21. Lividi

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Steve appoggia cauto una mano sul mio braccio.

-Leia calmati-

Fulmino anche lui con lo sguardo e la mia luce lo allontana. Poi la lancio contro Tony e comincio a colpirlo.

-Leia, basta!- intima Tony, facendo fatica a schivare le lingue di luce che lo attaccano.

Non lo sto a sentire. Lo colpisco con tutta la forza, spingendolo violentemente contro la parete in cemento armato che si sbriciola sotto la forza dell'urto. Anche quando si trova a terra, coperto di macerie, continuo a colpirlo.

-Leia, ti prego basta!- è Steve che cerca di parlarmi, ma la sua voce arriva da lontano, troppo lontano per importarmi.

-Leia!- rantola Tony, ritirando il casco e fornendomi una visuale del suo viso mezzo ricoperto di sangue. Questo mi sconcerta.

Il senso di colpa fa capolino, ma lo ricaccio indietro da dove è arrivato.

-Che cazzo pensavi di fare con Bucky, eh?- dico, la mia voce è rauca e va e viene, segno che probabilmente ho qualche lesione alle corde vocali, gentile regalo del braccio metallico di James.

-Stai scherzando giusto?- dice Stark alzandosi e togliendosi la polvere di dosso.

-Cazzo Leia, ti stava soffocando! Volevi che ti lasciassi morire?-

Non rispondo. Volevo morire? No, certo che no. Ma non voglio che muoia nemmeno James, men che meno voglio che soffra. E Tony ha passato il segno stavolta.

Nat e Clint fanno capolino dal corridoio, correndo verso di noi. Nat guarda verso Tony, poi verso di me con sguardo prima interrogativo e poi sconvolto.

-Che accidenti ti è successo?- esclama preoccupata Natasha, venendomi incontro velocemente. Allunga le sue dita verso di me, guardandomi per chiedermi il permesso di toccare i miei lividi. Annuisco e la luce torna calma dentro di me. Le sue dita fresche vanno verso la mia gola, che sento gonfia. Molto probabilmente è ridotta ad un unico grosso livido. Non escono più le parole, non posso parlare a causa del gonfiore.

-Quel pezzo di merda stava per strozzarla... E lei è incazzata con me perché l'ho salvata- esclama Tony.

Non ci vedo più dalla rabbia. La mia luce esce prepotente, creando delle lame simili a fulmini che partono dal gomito e sono lunghe più di un metro. Lo sfido con lo sguardo ed ecco di nuovo la voce di Steve che cerca di calmarmi.

-Leia, basta-

Guardo brevemente Steve, gli occhi mi si stanno riempiendo di lacrime.

-Tony, ti avevamo espressamente chiesto di non fare del male a Bucky-

-Ed io vi ho anche chiesto di assicurarvi che non uccidesse nessuno, eppure guarda- dice allargando le braccia ad indicare il corridoio che si apre davanti a noi, disseminato di cadaveri.

-Non potevamo sapere...- inizia Steve, ma Tony lo interrompe.

-Oh no, Cap, lo sapevamo. Io lo avevo detto che avremmo dovuto abbatterlo. Come avevo detto che Leia non sarebbe dovuta avvicinarsi a lui, perché era troppo pericoloso. Invece nessuno mi ha ascoltato e Leia poteva morire. Anzi sarebbe morta se non fossi arrivato io- dice Tony, sputando le parole come veleno succhiato via da una ferita.

Le mie ginocchia cedono ma prima di toccare terra, due braccia metalliche mi tengono sollevata. Tony mi sorregge e cerco di divincolarmi debolmente, ma alla fine cedo e mi lascio cullare, mentre sussurra parole rassicuranti. Apro gli occhi e vedo Steve che si sta caricando in spalla Bucky ammanettato e lo porta via aiutato da Clint.

****

Una doccia calda era quello che mi serviva. Mi soffermo davanti allo specchio, i capelli bagnati che gocciolano sulle spalle, e mi guardo soppesando i danni subiti. Il collo, come previsto, è ricoperto da un unico grosso livido nel quale si distinguono le sagome delle dita di metallo di Bucky ed è gonfio, quindi non riesco a parlare. Ho gli occhi arrossati e le iridi circondate da un alone rosa-rosso a causa del soffocamento.
Ovunque noto lividi in via di guarigione e lividi più recenti, in alcuni punti sono escoriata e graffiata.

Mi metto addosso un asciugamano ed esco dal bagno. Rapida mi infilo gli slip e un reggiseno e mi copro con una maglia bianca troppo grande per me, infatti mi arriva a metà coscia. Due rapide bussate indicano che qualcuno attende fuori dalla porta.

Quando apro la porta, lo sguardo di ghiaccio di Steve si sofferma rapido sul mio viso per poi spostarsi in giù, verso le mie gambe nude. Distoglie lo sguardo un attimo dopo, in completo imbarazzo, mentre io cerco di allungare un po' di più la maglia tirandola con le mani, e intanto le mie guance si infiammano. Mi sento come se fossi completamente nuda. Incrocio le mani sul petto, provando a coprirmi.

-Perdonami, Leia, non ...-

Non riesco ancora a parlare, quindi faccio un sorriso imbarazzato e gli indico la gola. Solo ora sembra notarla e sbianca. Senza pensarci si avvicina a me e mi solleva il viso, delicatamente. Mentre osserva scuote la testa, io mi lascio esaminare in silenzio.

-Sono venuto a vedere come stavi e a chiederti se volevi vedere Buck... Ma capirei se non volessi...- dice lasciando andare il mio volto. Posso sentire ancora il tocco delle sue dita sulla mia pelle.

Annuisco energicamente. Voglio vedere Bucky. Mi giro e mi dirigo verso il tavolino accanto al mio letto ed estraggo dal cassetto carta e penna e comincio a scriverci sopra.

"Certo che vengo. Mi metto addosso qualcosa e arrivo."

Torno da lui e gli porgo il biglietto, Cap sorride e annuisce, girandosi per dare le spalle alla porta, mentre io torno verso l'armadio, estraggo i primi pantaloni che trovo e una maglia della mia misura e li indosso alla velocità della luce.

Pochi minuti dopo stiamo già percorrendo i corridoi che portano verso il luogo dove hanno rinchiuso James.

Quando arriviamo, la prima cosa che noto è la luce. Questo posto è illuminato a giorno. Siamo qualche livello sotto rispetto alle celle dove era rinchiuso prima. E lui si trova all'interno di quella che sembra una teca per serpenti: i vetri spessi che compongono le pareti distorcono leggermente la sua figura, facendolo sembrare più massiccio. All'interno della teca, Bucky è fissato gambe e braccia a quello che sembra essere un tavolino operatorio, il quale è integrato da un macchinario a cui sono collegati cavi e tubicini. Quando entriamo lui non muove un muscolo.
Sembra stia dormendo.

WINTER SOLDIERS - Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora