32- Spia

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Una freccia ha appena saettato tra gli alberi diretta verso le loro teste e Bastian non si è mosso. O meglio l'ha fatto, come dimostra il cucciolo ora rannicchiato tra i loro petti e la mano avvinghiata attorno al suo collo (non per dominare, ma per coprire), ma quello che lascia Hiro esterefatto è come si sia lasciato completamente vulnerabile.

Ad una freccia.

Ad un possibile agguato.

Un possibile assassinio.

Eppure eccolo, con la schiena esposta al pericolo come se da un momento all'altro non potesse giungere un'altra freccia e la mano libera che gentile accarezza i capelli di Shaun per rassicurarlo.

Gesti troppo tranquilli per la situazione in cui si trovano.

Persino la sua schiena esposta è rilassata.

La domanda gli corre sulla lungua prima che Hiro possa fermarla "Perchè non ti sei mosso?" C'è qualcosa che gorgoglia nel suo stomaco: paura forse, frustrazione non è la parola giusta ma ci si avvicina, rabbia? Non esattamente.

Poi Bastian lo guarda sereno. "Ci sei tu, Hiro".

E quello che l'Omega sente è: so che ci avresti protetto.

"Non ti da fastidio?" Chiede allora, perchè ci sarebbero altre diecimila domande più opportune, ma lui necessita la risposta a questa. È proprio un bisogno viscerale, come se le prossime parole che usciranno dalla bocca dell'Alpha avessero il potere di modellare la sua stessa essenza.

"M'interessa solo che siate sani e salvi".

E quello che recepisce Hiro è: non sono qui per combattere davanti a te, ma al tuo fianco. Siamo i nostri punti ciechi e ci proteggiamo a vicenda.

E come può l'Omega dopo una tale e feroce dichiarazione non sbarazzarsi della freccia che ancora tiene nel pugno per avventarsi sulle sue labbra e divorargliele. Le sue unghie, ritratte, gli imprimono mezzelune nelle spalle, ma non si ferma e si schiaccia contro quel corpo statuario che emana calore cercando di spingergli la lingua più in fondo possibile, dominandolo completamente.

"Woah, Eroe. Vacci piano, c'è un cucciolo presente" dice una voce non tanto distante, ma è il ridacchiare divertito di suo figlio che lo convince a staccarsi, seppur col fiatone.

Le pupille di Bastian quasi coprono l'iride e vibrano di una voglia che sta facendo sempre più fatica a contenere, ma lo fa dando un'ultima stretta al suo collo prima di fargli cenno di alzarsi. Hiro mostra il labbruccio, ma esegue, non prima di avergli lasciato un altro piccolo bacio sulla punta del naso.

Una volta tornato in piedi si riapproria della freccia che galleggia sull'acqua e se la rigira lentamente tra le dita, osservando come il cobalto della punta brilli quando colpito dalla luce lunare; un colore che lui aveva notato subito, ma che era impossibile per Bastian vedere.

"Perché non ti assumi le tue responsabilità ed esci allo scoperto, Ariana?"

"Non ho la minima idea a cosa tu ti stia riferendo" parla la voce di prima e da un albero poco lontano compare a penzoloni a testa in giù una ragazza dalle orecchie e gli occhi scuri, una tenuta nera simile a quella che indossava Hiro la prima volta che si sono incontrati ed una cascata di sottili trecce castane che oscillano nella fredda aria invernale.

"Ovviamente" alza gli occhi al cielo l'Omega, pescando il cucciolo e sistemandolo sul bordo per asciugarlo.

"Chi è lei, Baba?" Domanda curioso Shaun mentre si riveste.

"Quella strana imitazione di una scimmia è la maestra di Arric" rivela scivolando nei suoi vestiti. "Purtroppo è grazie lei se tuo zio ha deciso di usare l'arco come sua arma".

HIRΩ: Omega al comando {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora