7- Al mercato

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"Bevi questo" ordina il medico sbattendo sul tavolo un flaconcino.

"Ciao anche a te Sierra, come stai? Io ho un po' di mal di testa, quindi mi farebbe davvero piacere se mi aiutassi con questi conti" le sorride Hiro alzando la testa dalla marea di carte in cui è sepolto da ore.

Lei alza un sopracciglio e lui sospira afferrando il flaconcino e squadrandolo diffidente. "Posso almeno sapere cos'è?"

"È per evitarti di fare scemenze".

"Ti sei superata anche questa volta! Credevo non esistesse cura al mio problema". Lo stappa e storce subito il naso. "No, sul serio, che cos'è?"

"Un tonico per aumentare la tua resistenza ai feromoni dell'Alpha, vista la saltuarietà con cui stai assumendo gli inibitori".

Hiro abbassa le orecchie colpevole e lo beve tutto d'un fiato sotto il suo sguardo attento, facendo poi i gargarismi con la saliva per togliersi l'amaro dalla bocca. "È peggio dei tuoi soliti intrugli" biascica con la lingua a penzoloni.

"Spero allora che non mi obbligherai a prepararne un altro. Ed adesso fammi vedere questi conti".

Si accomoda sui cuscini accanto a lui e raccoglie una manciata di fogli che si mette ad analizzare scrupolosamente, mentre Hiro si prende una meritata pausa ed appoggia la testa sopra le braccia incrociate sul tavolo guardandola lavorare.

Gestire un villaggio è un lavoro continuo e meticoloso: bisogna seguire la rotazione dei coltivazioni, tagliare la legna, preparare le provviste per l'inverno, assicurarsi che ci sia cibo a sufficienza per tutti, andare a caccia, gestire i baratti con i paesi vicini e le pattuglie sul confine. E poi, ovviamente, ci sono gli abitanti: bisogna assicurarsi che tutti abbiano ciò che occorre loro, sedare le diatribe, allenare i giovani, scortare le carovane mercantili che passano per Hazelvein, occuparsi degli anziani e crescere i cuccioli in un luogo sicuro.

Hiro non ha problemi ad ammettere che senza Sierra, Arric e Kodan al suo fianco il Blue Village non avrebbe mai visto la luce del sole, perché il solo pensiero di poter gestire tutto quanto da solo gli fa esplodere la testa. Certo, se gli altri capibranco ne venissero a conoscenza diventerebbe lo zimbello dei Branchi, ma è anche per questo che si considera la pecora nera (e non solo per il colore del suo manto). A differenza degli altri leaders infatti, lui non si trattiene dal mettere da parte l'orgoglio per affidare mansioni a chi sa che può svolgerle meglio di lui. La fiducia che prova nei loro confronti è sconfinata e sapere che ogni scelta che prenderanno sarà atta a proteggere il Blue Pack, gli basta per condividere con loro la responsabilità di tutte quelle vite.

È davvero fortunato ad averli con sé.

"Neh, Sierra" richiede la sua attenzione tirandole un lembo del nastro blu con cui ha chiuso la coda. "Il suo odore non mi dà fastidio".

"Buon per te".

"Perché non mi dà fastidio? Quando ho incontrato te mi ci sono volute settimane e due dei tuoi strani intrugli per non avvertire più la nausea. E non parliamo degli altri Alpha del branco. Ma con lui...".

Lei lo guarda con la coda dell'occhio, ma deve avere una strana espressione, perché sospira ed appoggia i fogli sul tavolo. "Cosa senti con lui?" Chiede seria.

Le orecchie di Hiro guizzano. "Caldo. Alla bocca dello stomaco. E mi pizzica la pelle, ma in maniera piacevole. È come se il mio sangue scorresse più veloce e la mia mente è offuscata, ma in senso buono". Si morde il labbro, cercando le parole giuste e lei aspetta paziente. "Mi sento bene quando lo annuso. Voluto".

"Hiro-"

"Lo so!" La interrompe raddrizzando la schiena e scuotendo le mani davanti a sè. "Questa è una situazione passeggera. Appena sarà guarito se ne andrà e tutto tornerà come prima. Lo so".

HIRΩ: Omega al comando {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora