23- Riunire il branco

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Arric rientra nella tenda con un sorriso stanco, sventolando un'altra busta blu. "Fay e Ricca sono a Sud!" Esclama affrettandosi verso il tavolo ed ingurgitando mezza ciotola di brodo di pollo in un sorso. "Se parto subito, dovrei riuscire ad essere da loro in tre giorni". 

"Sei appena tornato" lo rimprovera Sierra. "Non puoi ripartire subito".

"Forse non hai capito" Replica ingozzandosi di pane, "ho detto che so dove sono. Devo andare a liberarle".

"Ed io ti ho detto che sei appena tornato, perciò ora mangi con calma," gli scocca un'occhiataccia "ti dai una lavata e recuperi un po' di sonno e domani, quando sarai fresco e riposato, potrai partire nuovamente".

"Non ne ho bisogno, sono apposto". Fa per alzarsi, ma un capogiro lo ricostringe sulla sedia. 

"È di questo che sto parlando" sospira la ragazza spostandosi al suo banchetto ricoperto di erbe dall'altra parte della tenda. "Sono settimane che ti guardo ignorare la tua salute per correre da una roccaforte all'altra, ma ora basta. Capisco che vuoi riunire il branco al più presto, ma se ti fai male mandi a monte tutto". 

"Non mi posso permettere di perdere tempo prezioso" s'intestardisce passandosi una mano sul viso. "Non voglio rischiare di perdere altre persone".

"Hiro ti ha detto che sono in pericolo immediato?"

"...Beh, no".

"E allora fidati della sua parola". Pesta alcune foglie nel mortaio e le aggiunge ad un distillato già preparato. "Ti ha sempre fatto pervenire informazioni attendibili, perciò ti avrebbe avvisato se si fosse trattato di un codice rosso". 

Arric si lascia andare contro lo schienale sbuffando frustrato. La busta sul tavolo lo sfida a prenderla e partire, ma sa che Sierra ha ragione e che non andrebbe molto lontano prima di stramazzare al suolo senza forze. Incursioni e lotte estenuanti tra aste, campi di prigionia e roccaforti per poter recuperare il gruppo rimasto a difesa del Blue Village quel dannato giorno di due mesi prima hanno gravato parecchio sul suo fisico, ma non può lamentarsi, perché la sua famiglia se la sta passando peggio.
E così parte, combatte, salva, torna con una nuova busta e riparte di nuovo; ogni volta riposandosi sempre meno, ogni volta sempre più stanco ed ammaccato. 

Non sempre, però, questo suo affanno spasmodico ha portato i risultati sperati: Hamil ha perso la mano dominante e non riesce più a combattere, Taria adesso non sopporta il contatto fisico o la presenza di Alpha estranei ed Osyn e Rodak erano già stati uccisi quando lui si era intrufolato nella roccaforte dov'erano tenuti prigionieri (nonostante la sua fretta per il codice rosso). 

Niente di tutto ciò è colpa sua -e nessuno lo incolpa-, ma c'è una parte di lui che è convinta che se fosse stato più svelto, se non avesse sprecato tempo, sarebbe riuscito a salvarli ed è quella stessa parte che ora gli fa fremere le gambe.

"Cosa c'è?" Vuole sapere Sierra prendendo posto accanto a lui. 

"Perché vuole che sia io a riunire la nostra famiglia?" Dà voce ad una domanda che lo attanaglia da quando ha ricevuto la prima busta. "Perché, invece di pensare sempre prima agli altri, non mi dice dove sono tenuti lui e Kodan, così posso andare a liberarli?" 

"Probabilmente perché lasciando il luogo in cui si trova non avrebbe più possibilità di mettere mano su tutte queste informazioni o di entrare in contatto con le sue spie" ragiona lei. "D'altronde mi hai detto che nemmeno tu sai chi ti sta consegnando le buste, solo che una freccia blu ti raggiunge ogni volta che non hai occhi addosso". 

"Soltanto con la prima era presente Bastian, ma forse questo arciere invisibile sa che Hiro si fida di lui" alza le spalle il Beta. 

Restano in silenzio per qualche minuto, ognuno perso nei propri pensieri. 

HIRΩ: Omega al comando {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora