24. Missione

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Qualche minuto dopo ho finito. Le ciocche scure a terra sembrano tentacoli pronti ad afferrarmi.

-Ecco fatto- esclamo, mentre lui si alza e si stiracchia.

-Grazie El-

-Di nulla. Guarda quanti capelli ti ho tolto! E non ti ho nemmeno tagliato un orecchio!- rispondo fiera.

Gli angoli della sua bocca di alzano leggermente, lasciando intravedere un'espressione divertita.

- Certo, ma non mi riferivo solo a questo- dice fissandomi e io lo guardo confusa.

- Senza di te non sarei qui- dice mentre i suoi occhi mi scavano dentro.

-Che dici?-

-Nessun altro ha creduto in me, ma tu sì -

-Steve...e Fury...- inizio ma la sua voce cupa mi interrompe.

-Steve mi sta dando una possibilità perché tu lo hai convinto che ne valeva la pena. Ed in quanto a Fury, si fida di me perché tu lo stai facendo-

Forse arrossisco.

Lui fa un passo verso di me.
Non so cosa pensare, non credo di avere più il controllo del mio corpo.
Faccio un passo timida verso di lui, attratta come da un filo invisibile. Lui fa lo stesso e nel farlo non stacchiamo lo sguardo l'una dall'altro.

Siamo vicini. Molto. Non credo di essere mai stata così consapevole di dove finisce il mio corpo ed inizia il suo come ora.

Mai avevo pensato a James in questo modo. Mai avrei immaginato di provare questa confusione.

Le mie dita cominciano a fremere. Bramano il contatto con la sua pelle, i brividi avvolgono la mia schiena.

La sua mano si alza lentamente, e proprio mentre sta per sfiorarmi...

-Buck, dove acciden... Oh. Ciao El!- Steve irrompe nella stanza, io e Bucky ci stacchiamo in fretta, come se fossimo stati colti a rubare. Ci guardiamo imbarazzati, la sensazione di prima si è nascosta, timida.

-Steve, che ci fai qui?- domanda pacifico Buck. Se è imbarazzato lo nasconde perfettamente.

-L'allenamento... Ricordi?-
-Certo, scusa, El ha appena finito di tagliarmi i capelli-
-Lo vedo- dice Steve scrutandoci dubbioso.
-Bene ragazzi, vi lascio al vostro allenamento. Buck ci pensi tu qui?- dico sbrigativa, stampandomi un sorriso di circostanza sul volto ed indicando i suoi capelli a terra.
- Sì, grazie ancora, El- mi dice, ma lo guardo a malapena.

Gli rispondo con un sorriso, ed esco in fretta dalla stanza.

Faccio qualche passo verso la mia camera, maledicendomi per ciò che stavo per fare. Mi interrogo su cosa sarebbe successo se Steve non avesse scelto di entrare in quel momento. A che diavolo stavo pensando?

Sono così persa nei miei pensieri che per qualche istante non sento nemmeno il cellulare che squilla nella mia tasca.

-Maria?- rispondo sovrappensiero. Maria Hill. La vice di Nick.
-Leia, Fury vuole te e Barnes al centro di comando. Ha detto che ha un lavoro per voi-

Sospiro e mi mordo il labbro inferiore per la frustrazione. Che tempismo, Nick. Guardo la porta di James torva.

-Ehilà, ci sei?-
-Certo, ci sono. Ricevuto, recupero Bucky e ci vediamo al centro di controllo- chiudo la chiamata in fretta e mi dirigo verso la sua stanza.

Busso timida. Steve mi apre la porta, la chioma bionda composta eccetto un piccolo ciuffo ribelle che gli sfiora la fronte.
-El?-
-Perspicace, Rogers- rispondo sarcastica. Dietro a lui spunta Buck.
-Fury ci vuole al centro di comando. Missione- dico, e mi volto, certa che il mio cuore abbia saltato un battito o due.

****

Il tragitto fino a raggiungere Fury è silenzioso. Camminiamo l'una di fianco all'altro, ma nessuno dei due dice una parola.

Penso a quanto siamo vicini, e ho di nuovo la sensazione di essere attratta a lui come lo sarebbe una falena da una luce accecante.

Mi faccio coraggio e ad un passo dalle porte automatiche del centro di controllo mi blocco e fermo James, afferrandolo per il braccio di metallo.

-Buck, aspetta. Prima dobbiamo parlare-
Si inumidisce le labbra.
-Leia, non...-

Il rumore delle porte che si aprono davanti a noi ci fa trasalire.

-Eccovi, finalmente- dice Nick spazientito, poi si volta per tornare nella stanza.

Io e James ci guardiamo rapidamente, concordando con un cenno muto di continuare il nostro discorso più tardi, e seguiamo Fury.

Come il solito è colma di gente indaffarata che, al nostro passaggio, si ferma a fissarci. Stavolta, però, non è me che guardano insistentemente, ma Bucky. Lui sembra non rendersene conto, il suo passo è sicuro e lo sguardo fisso in avanti.

-Vi ho chiamati perché ho una missione e vorrei che ve ne occupaste voi. Nulla di complicato o di noioso, ve lo assicuro- dichiara Nick, lanciandoci un rapido sguardo da sopra la sua spalla.

Annuiamo in contemporanea.
Nel frattempo, siamo arrivati al suo ufficio. Nick si accomoda alla sua scrivania, io lo seguo nella stanza ed infine entra Buck, che chiude la porta. Nella stanza ci sono già la nipote di Peggy, Sharon, e Maria Hill, che scruta fuori dalla finestra e si volta quando la porta è chiusa.
Io e James restiamo in piedi di fronte alla scrivania mentre Sharon si appoggia al mobile che ha dietro di lei, aspettando paziente. È incredibile e quanto somigli a sua nonna.
Poi guardo Maria: è sempre molto seria ma è anche una persona molto gentile e simpatica. È palese che ancora non ha fiducia in Bucky, in questo momento lo sta fissando impassibile. E lui la fissa di rimando, con sguardo ostile.

-Allora, qual è la missione?- dico a voce abbastanza alta da attirare l'attenzione su di me, e per smaltire un po' della tensione che si sta accumulando.

È Maria a parlare per prima.

-A Seattle ci sarà un gala, destinato a gente di spessore e politici... Tutti in qualche modo affiliati all'Hydra. Dovrete infiltrarvi e carpire quante più informazioni possibili. Vi daremo anche un paio di questi - dice estraendo da una valigetta appoggiata sulla scrivania le custodie di due paia di occhiali. Io e James ne prendiamo una a testa. Le apriamo e all'interno sono contenuti degli occhiali semplici e neri. Tiro fuori i miei e li indosso, ma non noto nulla di speciale.

-Uno di questi è per Sharon, non per te- avvisa Fury guardano Buck e lui le passa la custodia.

-Sono strumenti in grado di registrare conversazioni e di scattare foto. Dobbiamo rilevare e riconoscere quante più persone possibili-
-Ma Bucky... Qualcuno potrebbe riconoscerlo-
-Infatti, è quello che speriamo. James, tu dovrai impersonare il Soldato d'inverno-
-Non potete essere seri...- dico guardando prima Hill e poi Fury, incredula.
-Siamo seri. È fondamentale. Tu sarai colei che ha, come dire... "Noleggiato" i servizi del soldato- dice Maria mimando con le mani il segno delle virgolette.
-Non credo sia una bu...- inizio, ma il moro mi interrompe.
-Okay. Quando partiamo?-
-Buck non puoi...-
-Posso- dice perentorio e mi ammutolisco. Il suo corpo trasuda avversione. Lo sento. Il suo battito è accelerato, segno che è agitato. Probabilmente sta accettando solo per guadagnarsi la fiducia di Nick e Hill.
-In serata. Un quinjet vi accompagnerà a destinazione. Sharon sarà dei vostri, ma il suo sarà solo un compito di supporto, nel caso qualcosa dovesse andare storto- risponde Maria, fissando Bucky, forse per saggiarne la sincerità.
-Infine abbiamo questo- dice Nick tirando fuori dalla valigetta un taccuino con la copertina rossa.
Rimango impietrita. È il taccuino rosso. Quello che l'Hydra ha utilizzato per attivare il Soldato d'inverno.

WINTER SOLDIERS - Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora