a dormire.

"Scusa (T/n), ma devi svegliarti prima, o non avrai tempo per essere pronta" disse Izuku, che era di nuovo sul punto di battere la pentola.

"Se colpisci ancora quella pentola, ti ucciderò, Izuku," disse mentre aveva la faccia tutta coperta dal cuscino.

Sospirò. "(T/n)... C'è una ragione perché tu non voglia alzarti?"

"Non voglio conoscere questo Principe!" (T/n) urlò, con voce soffocata.

Izuku si sedette sul bordo, (T/n) si sentì affondare, ma non guardò.

"Ascolta, (T/n), ti potrebbe anche piacere la compagnia del Principe Shouto, dagli una possibilità, in più, mi renderebbe felice sapere che potresti trovare l'amore."

(T/n) gemette, troppo pigra per controbattere.

"Va bene, ci andrò! Ma solo se vieni con me." richieste, alzandosi da quel morbido abbraccio che era il suo letto.

"Heh," ridacchiò "Ho già i miei bagagli pronti."

Izuku sorrise a (T/n), che ricambiò.

Il verde uscì dalla stanza quindi (T/n) aveva la possibilità di cambiarsi. Aveva scelto il vestito la notte prima, così sarebbe stata pronta.

Era un vestito rosso e bianco con dei dettagli dorati, stava alla perfezione a (T/n). Era il vestito che indossò sua madre quando incontrò suo padre, sperava che gli desse fortuna con il suo spasimante non voluto.

Dopo aver raccolto i suoi capelli in uno chignon, (T/n) si incamminò verso la carrozza fuori. Tutte le sue cose erano già in valigia, pronte, incluse quelle di Izuku.

Quando suo padre vide (T/n), fece un debole sorriso, tutto quello che poteva vedere era Minako, rendendo ancora più difficile dire addio alla figlia.

Izuku stava aspettando sulla porta della carrozza, quando vide (T/n), tenne la mano fuori mentre faceva un leggero inchino, offrendole il suo aiuto per entrare. (T/n) accettò il gesto cortese e prese la sua mano, sollevando il suo vestito così che potesse camminare facendo i passi più facilmente.

Appena entrata, il ragazzo commentò sul suo abbigliamento. "Sei bellissima, M'lady."

(T/n) sorrise. "Grazie, Sir Izuku."

Il sorriso di (T/n) durò poco, perché finì quando suo padre si avvicinò al finestrino della carrozza. "Abbi un viaggio sicuro, (T/n), ti voglio bene."

Invece di guardare il suo caro padre, (T/n) guardò avanti a se è rispose con un, "Sicuro,Re Jiro." Le sue parole erano come una pugnalata al suo cuore, era così irritata con lui che non riuscì neanche dire le parole indietro.

Il suo sguardo cadde, "Vedo...Beh, addio."E con quello, tornò nel castello.

Appena Izuku entrò nella carrozza, si fecero strada verso il castello dei todoroki.

"Sei stata dura,(T/n), e lo sai." Sottolineò Izuku.

"Non ci posso fare niente, sono solo..." sospirò "sono ancora arrabbiata con lui."

"Sai," disse lui. "Potresti rimpiangere di non dire più 'ti voglio bene' a tuo padre"

(T/n) guardò in basso, le lacrime stavano per cadere "L'ho capito, ma ho bisogno di più tempo..."

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