36. Dieci parole

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Zemo mi ignora.

-Gli altri chi?- urlo, la sua attenzione deve tornare su di me.

-Желание- scandisce il barone.

Bucky si irrigidisce sulla sedia.

-Ржавый-

Le sue dita sprofondano nella pelle del bracciolo, forandola e lasciando intravedere la gommapiuma al suo interno.

-Семнадцать- dice con tono solenne Zemo.

Urlo. Urlo di lascialo stare, di lasciarmi andare. Di smetterla di torturare lui, di torturare me.

-No, no, no...- sussurra Buck e so già che lo sto perdendo.

-Рассвет-

Piango. Tutto l'addestramento, la mia esperienza da spia, le tecniche di gestione delle emozioni, tutto evaporato dalla mia mente. Ci sono solo il dolore di Bucky e il suo battito accelerato, gli occhi umidi che supplicano di smetterla e i suoi muscoli tesi, come se lo stessero pugnalando allo stomaco.

-Печь-

Dmitri mi rimette la maschera e le urla rimangono incastrate nella mia testa. Per farmi smettere di dimenarmi, il bodyguard mi punta al petto il bastone elettrico e lo attiva di nuovo. La scarica mi attraversa il corpo e mi lascia nel corpo un sensazione di vuoto.
-AAARGH- sbotta James, non capisco se per il dolore, la fatica o la frustrazione, ma comunque ora la scarica di Dmitri è tutta per lui.

-Девять-

James scuote il capo, continuando a ripetere la stessa litania.

-No, no, no...-

-Добросердечный-

Zemo capisce che sta funzionando. Un sorrisino compiaciuto è l'unica emozione che si lascia scappare.

-Возвращение на Родину-

Mi agito di nuovo sulla sedia, cercando di liberarmi. Un'altra scarica percorre il mio corpo, ma ora sono più preparata. Sento il formicolio dell'elettricità che lascia il mio corpo come se fosse un drappo di seta che scivola via.

-Один-

James mi guarda ma non riesce a parlare. Sta usando tutte le sue energie per resistere a questo attacco alla sua mente. Sta soffrendo e io non posso fare nulla.

Le ho contate mentalmente. Nove. Ha ormai pronunciato nove delle dieci parole che gli servono per riattivare il mostro dentro James. Tremo per la rabbia. Cerco di trasmettergli con gli occhi il messaggio che mi gira in testa, ma che per colpa della maschera che indosso non riesco ad esprimere.

Sono qui, Buck. Sono qui con te, non ti abbandonerò. Qualsiasi cosa succeda ora, ti salverò.

-Товарный вагон-

Improvvisamente Bucky smette di ribellarsi. Vedo la sofferenza lasciare il suo viso, lasciando il posto alla confusione.

Le dita da rigide ritornano rilassate e la postura da tesa passa ad attenta. Come se fosse in procinto di attaccare qualcosa. O qualcuno.

Il suo respiro è ancora accelerato ma sta rallentando, così come il battito del suo cuore.

Zemo sfoggia un sorriso soddisfatto. Chiude il libricino e lo consegna di nuovo a Dmitri, che lo ripone nuovamente nella valigetta.

Il barone infine si gira verso di me.

-Ms. Spencer- dice facendo rotolare il mio nome sulla sua lingua come se fosse una caramella al miele. Per tutta risposta non lo guardo nemmeno. I miei occhi sono puntati su Bucky. Guarda fisso avanti, i capelli sono attaccati alla fronte dal sudore, ma a parte questo sembra calmo. Più calmo di quanto lo abbia mai visto da quando ci siamo ritrovati. Ma è una tranquillità innaturale: è come se stessi fissando una scultura scolpita nel marmo di qualcuno che conoscevo. Ma è solo un guscio vuoto. Tutto ciò che lo rendeva Bucky, il mio Bucky, sembra essere evaporato. Lasciando solo il corpo pericoloso ed inumano del Soldato d'inverno.

Zemo afferra il mio mento tra le sue dita e mi forza a guardarlo, mentre si inginocchia tra le mie gambe.

-Ms. Spencer, credimi se ti dico che faccio tutto questo per una giusta causa. Il tuo amico così mi aiuterà a salvare il mondo. Non ho nulla contro di lui in particolare, ma piuttosto contro quelli come voi- lo fisso confusa.

Che diavolo ha in mente?

Si alza e mi dà nuovamente le spalle. Si avvicina lentamente a James. Comincia a slacciare le cinghie che lo tengono fissato alla sedia. Una volta finito con le mani, con mio immenso stupore, passa a liberargli le gambe. E Bucky rimane lì, fermo immobile ad aspettare un comando. Poi Zemo si rialza e si posiziona in piedi dritto di fronte a lui.

-Dmitri... portala nelle celle. Ora io e James dobbiamo fare una chiaccherata- il suo sguardo ora è per l'ennesima volta solo ed unicamente per James.
-Soldato, rapporto missione 16 dicembre 1991- ripete deciso.

Mentre la guardia comincia a slacciare le mie mani e le mie gambe, sento James che comincia a descrivere la missione di cui parla Zemo e immediatamente la sua voce mi colpisce come uno schiaffo: è priva di ogni corpo, potrebbe uscire da un computer. Sembra anche che il suo accento di Brooklyn sia sparito, lasciando solo un vago sentore di una lingua straniera in sottofondo.

-Siamo partiti dalla base X12WR37, alle 0300 pomeriggio, e siamo atterrati in Virginia alle coordinate previste alle 0700 pomeriggio...-

-Ok soldato, passiamo al corpo della missione. Scopo ed esecuzione-

-Ho raggiunto l'obbiettivo con la mia moto. Sapevo che il soggetto aveva con sé le dosi di siero e che le avrebbe portate al Pentagono, quindi l'ho intercettato in una strada secondaria e l'ho fatto andare fuori strada- ascolto rapita il racconto mentre Dmitri armeggia con i lacci che tengono le mie braccia ancorate alla sedia dietro la mia schiena, ma in un angolo della mia mente sento che qualcosa del rapporto che James sta confessando mi è familiare.

-Sono sceso dalla moto e mi sono avvicinato al veicolo. L'auto era finita fuori strada vicino all'entrata di un edificio sorvegliato da telecamere. Ho sparato a quella che riprendeva la scena-

L'uomo dietro di me ha liberato le mie mani e le ha rinchiuse in un altro paio di manette, leggermente meno strette delle prime, e che mi danno un po' più di libertà.

Dmitri mi solleva per un'ascella e questo movimento fa sì che Bucky guardi verso di me. I suoi occhi mi fanno gelare il sangue nelle vene: sono così vuoti, privi di vita. Sono gli occhi che ho rivisto la prima volta che ci siamo incontrati di nuovo, quasi un anno fa, prima che mi riconoscesse. Privi di emozioni, gli occhi di una macchina mortale.

Il bodyguard mi strattona verso la porta.
Devo scappare, devo liberare me e James.
Devo portarlo via da qui e farlo tornare indietro, da me. L'ho già fatto e devi provarci di nuovo. Glielo devo.

Gliel'ho promesso, ed intendo mantenere la mia promessa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 31, 2023 ⏰

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