Capitolo ventisette

937 69 35
                                    

*POV Terza persona*

Sua altezza Jiro, padre di (T/n).

Come se ne stava in piedi, il suo sguardo freddo arrivò sulla figura del giovane. Tra tutte le persone che potevano entrare, era dovuto apparire il padre della sua amante.

" Può scusare se domando che cosa cercavate di fare? Avete causato un disastro globale, Principe Shouto. " disse Jiro, la sua voce calma e dipingeva una qualche forma di dominanza.

Shouto doveva mantenere un certo atteggiamento di fronte al padre di (T/n), per lei. Si pulì la gola. "Non so di cosa voi stiate parlando, Re Jiro. Sto semplicemente mostrando al regno chi comanda. " disse Shouto. "Questo include anche il vostro regno."

Jiro ghignò, non si sarebbe mai abbassato a tanto. "Non mi inchinerò di fronte ad un principe idiota ."

"Non avete scelta."

Lui sbuffò profondamente. " Potessi ripensarci sposerei la mia stessa figlia che darla in sposa ad uno come voi." I loro sguardi freddi si incrociarono ancora una volta. "Che cosa hai fatto a mia figlia, sono contento di vedere che non ha preso parte in questa tirannia, ma ho paura del posto in cui si sta trovando"

"Non è qui, ve lo posso assicurare" rispose Shouto. "Di dove si trova è risaputo, non posso sapere come sia il suo stato mentale... quello non è pubblico..." la sua voce si bloccava molto spesso, le parole gli morivano in bocca, ma diceva solo la verità.

"Come hai osato lasciare che mia figlia fosse così in pericolo?!" grignò Jiro. "Avrò la tua testa molto presto per questo, principe !"

Lui replicò ridendo. "Come se fossi talmente incauto, vecchio. Non eri presente neppure al momento della morte di tua moglie, e adesso credi di volere la mia testa? Stai solo mentendo a te stesso. Sono sicuro stia bene e sia felice di essersi liberata di te adesso." Le parole che uscirono fuori dalla bocca di Shouto erano molto pesanti. Le affermò con convinzione, cosa di cui si pentì poco dopo.

Il cuore di Jiro battette più forte e si spezzò quasi allo stesso tempo al sentir nominare il nome della sua adorabile ed amatissima moglie Minako. È vero, aveva perso il suo ultimo respiro tutto a causa di stupidi lavori del regno, ma il suo amore non era mai stato falso o svanito. Amava Minako per tutti i giorni, persino i peggiori. La amava in tutto e per tutto. E vedere un disonorabile principe parlare in questo modo dei suoi giorni peggiori lo fece scoppiare.

"Vi permettete di parlare in questo modo di mia moglie?!" l'uomo infuriato fece un passo avanti. "Vi permettete di tenere rinchiusa mia figlia?!" Jiro prese Shouto dal colletto. "Vi permettete di rovinare il mio regno e pensare davvero che io mi inchini a voi ?!" guardò Shouto, morto negli occhi.
"Ora ho capito perché (T/n) odia i matrimoni proprio come questi."

Jiro aveva molto altro da dire ma si fermò lì. Era finalmente in grado di essere più vicino possibile al ragazzo che aveva minacciato, ma ciò che vide lo destabilizzò.

Lacrime singole scendevano piano piano dagli occhi di Shouto, gradualmente, schernendolo. Non poteva più seguire i voleri di suo padre. "odio tutto questo." mormorò. "Non ho mai voluto essere così, volevo solo essere con (T/n). Volevo essere al suo fianco. Ridere con lei, leggere con lei e mangiare insieme. Volevo mostrarle la bellezza di questo mondo ormai distrutto. Dirle che non avrei mai tradito il suo amore e gentilezza."

Il corpo di Shouto tremò con più lacrime che cadevano e gli rigavano il volto. "Speravo e mi sarebbe piaciuto chiederle propriamente la sua mano in matrimonio, non che fosse programmato dai nostri genitori. Desideravo sposarla con tutto il mio vero amore del mio cuore, sognare solamente le nostre avventure insieme e realizzarle solo per lei! Volevo che (T/n) fosse al sicuro dal pericolo!" urlò. Shouto si liberò dalla presa di Jiro, ma non fu difficile. Jiro era scioccato dalle parole che aveva sentito. "Ma non sono riuscito a tenerla al sicuro, sono troppo debole contro mio padre e lui, lui ha portato via la mia unica felicità."

Le orecchie di Jiro si rizzarono come i peli del suo corpo al sentire quell'ultima parte. "Scusatemi, ragazzo, ripetetemi ciò che avete detto alla fine."

"È stata tutta colpa di mio padre, ha cominciato con il prendere Sir Izuku e ingiuriarlo--"

"Cosa?! Anche Izuku si è ferito?! E quanto ?"

Shouto strinse i pugni. "Il suo occhio destro è stato pugnalato ed era stato portato in una stanza buia del castello piena di ossa di vecchie guardie"

"N-no..." balbettò Jiro. Lui conosceva Izuku dai suoi primi giorni. Sua madre, Inko, era la panettiera migliore della città e di conseguenza forniva il pane al re. Il ragazzo era cresciuto con (T/n). Lui ed Inko erano parte della famiglia più di chiunque altra persona esterna ai reali.

"Quel bastardo di mio padre ha usato lo stato fisico e mentale di Izuku contro di noi ed alcuni fidati amici. E questo è come (T/n) è stata messa in pericolo." disse Shouto. "Rinchiuse lei ed anche gli altri nella cella buia, lasciando solo me fuori. È lui che mi ha forzato ad essere così, di fare male a persone innocenti !" Shouto si rivolse al pavimento. "Ho persino dovuto uccidere un ragazzo... ha salvato la sua famiglia ed è stato ucciso per mano mia ."

Il Re volse un occhiata al ragazzo tanto stanco. Stanco delle urla e della morte, stanco di non poter fare ciò che avrebbe voluto contro suo padre.

Le parole non potevano descrivere come si sentisse Jiro in quel momento. Si sentiva più scosso ogni volta che diceva qualcosa e dava informazioni sul devastante accaduto. Tutta questa situazione era forzata dalle mani di un vile re, non del principe che gli stava dinnanzi.

Lentamente, Re Jiro si avvicinò a lui, le cui lacrime cadevano sul pavimento dato che la testa era inchinata. Le sue braccia aggrappate alla sua stessa figura fragile. "Va tutto bene, figliolo. Va tutto bene. Non avete fatto niente per vostro volere. Non vi farò niente contro...né sono sicuro lo farà (T/n)."

Shouto rimase fermo nel suo abbraccio e cominciò a sentirsi più a suo agio. La gentilezza di Re Jiro gli ricordò tanto del suo amore. Il suo calore corrispondeva a quello di lei.

"Sono così dispiaciuto, Re Jiro." la sua voce strozzata dalle lacrime.

"Non avete bisogno di scusarvi, figliolo. Non siete stato voi a creare tutto questo macello."

"Questo è indubbiamente vero, ma sono stato parte del suo piano ed ho lavorato con loro..." disse Shouto.

Jiro sospirò. "Che voi lo abbiate fatto o meno, non avete nessuna colpa per questo," disse Jiro in modo calmo.

Nient'altro fu detto in quel momento. Un silenzio assordante rimbombava nella sala. Shouto finì di pensare a modi in cui il re avrebbe potuto odiarlo per il disastro che aveva in qualche modo combinato.

'La sua testardaggine si è decisamente trasmessa in (T/n), sembri davvero tuo padre alle volte, come altre mi ricordi davvero me stesso...' pensò Shouto.

Love's Flame Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora