Capitolo diciannove

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*Terza Persona POV*

Era il momento. Era il momento in cui (T/n) si sentiva piena di sé e allo stesso tempo terrificata.

Era il momento di incontrare faccia a faccia il re.

Mentre si stavano avvicinando alla porta, Bakugou si fermò bruscamente.

"QUALCUNO PUÒ DIRMI CHE CAZZO STIA SUCCEDENDO QUI?!"

(T/n), Shouto ed Ochaco si bloccarono, divenendo tesi. Si guardarono tutti tra loro pensando a quello che il biondo avesse appena detto.

'Cavolo...abbiamo dimenticato di dirglielo?'

Ochaco rise nervosamente, tornando a guardare Bakugou, che era rosso, fumante di rabbia. "U-uhm... stiamo andando a salvare Izuku..." disse.

Lui scoppiò in una risata. "Hah, cosa?! È rimasto fermo su un albero o qualcosa del genere?!" Ricominciò a ridere, stringendosi la pancia.

In ogni caso, Bakugou non sapeva cosa fosse ben successo, era normale che cominciasse a ridere, ma comunque vederlo scherzare su quell'argomento fece arrabbiare (T/n).

"Smettila di ridere, Katsuki!"

Lui capì che erano seri. Era la prima volta che (T/n) lo chiamava con il suo nome, e anche arrabbiata. I suoi occhi la incontrarono e lui ansimò da quanto fossero seri. Tornò a schiena dritta. "Cos'è accaduto ad Izuku?" chiese Bakugou.

"Ce l'ha mio pad-- il Re," disse Shouto. "E conoscendolo, starà sicuramente ridendo del suo sporco lavoro..."

I suoi occhi si restrinsero. "No..."

(T/n) prese dei profondi respiri, il pensiero di quanto dolore avesse Izuku la faceva tremare. I suoi occhi si riempirono ancora di lacrime, ma lei li asciugò. Non era il momento di fare la piagnucolona. (T/n) sarebbe solo stata inutile a tutti se l'avesse fatto.

Bakugou prese un respiro prima di cominciare a camminare avanti. I suoi passi erano rumorosi, trattenne uno sguardo minaccioso. Dopo tutto, sapeva di cosa, quel bastardo di un re, era capace di fare.

Sua madre, Mitsuki, era una guardia del Re, e gli raccontava spesso di cosa accadeva.

Beh, lo era quando lavorava ancora. Un giorno, dopo essere stata chiamata dal Re, non tornò più. Il pensiero che lo stesso fato capitasse anche ad Izuku lo mandò in bestia.

Gli altri seguirono Bakugou, lasciandolo andare per primo.

Shouto guardò il suo amore, vedendo il suo sguardo verso i piedi in movimento. I suoi occhi erano senza vita ed aveva proprio una faccia inespressiva.

Il suo cuore doleva.

Gli mancava vedere il suo sorriso. Il sorriso che accendeva ogni stanza in cui entrava. Il modo in cui gli occhi seguissero le linee e le parole di un libro.
Il modo in cui lei, anche se non se ne fosse mai accorta, batteva il piede o le dite ripetutamente quando c'era una scena d'azione nella storia, come il suo naso si contrasse ogni volta che al suo personaggio preferito sembrassero andargli contro i tipi strani, e la felicità che aveva quando capì che ce l'avevano fatta, alla fine. Gli mancò pure quando gli ri-raccontava la storia, solo per poi dimenticarsi una parte e rispiegarla, poi scordarsi di nuovo quella parte che aveva scordato e raccontare invece l'intera parte.

Stava attento ad ogni singolo dettaglio di (T/n), come se lei stessa fosse un libro per lui. Tranne il fatto che la sua parte preferita non c'era, perché amava tutto di lei.

Shouto morse l'interno della sua guancia, guardando ancora la ragazza. Le sue mani cercarono le sue, prendendole per camminare. I suoi occhi alzarono lo sguardo verso i suoi, e per un breve momento, splendevano come prima, facendo battere forte il cuore di lui, in questo attimo di distrazione.

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