20. Grigio contro verde

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Il corridoio nel quale entriamo sarebbe totalmente buio se non fosse per le luci intermittenti rosse di emergenza, che rendono il tutto inquietante. Pochi passi e il corridoio si divide in tre, tutti apparentemente uguali. Un rumore sordo lontano ci fa voltare verso destra e, dopo un rapido sguardo tra di noi, ci avviamo in quella direzione. Svoltato l'angolo, cominciamo a trovare le prime tracce del passaggio di Bucky: uomini distesi in pose raccapriccianti, immobili. Avanziamo e a turno ci accovacciamo vicino ai corpi per sentire se c'è battito. Per ora nemmeno uno è sopravvissuto.

-È una mattanza- esclama a bassa voce Tony, ma la voce entra direttamente nella mia testa grazie agli auricolari che condividiamo.

-Anche qui, ma non può essere da solo- risponde Nat.

Stringo le mani a pugno lungo i fianchi. Penso al James che ricordo, al suo sorriso, alle sue battute. Tutto questo non si avvicina nemmeno un po' a quello che era... In passato. Che ti hanno fatto, Bucky?

-Cap, tu a destra e io a sinistra? Leia, tieni sotto controllo il corridoio da cui siamo venuti- dice serio Tony e sia io che Steve annuiamo.

Steve si avvicina a me prima di svoltare nel corridoio che Tony gli ha indicato e mi porge qualcosa. Una pistola. Lo guardo a metà tra lo sconvolto e il confuso.

-Ascoltami, ho visto che non hai armi con te. Hai sentito la Romanoff? Potrebbe non essere da solo...per sicurezza- mi spiega e, dopo un rapido sguardo, si gira e corre a controllare il corridoio.

Riprendo il controllo di me stessa. Rigiro tra le mani l'arma che mi ha dato Steve, accarezzandone gli spigoli e apprezzandone la fattura e il peso. Sgancio il vano del caricatore e lo richiudo. Carico un proiettile e mi metto in attesa. Le luci di emergenza rosse stanno ancora lampeggiando regolari quando sento dei passi avvicinarsi veloci.
Punto l'arma ad altezza uomo e porto il dito sul grilletto pronta a sparare, ma non capisco da dove arriva il suono.

-Qui è libero- sussurra nell'auricolare Steve. Porto rapida un dito all'orecchio e schiaccio il piccolo pulsante per attivare la comunicazione.

-Sta arrivando qualcuno- sussurro.

-Arrivo- dice Steve, facendo gracchiare la ricetrasmittente quando chiude la comunicazione.

-Tony? Tony, hai trovato qualcosa?- sussurro di nuovo, mentre tengo puntata l'arma verso il corridoio da cui siamo arrivati.

Silenzio.
Un fruscio mi avvisa che Steve è dietro di me. La sua mano si appoggia sulla spalla e mi fa voltare in modo rude.

La luce intermittente illumina a tratti il viso che mi sta davanti, facendomi scorgere dei lineamenti inaspettati.

-Che diavolo...- non faccio in tempo a finire la frase che il mio avversario tenta di afferrarmi, ma mi svincolo rapidamente. Il braccio metallico di Bucky sfreccia verso il mio stomaco, perdo la pistola ma la mia luce viene in aiuto, bloccando il pugno e spingendomi abbastanza indietro da essere fuori dalla sua portata. La scia azzurra, su mio comando, si scaglia verso di lui, cercando di colpirlo. Lui però schiva ogni colpo con maestria, con uno sguardo che è a metà tra lo sconcertato e l'arrabbiato.

-STEVE! TONY!-

Cap sbuca dal corridoio in cui si era addentrato e corre verso di noi, mentre Bucky è concentrato a tentare di schivare i colpi che sferro con la mia luce. Steve carica con lo scudo e spinge verso il muro Bucky, che punta i piedi. Diventa un gioco di forza. Faccio volare la luce verso le ginocchia di James per fargli perdere l'equilibrio: le sue ginocchia cedono e Steve ne approfitta per spingerlo a terra, salendogli sopra.
-BUCK CALMATI! SIAMO NOI!- urla Steve.
La mia luce corre alle braccia di Bucky, ancorandole saldamente a terra, e poi alle gambe. Lui si muove a scatti tentando di liberarsi, emettendo rantoli rabbiosi. Solo quando è certo che non possa più muoversi, Steve si alza.

-Va' da Tony... Potrebbe essere ferito. E chiama gli altri, non so per quanto posso resistere. È molto forte-
Mi lancia uno sguardo preoccupato e soppesa la situazione. Poi si gira parlando a favore dell'auricolare e si inoltra nel corridoio scelto da Tony.

Lo guardo sparire dietro il muro, mentre cerco il coraggio di guardare James negli occhi.

Quando ci riesco, quello che vedo mi strazia. I suoi occhi mi trafiggono, grigio contro verde. Mi ci potrei facilmente perdere.
Lui non parla ma cerca in tutti i modi di divincolarsi, invano. Faccio fondo a tutte le mie energie per tenerlo saldo dov'è.

-Che ti hanno fatto James?- sussurro, inginocchiandomi alla sua destra, accanto a lui.

I suoi occhi si allacciano ai miei e vedo un piccolo spiraglio aprirsi, vedo James, il vero James, riemergere dalla nebbia in cui si è smarrito.
Il suo sguardo corrucciato indugia su di me e ho l'impressione di esserci riuscita, di averlo riportato indietro, verso di me.
Un ghigno distorce i suoi lineamenti e in qualche modo riesce a liberare il braccio metallico. Con un movimento troppo rapido la sua mano argentata si chiude attorno alla mia gola e la mia luce si ritira, debole. Mi alza come se fossi fatta di carta pesta e mi sbatte contro il muro. Istintivamente porto le mani alla gola, ho bisogno di aria. L'addestramento mi viene in soccorso, provo a calciare, a tirare pugni, a graffiarlo ma nulla lo scalfisce.

I miei gorgoglii sono l'unico rumore che sento, non riesco ad attivare il mio udito più del normale.

Piccole macchie nere cominciano a fare capolino nella mia visuale, segno che l'ossigeno nel mio cervello comincia a scarseggiare.

-Buck..- provo a dire ma non sembra uscire nulla dalla mia gola, non c'è più aria. Non ho più energie. Non vedo nulla e sento solo un fischio e il mio respiro ormai inesistente.

Rovino a terra e senza rendermene conto un soffio di aria entra di nuovo nei miei polmoni.

L'ossigeno scorre di nuovo nel mio sangue e comincio a tossire. Alzo rapida lo sguardo e vedo Tony colpire Bucky ripetutamente, rabbioso.

Steve mi solleva e mi porta lontano dalla scena. Vorrei urlare, ribellarmi restare e dire a Tony di fermarsi. Ma le parole rimangono incastrate nella mia testa.

Sento la gola gonfiarsi dove le dita fredde e metalliche di James si sono strette.

Vedo Tony colpire un'ultima volta Bucky e il suo corpo si accascia. Anche Steve si ferma e mi divincolo, correndo verso Buck.

Non posso urlare, il collo e la gola mi fanno malissimo ma fulmino con lo sguardo Tony lasciando uscire da me la luce, che crea un alone attorno a me pronto ad attaccare.

WINTER SOLDIERS - Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora