HIRΩ: Omega al comando {BL}

28- Vulnerabile

La timida luce del sole invernale sfiora il viso di Hiro e lui butta il viso all'indietro godendosi i brividi che gli corrono sulla pelle; dopo giorni di prigionia e riposo forzato, poter stare all'aria aperta gli fa perfino dimenticare il suo odio per il freddo. 

È un peccato pensare si è perso la sua stagione preferita, con l'odore del terreno umido della Foresta, i caldi colori dei suoi alberi e lo scricchiolio delle foglie secche sotto gli stivali. Se fossero stati al Blue Village avrebbero vendemmiato, poi i cuccioli avrebbero pestato i grappoli nelle tinozze e alla fine, a prodotto ottenuto, si sarebbero riuniti tutti nella Grande Sala a festeggiare un altro raccolto riuscito.

Invece questa mattina l'accampamento si è risvegliato sotto un velo di brina, segno che ormai l'inverno li ha accolti sotto il suo pesante mantello, ma grazie allo scrupoloso lavoro delle sentinelle notturne, i bracieri che sfrigolano numerosi tra le tende emanano un caldo tepore e richiamano i soldati come falene alla luce.

Il suo corpo scrocchia piacevolmente mentre si stiracchia e nota con gioia che né la schiena né il fianco sono più dolorosamente debilitanti, almeno non da mozzargli il fiato quando si muove ed il male residuo è più che sopportabile. La spalla, invece, è più birichina, poiché nonostante il dolore ed il gonfiore siano diminuiti, deve stare a riposo per un'altra settimana prima di poterla muovere per più di qualche minuto e, se vuole un recupero completo, tre mesi prima di sforzarla per prolungati periodi di tempo. (Ed Hiro ringrazia che non sia il suo braccio dominante).

"Baba, muoviti! Ci stanno aspettando tutti" esclama Shaun eccitato tirandolo verso il lato Ovest del campo dove sono stanziate le tende del Blue Pack.

"Arrivo" ridacchia, trascinando con sé anche Bastian. "Ricordami perché non siamo stati sistemati con loro."

"Inutile spreco di tende. Nella mia c'è abbastanza spazio per tutti e tre".

"Se vuoi essere preso sul serio dovresti prima nascondere quell'espressione compiaciuta".

"Mn. A te piace".

"Già" si blocca e si mette in punta di piedi per baciargli la guancia. "A me piace" e scappa via prima che qualcuno li veda; cosa che a Bastian certo non dispiacerebbe, data la sua voglia di mostrare a tutti che si appartengono, ma poi Sierra gli staccherebbe la testa (qualcosa su un incidente diplomatico e bla bla bla, al tempo era impegnato a guardare con occhi a cuore il suo cucciolo che dormiva accoccolato all'Alpha per ascoltarla) e quella sta benissimo sulle sue spalle, grazie tante. 

Le tende del Blue Pack, in confronto a quelle degli altri soldati dislocate su file parallele, sono più appartate e tutte accozzate alla palizzata di legno che segna il perimetro dell'accampamento nel tipico gesto dei cacciatori: quando sei a caccia assicurati di avere sempre le spalle coperte. Sono contrassegnate da un drappo blu all'ingresso, ma anche se questo mancasse sarebbero riconoscibili dagli schiamazzi dei loro proprietari che, incuranti della rigida disciplina militare in cui sono immersi, mantengono la loro unicità di fronte a coloro che li vorrebbero più docili.

"Baba è qui!" Trilla Shaun agitando una manina per aria ed in pochi attimi il Branco gli è addosso.

"HIRO È TORNATO!".

Il corvino si ritrova così in un tornado di abbracci, arruffamenti di capelli, affettuose tirate di guance e sonore pacche sulla schiena, il tutto mentre le lacrime e le risate scorrono a fiumi.

Bastian se ne resta in disparte con Shaun ad osservare la scena e presto viene raggiunto prima da Sierra e poi da Marcus. "I ricongiungimenti sono sempre eventi lieti" commenta il maggiore.

"Ma ora arriva la parte difficile" dichiara la ragazza studiando le figure di Arric e Kodan, entrambe immobili sulla soglia della loro tenda. "Quella in cui bisogna affrontare come ci si è lasciati".