HIRΩ: Omega al comando {BL}

14- Fama

Bastian sta imboccando il sentiero che conduce al Blue Village quando scorge una figura all'ombra di un albero. "Ero del parere che saresti tornato domani assieme ai cacciatori" dice a mò di saluto.

"Ho saputo che i paesani migliorano a vista d'occhio sotto le tue direttive" si complimenta invece Kodan.

"Sono brav'uomini. Proteggere la loro casa e le loro famiglie è ciò che li motiva a dare il meglio".

"Un pensiero che ci accomuna". L'albino rimane in silenzio. "Ho delle faccende da sbrigare in paese, speravo potessi farmi compagnia" e dato che non sembra affatto una proposta che possa rifiutare, annuisce e torna sui suoi passi.

Lo spadaccino visita vari negozi, baratta dei semi con delle spezie, controlla i prezzi di una bancarella di tessuti e spedisce un paio di lettere senza rivolgergli nemmeno una parola, e Bastian, stanco dall'intensa giornata di addestramento, non può che ringraziarlo mentalmente, mentre passeggia al suo fianco rimembrando tutte le volte che l'ha fatto con suo fratello. 

Non è la prima volta, infatti, che Kodan gli ricorda Marcus. C'è qualcosa nell'atteggiamento ponderato del Beta -l'attenzione che mette nelle parole, l'obiettività con cui approccia una situazione e la stabilità che la sua presenza emana-, che li rendono simili e sebbene tra loro corrano soltanto un paio d'anni di differenza, non è difficile ritrovare nel venticinquenne quei tratti da fratello maggiore che l'hanno cresciuto con dedizione ed affetto. 

"Abbiamo ancora un po' di tempo prima di cena" commenta il moro sistemando il borsellino nella tasca interna della divisa da cacciatore dopo l'ennesima commissione, "ti va una birra?" E poco dopo si stanno accomodando dietro il separé variopinto di una locanda che dà sulla piazza.

Bastian nota con piacere che la maggior parte dei tavoli sono occupati, simbolo che la spada di Damocle che pende sulle loro teste non ostacola il regolare via vai di Hazelvein e mentre contempla l'arredamento rustico tipico dell'Est, un signore sulla cinquantina con i capelli brizzolati ed un grembiule da oste li approccia con due boccali di birra. 

"Ma guarda un po' chi ha deciso di visitare il mio umile locale" sorride. "Devo ammettere che le favelle delle mie clienti riguardo la tua bellezza non erano affatto esagerate,-" 

"Bastian". L'oste china leggermente la testa. 

"E non solo quelle! Pare che la tua maestria con le armi rivaleggi addirittura il nostro Artiglio Blu". 

"Hiro è un combattente formidabile" concorda. "Non ho ancora avuto la fortuna di provarlo sulla mia pelle, ma spero possa essercene l'occasione prima della mia partenza". In realtà è un'idea che gli bazzica in testa da un po' di tempo, dato che l'unica volta che l'ha visto all'opera è stata la notte del loro incontro ed i suoi ricordi di quei momenti sono oltremodo sfocati. Tuttavia, per quanto le sue abilità fossero già ammirabili, era chiaro che si stesse trattenendo e questo non fa altro che fomentare la sua curiosità su quanto ancora possa dare contro un degno avversario.

"Le scommesse sono già in corso" confessa Kodan con un ghigno "ed Arric si è giocato un bel bottino".

"Non ne avevo dubbi" ride l'oste, "se c'è una cosa che quel ragazzo ama più di stuzzicare Hiro è cantare le sue lodi quando non è nei paraggi".

"E nel frattempo fanno venire il mal di testa a chiunque sta loro attorno" alza gli occhi al cielo lo spadaccino estraendo una lettera dalla divisa. "Da parte del nostro capobranco. Nuove istruzioni sugli spostamenti delle carovane".

"Informerò chi di dovere" e li lascia soli sventolando la busta in segno di saluto. 

"Gaston è il nostro tramite principale con Bulnik" confida poi. "È uno dei pochi che non se n'è andato quando Hazelvein era assoggettata dai briganti ed è grazie a lui se siamo riusciti ad integrarci in questa comunità. Gli dobbiamo molto".