«Svegliati amore, è tardi, dobbiamo andare a lezione» una bocca familiare lascia una scia di baci umidi a partire dalla mia mano, fino a risalire verso la clavicola destra. Con la schiena a pezzi e gli arti molli, a causa dell'ennesima notte di passione, cerco di girarmi nel letto, appallottolandomi in posizione fetale, pur di non essere costretta a svegliarmi.
«Oph, smettila di fingere di dormire... lo so che sei sveglia» un corpo caldo, con un buon profumo, disturbato soltanto da una nota acre di fumo, si stende su di me, agguantandomi la testa con le mani.
Schiudo gli occhi lentamente, riuscendo man mano a comporre il suo volto come un puzzle.
Se qualche mese fa qualcuno mi avesse detto dove mi sarei ritrovata oggi, gli avrei certamente inveito contro, non credendo a nessuna delle sue parole.
«Buongiorno dormigliona... ti ho portato la colazione a letto. Per farlo mi sono dovuto prendere gli insulti di un paio dei ragazzi, perciò, è bene che tu abbia molta fame» Jay continua a sbaciucchiarmi tutta, su ogni centimetro di pelle scoperto, indugiando in particolare su alcuni punti più sensibili.
«Buongiorno» sbadiglio, guardandomi intorno alla ricerca del mio cibo.
Il mio fidanzato mi obbliga ogni mattina a mangiare qualcosa prima di andare a lezione, malgrado ogni giorno io tenti di pregarlo perché non voglio farlo.
L'università resta ancora oggi una delle mie fonti principali di ansia e, sebbene io continui ancora a prendere la mia pillola giornaliera, utile e necessaria per affrontare la giornata, non riesco comunque a frequentare i corsi con serenità. Lui, dal canto suo, sta facendo un enorme sforzo, rimanendomi costantemente accanto ormai da qualche settimana. Non credo infatti di essere mai stata tanto felice in vita mia.
«Abbiamo Letteratura Europea tra circa trenta minuti, se non ti muovi a mangiare e a fare una doccia, faremo tardi» mi sprona ad alzarmi, pizzicandomi il sedere e minacciando di farmi il solletico.
Con uno slancio mi siedo sul bordo del letto, portando alla bocca in un lampo il mio muffin al cioccolato e bevendo in un solo sorso l'intero bicchiere di succo di frutta.
«Penso che dieci minuti siano sufficienti per arrivare al campus, i restanti venti, potremmo sfruttarli meglio» mi metto a cavalcioni su di lui, iniziando a leccare con la punta della lingua il suo lobo.
«Oph se continui così, non riusciremo più a camminare... ricordati che il mio bacino è difettoso» La sua battuta mi fa sorridere, ma non riesce a distogliermi dal mio intento. Mi struscio sui suoi pantaloni in maniera lenta e costante, mentre lui sembra gradire e non poco. Mi carica di peso sulla sua spalla, portandomi direttamente sotto la doccia.
Ci spogliamo a vicenda, mai sazi l'uno dell'altro, guardandoci come se non ci fossimo mai visti, baciandoci come se non ci fossimo mai baciati e perdendoci l'uno nell'altro, come fosse ogni giorno la prima volta.
***
«Dio, mi fate vomitare» JJ porta una mano sul viso, fingendo di essere estremamente disgustato da noi e dalle nostre effusioni continue.
«Ev, ok che io dormo quasi sempre da Steve... però cazzo, vorrei che tu tornassi al dormitorio ogni tanto» Kate sporge il labbro inferiore all'infuori, fingendosi un piccolo esserino innocente. Da quando io e Jay abbiamo ufficializzato la nostra relazione, ho deciso di passare più tempo possibile con lui, rimanendo praticamente quasi tutte le notti a dormire alla Trojans. Anche perché, per quanto Kate finga di essere dispiaciuta, sono più le serate che ha passato negli ultimi mesi con il suo fidanzato nella sua confraternita che quelle che ha passato nella nostra stanza.

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The Art Of Being Art
RomanceEva, diciannove anni e un metro e sessanta di insicurezze. I traumi del passato torneranno prepotentemente a tormentarla, quando dall'Italia si trasferirà a Los Angeles per cercare di esaudire il suo sogno e quello di sua madre. Soltanto una persona...